Pronta per risorgere?

ragazza triste10Non so perché alla fine ho deciso di scriverti: questa è la storia di una ragazza solare, che era sempre sorridente anche nei momenti bui.

Poi arrivò il momento di partire dalla sua amatissima terra, lasciare tutto e tutti per andare ad abbracciare la sua croce.

La ragazza, che allora era poco più che una bambina, partì. Salutò amici, parenti e terra natia. Pianse tutto il dolore che aveva dentro; ben cinque ore di pianto!

L’indomani ebbe inizio la sua nuova vita, quella vita che lei non voleva e che temeva. Ebbe inizio con derisioni e beffe.. Lei cominciava a cadere sempre più spesso vittima del panico e dell’ansia e visse molti giorni tra ospedali e medici.

Poi un giorno, dopo diversi anni, alzò lo sguardo verso il suo sole che sempre l’aveva guidata e mai l’aveva abbandonata. Ritrovò il suo sorriso e asciugò le lacrime. Si era imposta di smetterla di soffrire convincendosi che avrebbe potuto farcela anche in questo nuovo posto.

Ma doveva fare i conti con la sua routine: i suoi genitori da tempo litigavano, si odiavano, urlavano e sbattendosi le porte in faccia, mentre lei sorreggeva le sue piccole sorelline che vacillavano, perse in quel caos.

A scuola, intanto,  riceveva la sua bella dose di insulti e denigrazioni per le origini d’appartenenza e quando tornava a casa, tutto si ripeteva.

Un giorno si rivolse a Dio con le mani alte urlandoGli: “BASTA!! NON LA VOGLIO PIU’ QUESTA CROCE!.ADDIO!!!”

La ragazza per giorni non rivolse parola a nessuno, nemmeno a Dio: piangeva e basta. Non cantava più, piangeva rinchiusa nella sua camera che lei percepiva come una prigione d’oro e protettiva.

C’era delle note troppo malinconiche e cariche di rabbia per poter permettere a qualcuno di oltrepassare quella soglia. Li dentro aveva ricreato spasmodicamente il suo piccolo mondo perduto. Nessuno sapeva cosa avveniva in quella bolla di sapone che si era creata. Quando usciva di lì, lei indossava la maschera più bella che possedeva:il sorriso e la solarità mista a forza, per non abbandonare la nave della sua famiglia che stava affondando.

Ma la ragazza, dentro di sé, faceva acqua da tutte le parti, affondando inesorabilmente verso il basso.

Poi un giorno entrò in una chiesetta piccola e si perse con lo sguardo verso il tabernacolo.

I suoi occhi erano persi e offuscati dalle lacrime. Faceva molto freddo, ma lei intonò un canto che da sempre l’accompagnava, mentre implorava il suo Papà di ascoltarla (visto che il padre terreno ormai non le rivolgeva la parola da tempo e non la proteggeva più).

Lei piangeva e cantava, c’era un’acustica perfetta e magica; nessuno entrò in quel momento d’intimità. Gli chiese perchè l’aveva abbandonata! Perchè aveva permesso tutto questo! Perchè suo padre era andato via così, dalla sua vita, senza nemmeno spiegarle il motivo di quel cambiamento…pianse così tanto che non aveva più forze!

Quella ragazza aveva molte cose da dire e quella stessa notte fece un sogno strano.

Appena si svegliò lei cominciò a vedere il piccolo mondo grigio , con occhi diversi.

Ora a distanza di anni è cresciuta, ha avuto modo di conoscere tante persone nuove e fondamentali nella sua vita…ma allora, ahimè, proprio quando credeva di aver tolto la polvere che aveva accumulato, arriva il fondo: viene abbandonata da tutti (dai suoi vecchi amici e da quelli nuovi), i suoi genitori vogliono divorziare, le urla in casa erano ormai come il tg a tavola mentre si chiacchiera tutti insieme, un sottofondo.

Non si parlava più e LEI SI SENTIVA SOLA.

Si era così tanto trascurata che era diventata un mostro. Non faceva altro che piangere, compiangersi addosso, fare la vittima e vivere nell’ombra e nell’ansia. Era così nero tutto ciò che la circondava che la ragazza non aveva più forza per aiutare nessuno.

Si rivolse ancora al Padre chiedendoGli perchè questosilenzio. Lei odia il silenzio, perchè la fa pensare troppo. Lei vuole suono intorno a sé, per poter fare un meraviglioso duetto. Lei ha paura a stare sola, a stare in silenzio senza far nulla. Gli intona un canto, sperando che gli arrivi prima…ma ancora silenzio.

La ragazza, per giorni, di nascosto, smise di mangiare….poi invece cominciò a mangiare a dismisura, finchè un giorno che era sola in casa e guardava fuori dalla finestra, pensò (tra un’amara lacrima e l’altra) a quanto poteva esser semplice volare via da questa vita che non le offriva più niente.

Si avvicinò pericolosamente alla finestra, la aprì, si sporse e guardò verso il basso. Ebbe paura. Non poteva spegnere così quel sole, non poteva proprio!

Lei avrebbe dovuto diventare un’attrice, poter cantare nei migliori teatri, innamorarsi, vivere, sorridere.

Si vergognò di se stessa e si rivolse ad un suo caro amico prete. Lui le chiese di partecipare ad un progetto per vincere se stessa: lo fece e vi diede anima e corpo.

Arrivarono i tempi dell’esame di maturità ma lei fu tagliata fuori da quest’opportunità, per un capriccio di chi stava nei piani alti della dirigenza della scuola. Quello si che fu il suo fondo!

Si era ridotta a stare a testa china, sotto la pioggia, immersa in una pozza di terra, bagnata da quella pioggia e dalle lacrime.

Era davvero arrivata in fondo.

Aveva totalmente perso se stessa. Era sola, nessuno era li x lei.

Sua madre era ancor più furiosa: lei l’aveva delusa.

Alcuni amici le telefonarono, lei gliene fu grata, ma era disperata! Non se l’aspettava, non era giusto, non era colpa sua, aveva dato l’anima ma non era bastato.

Dov’era Dio in quel momento?

Perchè aveva permesso tutto questo proprio a lei che amava così tanto leggere, imparare e scoprire cose nuove?

Proprio ora che poteva volare libera verso il suo futuro!

Niente, nessuna risposta.

La ragazza, a malincuore, partì per il Brasile. Staccò la spina da tutto e da tutti.

Conobbe persone eccezionali, che la ospitarono nella loro povertà che liccicava preziosa più dell’oro al sole.

Quei sorrisi semplici, quei bambini e i loro aquiloni, quella danze, quell’affetto, quella CASA che a lei tanto mancava: lei si sentiva finalmente a casa! Nella semplicità aveva ritrovato il suo sorriso!

Un giorno, mentre parlava con Dio davanti all’oceano, cominciarono a sbocciare le risposte che tanto cercava. Una dopo l’altra arrivarono ed erano sempre più forti! Dentro di lei si sentiva pervadere da un’energia incontenibile.

Tornata a casa la ragazza si sentì improvvisamente svuotare.

Ora doveva fare i conti con la realtà: ritornare a scuola ed affrontare tutto per l’ultima volta. Non era pronta, stava male, era ansiosa, un mal di pancia che l’attanagliava. Stava ricurva su se stessa, mangiava le unghie, la pelle e le labbra fino a farle sanguinare. Aveva sempre mille cerotti.

Impaurita iniziò il percorso che l’attendeva. Era più difficile del previsto.

I suoi minacciavano di separarsi a breve e lei soffriva.

Era schernita da tutti perchè lei era “quella bocciata”, quella cattiva e diversa.

Non era affatto facile. Di lì a breve avrebbe ceduto ancora.

Non so perchè ho scritto, non so perchè a te, non so se sarà mai utile questo riassunto, non so se mai quella ragazza avrà la sua vittoria e smetterà di soffrire almeno per un po’… Buonanotte!

 

Carissima Manuela,

Montagne_russeman mano che leggevo la tua lettera, aspettavo con ansia, riga dopo riga, il lieto fine… ma niente da fare.

Mi sembrava di stare sulle montagne russe: un momento in alto ed il momento dopo, verso il basso a tutta velocità!

Poi mi sono detta: ma questa è proprio com’è la vita! Manuela non ha fatto altro che descrivermi il percorso di ogni cucciolo d’uomo. 

caffe_berlusconi_cal-300x225Ci vogliono far credere che per vivere bene basti un caffè, perchè più lo mandi giù e più ti tira su, ma noi sappiamo che non è così.

Vivere bene è un’arte che va imparata ed imparare quest’arte richiede fatica, dedizione, comprensione e pazienza.

Oggi, invece, tutti fanno a gara a convincerci che imparare a vivere sia assai semplice. 

Ogni tanto nelle vetrine delle librerie vedo manualetti che mi sorprendono con le loro soluzioni a portata di mano. Leggendo quei titoli, tutto sembra facile da imparare!

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Essere felici e contenti per sempre

Come superare subito la depressione

Dieci mosse per essere persone di successo

Otto regole per vincere ansie e paure

Dimagrire facile

 

 

Sembra che tutto si possa fare, senza sforzo o concentrazione Pensare

 

Perché, allora, la vita dovrebbe essere un’arte?

Perché sobbarcarsi la fatica di imparare quest’arte, quando invece, secondo questi manuali, ogni cosa pare possa essere sbrigata facilmente? 

E la facilità, si sa, piace a tutti. Anche Eva fu fregata dal primo spot pubblicitario della storia che le voleva far credere che, per vivere bene, bastasse allungare una mano e prendere un frutto.

Invece, vivere non è facile!

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Pensa che, in confronto agli animali, l’uomo viene al mondo prematuramente e completa crescita umanala propria nascita fisiologica solo molti mesi dopo il parto.

Questa realtà è ancora più accentuata per l’aspetto psichico, perché all’uomo occorre tutta la vita per portare a pieno compimento la propria nascita!

 

Nel corso di questo processo può anche charlie-brown-e-la-postura-da-depressoaccadergli di perdersi; in ogni momento del suo sviluppo può perfino smettere di crescere, finendo con l’approdare nella “distruttività”, nella depressione, nell’incapacità di amare e nell’isolamento. 

Pensavo a tutto questo mentre leggevo la tua bellissima lettera, con le tue montagne russe. Ripensavo anche alle mie montagne russe e riflettevo sul fatto che sta a noi scegliere se urlare o goderci il viaggio. 

Cara Manuela, non aver paura delle difficoltà che incontri in questo cammino.

Young Girl having fun flying a multicoloured kite in the English countryside. Silhouette

 

Ricorda che l’aquilone si alza sempre con il vento contrario, mai con quello a favore!

La lotta interiore che tu stai facendo è la lotta che fanno tutti gli esseri umani che vogliono diventare umani”; appunto!

Lo scopo assoluto della nostra vita è quello di sviluppare pienamente la nostra umanità! 

Praticamente si tratta di partorire se stessi; solo che l’anestesia epidurale non c’è.

Che dolor!

L’obiettivo è grande: la gioia di vivere!

doppio_arcobalenoAvanti tutta quindi, perché sappiamo benissimo che per vedere l’arcobaleno bisogna sopportare la pioggia e guardare verso il cielo.

Non troverai mai arcobaleni se guardi sempre verso il basso.

E tu non avrai mica intenzione di fissarti verso il basso, vero?!!! 

Cara Manuela, il primo passo da fare in questo travaglio che porta alla nostra (ri)nascita, è dare scacco matto al dolore, trasformandolo in occasione di crescita!

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Tu sei una mia alunna ed hai appena fatto con me lo spettacolo “BASTA! Storie di dolore e di rinascita!” e quindi sai quanto mi stia a cuore questo argomento! 

 

Il dolore, è democratico: ce n’è per tutti!

Ma è anche prezioso come l’oro!

Conosci l’antica arte giapponese del kintsugi?. kintsugi2Praticamente quando un oggetto importante si rompe, quegli abili artigiani provvedono a ripararlo con l’oro. Una crepa riempita del nobile metallo rende il vaso caduto a terra ancora più bello e prezioso.

Credo che il dolore possa fare su di noi lo stesso effetto: impreziosisce la nostra vita rendendoci più belli.

Il kintsugi lascia sbalorditi i seguaci di quest’epoca narcisistica nella quale tutto quello che non è nuovo, perfetto, sano deve esser buttato nel cestino.

Non c’è spazio per il dolore, la malattia ed il disagio.

Non c’è spazio per la sofferenza che rende prezioso un successo umano, familiare e professionale.

usa-e-gettaLa nostra è un’epoca dusa e getta dove tutti, felici e contenti, si stanno divertendo a distruggere il pianeta.

Ma a sconvolgere è soprattutto la distruzione delle relazioni umane diventate solo apparenza; assurdo stranezza nell’era in cui mai come prima l’umanità ha avuto a disposizione tanti strumenti di comunicazione.

In questo mondo dove tutti devono sorridere e divertirsi per forza (guarda le foto che si pubblicano su facebook: sembra si faccia a gare a chi appare più felice e contento!), affermare che ogni lacerazione interiore può esser ricomposta con l’oro dell’opportunità, come fanno i giapponesi con i vasi lacerati, può sembrare assurdo ai più.

Cristina-De-Biasio__La-forza-dell-amore_gIo vedo l’oro nell’amore, l’unica forza che ti spinge a guardare oltre il buio!

Amore per se stessi, per gli altri, per il creato, per Dio…!!!

Quell’amore che, di questi tempi, sembra diventato più raro e prezioso dell’oro fino! 

E’ l’amore che trasforma un dolore in opportunità!

Dobbiamo fare questa battaglia e vincerla, per risorgere a vita nuova! 

970949_518257994904612_1398765588_nDobbiamo vincere la paura (io, infatti, ogni tanto mi chiedo se sia peggio il dolore o la paura del dolore); vincere l’odio (capita a tutti di ritrovarsi prigionieri dei rimuginamenti rancorosi, no?!); vincere l’ignoranza (la pigrizia è talmente semplice da agguantare, che la voglia di conoscere rimane spesso sotterrata, insieme ai buoni propositi); vincere sull’avidità (non riuscire mai a dire “basta”, è come cercare la soddisfazione in un pozzo senza fondo); vincere l’egoismo (che è il più grande di tutti gli adulatori)…

 

Potrei continuare ancora con l’elenco, ma non ce n’è bisogno.

E’ invece necessario mettersi in testa che la sofferenza può trasformarsi in opportunità; che il dolore non deve avere l’ultima parola; che la croce è destinata a trattenerci per tre ore, ma poi c’è sempre la risurrezione!

Sempre!!! Ed ogni resurrezione reca con sé la gioia di vivere!

E_gioia-siaIeri sera una ragazza mi ha detto questo: Sai Cri, ho comprato il libro di Chiara Amirante alla fine del tuo spettacolo dove lei era ospite. Quel libro è eccezionale! Mi sembrava scritto apposta per me! E poi, più andavo avanti nei capitoli, e più pensavo che lo avrei dovuto regalare ad un sacco di mie amiche! E’ meraviglioso!”

Compralo! Vale la pena leggerlo, per vedere come raggiungere la gioia nella vita, nonostante le cose possano andare storte. Perché anche nei problemi, possiamo imparare ed evolvere! 

Pasqua-Risorti-con-CristoA noi moderni manca il concetto di dolore come insegnamento. Eppure è un concetto splendidamente laico, se pensi che già Eschilo (un drammaturgo greco 525 a.C. – 456 a.C.)  scriveva che “la sapienza si apprende attraverso la sofferenza” (dall‘Inno a Zeus dell’Agamennone) ma è anche un concetto meravigliosamente religioso, se teniamo conto che Gesù Cristo, attraverso la croce, è arrivato alla resurrezione!

Nell’ultima riga della tua lettera tu ti auguri che la ragazza di cui mi parli, smetta di soffrire almeno un po’…glielo auguro anche io con tutto il cuore.

Ma le auguro con ancora più forza, di attraversare il dolore e di vincerlo!

Il dolore che senti oggi saraÌ€ la forza del tuo domaniQuando il dolore bussa alla porta del cuore non si può non andare ad aprire. Entrerà con la forza del vento e brucerà con l’impeto del fuoco tutto ciò che credevi tuo per sempre. Quando se ne andrà nulla sarà più come prima.

E’ difficile attraversare questo dolore che rischia di paralizzare. Eppure, da ogni dolore, emaciati ci rialziamo e riprendiamo il corso della nostra vita. Più forti, più consapevoli di noi stessi. Il dolore ci porta nel cuore della vita e da lì ripartiamo. Possiamo vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Possiamo dare valore alle persone accanto a noi e a noi stessi. Dirci: conosco il dolore, ma conosco anche la vita e una vita senza dolore, per alcuni versi, sarebbe meno ricca di emozioni e di crescita”.

(Riflessione della Dott.ssa Viviana Casarotto, psicologa e coordinatrice dei servizi della Caritas Vicentina sul tema del lutto, la solitudine e l’esperienza del limite)

Ogni dolore lascia un solco nella nostra anima, diventando come un segnalibro fermo sulla stessa pagina, sempre a rammentarci “come” e “quando” sia stata scavata quella fenditura.

Ma noi abbiamo il potere di girare pagina, per scrivere versi mai pensati prima, utilizzando colori meravigliosamente nuovi!

Terra-fertile-300x235Trasformare il dolore in fertilizzante per terreni interiori rinnovati, è faticoso, ma ne vale la pena! I frutti che nasceranno saranno la prova della nostra vittoria! 

Ogni essere umano si stanca, prima o poi, di guardare un orizzonte senza bellezza e senza meta o di vivere in una tranquilla disperazione, per aver perso di vista il raggio luminoso della speranza.Mafalda-indignazione-thumb

Ricordi il titolo del nostro spettacolo?

“BASTA!”

 Una mattina ci si alza, ci si guarda allo specchio (trovandosi imbruttiti ed invecchiati, anche se si ha vent’anni) e si dice a se stessi: «Ora basta: così non posso continuare. O trovo il modo di lasciarmi alle spalle le macerie del passato, oppure cado e non mi rialzo più».

E non fa niente se un brivido di disgusto ci attraversa l’anima.

Non fa niente se, a perdita d’occhio, non riusciamo a vedere niente di incoraggiante o di rasserenante.

E non importa neanche se non si intravedono obiettivi da raggiungere o luoghi accoglienti dove rincuorarsi.

180327_126168307456006_100001885129475_184634_3551456_nNoi sappiamo che dobbiamo salire su quel fianco della montagna, perché tornare indietro mette ancora più paura! 

Quanto tempo ci metteremo ad arrivare in cima?

Non lo sappiamo, ma questo non può essere un motivo per arrendersi. 

Chi ci aiuterà ad arrivare alla vetta?

Nonostante amici, famiglia e terapeuti (e chi più ne ha più ne metta), alla fine il cambiamento di pelle lo dobbiamo fare da soli, assumendoci responsabilità, correndo dei rischi e facendo leva sul nostro coraggio. 

Ed anche se don Abbondio diceva che “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, la buona notizia è che invece possiamo ‘imparare’ a darcelo! 

3996888095A volte il coraggio è la voce calma, che alla fine della giornata dice: Proverò di nuovo domani. 

Preparare il terreno della rivincita sulla vita, significa non mollare e riprovare, senza attendere che siano le circostanze esterne a cambiare le cose!

Autodisciplina, autostima, forza interiore, amore per la vita saranno ingredienti preziosi per rielaborare le lacrime versate e concederci un’altra possibilità, rimettendoci in gioco!

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Una cosa fondamentale per riuscire a cambiare pelle ed a rinascere, è imparare a difenderci da chi ci aggredisce e ci giudica!

 

 

Abbiamo bisogno di amore, amore, amore, amore, amore!

E c’è solo una persona che è stata capace di non aggredire o giudicare, ma solo amare. 

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“Era uno che non poteva peccare e ha trasportato tutti i peccati del mondo,

non poteva morire e si è fatto ammazzare. (…)

(R. Benigni)

 

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Nikos Kazantzakis (è stato uno scrittore ed un poeta greco) diceva che la nostra anima “viene da mondi migliori ed ha un’inguaribile nostalgia delle stelle”

E’ vero! Ed è stato proprio Gesù Cristo a raccontarci del mondo da cui noi proveniamo

 

 

Sant’Agostino, parlando a Dio dice: ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te” Quindi dà a se stesso questo consiglio: “fissa dunque in lui la tua dimora, anima mia”

E’ vero! Proprio Gesù Cristo ci ha detto che vale la pena fidarsi del Re dell’universo!

Pablo Neruda ha scritto: “Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti!”

E’ vero! E’ stato Gesù stesso a raccontarci questa meravigliosa “favola” che abbiamo impressa nell’anima, per rammentarci che i mostri delle fiabe sono destinati ad essere sconfitti e che noi siamo nati per diventare Cavalieri della Luce e non schiavi delle tenebre! Fidiamoci! 

E poi Dio, si sa, ama far risorgere le persone!

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Cara Manuela, la tua resurrezione non è tutta nel futuro!

E’ anche in te!

Ecco, sta per cominciare; è già iniziata!

Proprio ora! 

Stanotte festeggia la tua Pasqua, e chiedi a Gesù di farti risorgere con lui!

DomandaGli di iniziare già da ora a sperimentare la rinascita. 

pietra_tombaSolo Gesù può dire: Togliete la pietra che tiene chiusa Manuela!”

Al posto di Lazzaro ci sei tu, ora!

Solo Gesù può dire: “Tu continua ad aver fede e vedrai la gloria di Dio!”

Al posto della figlia di Giairo ci sei tu, ora, figlia amatissima dell’unico Padre che crea e ricrea!

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Solo Gesù può dire: “Manuela, questa è tua madre!”

Al posto di Giovanni ci sei tu, ora; ragazza in perenne ricerca di amore e protezione!

 

 

Sai Manuela che, negli Annali di Roma, viene riportata una lettera che Publio Cornelio Lentulo (proconsole in Giudea all’epoca di Tiberio Cesare) inviò ad un suo amico senatore a Roma.

Leggila!

books“È qui apparso e vive tuttora un uomo di straordinario potere di nome Gesù. Dalla gente è detto profeta di verità, i suoi discepoli lo chiamano Figlio di Dio; risuscita i morti e guarisce tutte le malattie. È un uomo dalla statura ben alta e proporzionata, dallo sguardo allo stesso tempo autorevole ed amabile: quanti lo guardano lo possono amare o temere. Il suo aspetto è semplice e maturo. I suoi occhi sono vivaci e brillanti. È temibile quando rimprovera, accarezzevole e amabile quando insegna e consola. Non fu mai visto ridere bensì piangere (di compassione per gli altri). La statura del suo corpo è alta e diritta. Parla poco e in modo misurato”.

Fortunata te, cara Manuela, che puoi ben dire che quest’uomo è morto e risorto per te ed ora ti è sempre accanto!

Uomo di straordinario potere (come diceva Publio Cornelio), Dio amante della vita e di Manuela!

Ops…ho sovrapposto la tua amica con te…ho sbagliato?:) 

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Che Gesù strappi dal tuo viso il sudario dello sconforto e arrotoli per sempre, in un angolo, le bende della paura.

Che Gesù ti conforti col vino nuovo della gioia e con gli azzimi pasquali del suo abbraccio; ti doni il coraggio, regalandoti la speranza che fa rinascere ognuno di noi. 

 

Un grandissimo abbraccio e…buona risurrezione!!!

M. Cristina…la prof

 

20 aprile 2014 – S.Pasqua – 

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