“Oggi, appena tornata da scuola, ero a pranzo seduta a tavola con la mia famiglia e all’improvviso ho sentito passare al telegiornale una notizia che mi ha fatto molto riflettere. Parlava di una coppia dove lei era rimasta incinta .. tutto sembrava andar bene ma, dopo una po’ (o già lo aveva, non ho capito bene) è arrivata la diagnosi di un tumore.
I medici hanno subito chiarito con la futura mamma che, curandosi con le chemio, il bambino non ce l’avrebbe fatta. Lei però ha voluto portare avanti la gravidanza, dando la sua vita per il figlio. Il padre intervistato, “sembrava tranquillo”.
Ora io mi chiedo: e se lei avesse scelto di fare la chemio, avrebbe fatto una scelta egoistica? Perché, anche se brutto da dire, un figlio si può sempre rifare ma una moglie non la puoi riavere indietro, giusto?
O è tutto sbagliato quel che dico e questo dubbio non si dovrebbe avere mai?
E il marito? Che parte ha in tutto questo? Come si può sentire? Potrebbe arrivare ad odiare il proprio/a figlio/a in caso la moglie morisse per darlo/a alla luce?
Grazie prof per la risposta che mi darà.”
Carissima Veronica, nella tua lettera hai scritto gli stessi dubbi che molte persone sentono “dentro”, quando vengono a conoscenza di fatti simili.
E non ci sono dubbi giusti e dubbi sbagliati! Anzi: le domande e le perplessità sono l’anticamera verso pensieri sempre più profondi.
Però c’è una regola essenziale per arrivare in profondità: non fermarsi alla prima risposta ovvia. E quindi, anche io, con te, cercherò di non fermarmi alla risposta che viene subito alla mente!
Intanto partiamo da questa Regola Aurea: ognuno di noi ha una coscienza e lì, nel suo intimo, decide ciò che è giusto o non è giusto, fare.
La coscienza è un dono strabiliante da parte di Dio!
Praticamente, con la sua solita discrezione, Dio ha messo nel nostro intimo un radar che (se trattato bene e con rispetto) ha il potere di sintonizzarci con la Sua volontà. E siccome la volontà di Dio è sempre “bene”, la coscienza ci dà le coordinate per agire “bene” nella nostra vita.
Dio è rispettosissimo delle nostre libere scelte, fatte in coscienza!!!
Sa benissimo che è proprio questa caratteristica a renderci similissimi a Lui: fare il “bene”, cioè, non per paura o per regolamento ma per scelta personale!!!
Ora senti questa storia realmente accaduta (io ne sono stata testimone) ma mai andata agli onori della cronaca nazionale.
Una donna scopre di aspettare la sua quinta bambina. Grande gioia in famiglia! Quasi contemporaneamente però, scopre di avere un tumore. Lei, dopo riflessioni profondissime (puoi immaginare) prende la decisione: farà la chemio dopo la nascita della bambina. La bimba nasce e dopo otto mesi la mamma muore.
Chi le è stato vicino ha raccontato di una mamma serena che ha lasciato questa terra felice di averle donato la sua quinta bambina.
Tante volte ho pensato: “E se lei avesse deciso di fare la chemio, dando la priorità alla sua vita? Avrebbe fatto “male”?”.
E questa è la risposta “ovvia” che mi sono data: “Se lei, in coscienza, avesse deciso di curarsi, preoccupata di non lasciare orfani i quattro bambini già nati, non credo che avrebbe fatto una cosa sbagliata davanti a Dio”.
Dio guarda attentamente la nostra coscienza e la nostra faticosa ricerca del “giusto” e del “bene”.
In altre parole Dio guarda non tanto il gesto, quanto l’intenzione del nostro cuore. E fin qui credo che ci siamo. Sono certissima che anche tu sarai facilmente d’accordo con me.
Ora, però, andiamo “oltre” la risposta che viene subito alla mente. Andiamo “oltre” i pensieri umanamente logici ed addentriamoci nell’intimità dell’uomo che cerca di essere in continua sintonia con Dio.
Lo facciamo senza giudicare quelle mamme che si sono ritrovate a fare scelte del genere e si sono fermate alla valutazione “logica ed umana”. Anche quella è stata una scelta fatta per amore, presa con l’angoscia di un’anima lacerata dal dolore.
Bisogna stare attenti quando camminiamo nei prati delicati delle coscienze altrui: i passi vanno fatti in modo felpato e rispettoso, lasciando a casa gli scarponi da montagna.
Cara Veronica, ti va ora di alzare un po’ lo sguardo con la tua prof di religione?
Ti va di andare oltre la logicità umana, per addentrarti nel cuore di Dio?
Hai presente la scena di Aladdin quando lui, porgendo la sua mano alla principessa per aiutarla a salire sul suo tappeto magico, le chiede: “Ti fidi di me? TI FIDI DI ME?” http://www.youtube.com/watch?v=j-XsDM-9djw
Ecco: Dio è come Aladdin (spero che nessun teologo leggerà mai questo blog, altrimenti, dopo quest’ultimo esempio, mi toglieranno anche la cattedra di insegnante di religione!).
Tutta la Bibbia è un suo continuo chiederci: “Ti fidi di me?” mentre Lui è lì, con il suo tappeto volante pronto a farci salire in alto, appena noi pronunciamo “Sì!”
Tutti gli eventi della nostra vita (compresa una malattia che arriva insieme ad una nuova vita) hanno sempre, come sottofondo, la voce di Dio che ci chiede: “Ti fidi di me?”.
Dio è come un amante universale che, da ogni evento dell’universo, ci fa arrivare la fatidica domanda:”Ti fidi di me? Vuoi salire sul tappeto volante? Vuoi vedere oltre il tuo solito orizzonte?”
Più la fede in Lui è grande, più si è capaci di dire “Sì!”
E dopo il “Sì”, tutto diventa possibile!
Il paesaggio cambia totalmente ed inizi a vedere cosa c’è “oltre” lo spazio ed il tempo a te concesso, su questa terra; “oltre” la logica umana che sembrava l’unica accettabile; “oltre” le paure naturali che non avevano niente di soprannaturale.
Allora il tuo spirito capisce che tuo figlio è, prima di tutto, figlio dell’unico Padre che non abbandona mai nessuno!
Inizi ad intravedere un futuro fatto di protezione e dedizione anche da parte di Maria (l’unica donna che è Madre di tutti i bambini che vengono al mondo).
Capisci che Dio sa quel che fa e che fidarsi di Lui, vale la pena.
Avrai la certezza che la morte non esiste e tu proteggerai il tuo bambino anche dal Paradiso!
Sarai rassicurata da tante persone che Dio ti farà incontrare nel tuo cammino spirituale, perché tu sappia che non ti stai illudendo: Dio c’è, questo basta!
A quel punto diventerai capace di salire sul tappeto, guardando le prove della vita non più come traguardi da superare da sola, ma come occasioni per farti abbracciare da Dio ancora più forte!
E mentre Lui ti abbraccerà, tu potrai abbandonarti con il viso vicino al suo cuore, chiedendogli: “E’ vero che non abbandonerai mai la mia bambina, vero?”
E Lui, sorridendo solennemente, ti risponderà: “Te lo prometto! Fidati di me!”
P.S. Oramai se dico il nome di Chiara Corbella, tutti sanno chi è. Ma se tu ancora non lo sapessi, vai nel suo sito http://www.chiaracorbellapetrillo.it/
ascolta questa sua testimonianza http://www.youtube.com/watch?v=ZpHOO3IU6Zc
Guarda cosa significa salire sul tappeto con Dio, fidandosi di Lui!
Chi desidera essere avvisato su Facebook dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere MI PIACE nella pagina IN TE MI RIFUGIO https://www.facebook.com/intemirifugio