Da un po’ di tempo sono sempre più numerose le persone che scrivono questa domanda alla pagina facebook “In te mi rifugio”.
(https://www.facebook.com/intemirifugio/)
Sono messaggi privati che, devo gioiosamente ammettere, sono sempre belli ed incoraggianti.
L’ultima volta è stata Livia a scrivere: “Non so chi ci sia dietro questa pagina, ma colgo l’occasione per ringraziarvi…. A volte, basta una piccola frase, un post, in immagine a cambiare in meglio la giornata! Grazie per dare conforto a chi ha bisogno di sentirsi compresa e accarezzata dall’idea che qualcuno, al di là di questo schermo, non ti conosce ma ti è vicino. Grazie”.
Così, in questa settimana in cui siamo arrivati a 20mila like, rispondo a tutti: ci sono io ed ora vi racconto una storia.
Mi chiamo Maria Cristina Corvo, abito in una bellissima città chiamata Fabriano (nelle Marche) ed insegno Religione nelle scuole medie superiori della mia città. Precisamente nell’Istituto Tecnico Commerciale, per Geometri e per il Turismo, “Alfredo Morea”.
Circa tre anni fa una mia cara amica mi disse (per l’ennesima volta e, praticamente, imprigionandomi nella sua auto): “Cri, tu devi scrivere un libro con tutte le cose che fai a scuola e con tutte le lettere che scrivi ai tuoi studenti!”
Io risi divertita dell’ingenuità della mia amica e della sua super fiducia nei miei confronti. Si sa: le amiche ci vedono sempre con gli occhi della stima e con un bel sovradosaggio di affetto.
Ma nei giorni seguenti un’idea iniziò a farsi largo nella mia mente: perché non fare un blog?
Perché non mettere in rete le tantissime lettere che mi scrivono i miei studenti e le mie relative risposte?
Perché non mettere a disposizione di tutta la scuola (e di quei 4 o 5 lettori casuali) le nostre riflessioni sulla vita e sul senso religioso?
Per fare il blog chiesi aiuto a mio figlio che, per proteggermi in modo preventivo da eventuali delusioni, mi avvertì: “Mamma, guarda, io il blog ti aiuto a farlo ma devi capire che in rete ci sono migliaia e migliaia di blog. Quindi non ti aspettare di essere letta da chissà quale pubblico.”
E me lo diceva col tono affettuoso che sfoggia quando vuol preparare a cose spiacevoli, delle persone ingenue. Era quasi tenero nei miei confronti e “costruì” il blog così come si fa un giocherello per una bambina.
Io ovviamente lo rassicurai subito: “Manu, questa cosa è per me ed i miei studenti. Tutto qui.”
Come chiamare il blog?
Ero al mare con mio marito ed ogni titolo che proponevo, lui me lo bocciava. “Questo è scontato…questo è banale…questo è troppo astratto…questo non è chiaro…questo è già stato registrato…”.
Stanca di toccare con mano la mia evidente mancanza di originalità, fissai fuori la finestra gli ombrelloni che si muovevano al ritmo leggero del vento ed il mio sguardo andò sul frigo vicino alla finestra.
Vi era la mia Bibbia appoggiata.
Proposi a mio marito: “Facciamo così: io apro la Bibbia e dove si poserà il mio dito, quello sarà il titolo”.
Detto…fatto.
Il mio dito si posò sulla frase del salmo 141 (140):
“A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso”.
“In te mi rifugio”.
Wow!
Quello sarebbe stato il nome del blog!
Un blog dove tutti i ragazzi si sarebbero potuti rifugiare per essere ascoltati e per condividere con altri il loro mondo.
Un blog che sarebbe stato il nostro mondo scolastico, condiviso con i pochi che sarebbero passati di lì.
Poi invece…
Poi invece oltre ai ragazzi, iniziarono a leggere i genitori…i colleghi…gli amici…
Poi arrivarono i lettori casuali…,
Poi arrivò la pagina facebook “In te mi rifugio”, collegata al Blog…
Settimana dopo settimana, i lettori passavano dai 10 al giorno…. ai 100 al giorno…fino ai 500 di oggi.
Erano passati solo pochi mesi dall’apertura del blog, quando mi scrisse una persona.
Aveva un linguaggio profondo, una delicatezza d’altri tempi, un’intelligenza spirituale evidente, un’umiltà rara ed il mio stesso nome.
Pur con i suoi seri problemi di salute, è diventata il mio angelo custode per questa pagina.
Ogni mattina è lei che, appena sveglia, mi manda delle bellissime immagini da pubblicare: fonti di speranza e fede per le migliaia di persone che, quotidianamente, passano per questa pagina facebook.
Perché, se nel blog ci sono circa 500 visite quotidiane, nella pagina facebook ce ne sono migliaia.
Nel frattempo Zenit (l’agenzia di informazione internazionale del mondo cattolico) mi ha chiesto di tenere una rubrica settimanale (https://it.zenit.org/articles/author/maria-cristinacorvo/); una casa editrice mi ha chiesto di pubblicare i post del blog… e varie altre cosine carine sono in cantiere.
Ma tutto è nato e vive grazie ad una grande passione: il mio insegnare Religione a scuola.
E pensare che alle superiori neanche la frequentavo!
Come è strana la vita!
Chi desidera essere avvisato su Facebook dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere MI PIACE nella pagina IN TE MI RIFUGIO https://www.facebook.com/intemirifugio