La bimba stava giocando con il cagnolino che tanto amava.
Era notte, ma la luna illuminava il prato intorno la casetta.
La nonna guardava la gioia farsi largo tra un divertimento e l’altro, mentre le risate da bimba felice rallegravano la notte.
Poi, ad un tratto, la bambina si fermò, come attratta da un pensiero improvviso.
Il cagnolino si fermò.
La nonna, in silenzio, si mise in attesa.
E la bimba parlò.
“Nonna, sai che qualche volta, io mi metto da sola, in mezzo al prato, a guardare le stelle?”
“A sei anni è bellissimo sognare in compagnia del cielo” le rispose sorridendo la nonna.
“E sai che mi succede?” -continuò la bimba – “Io guardo le stelle, fissa fissa, e mi immagino che un giorno qualcuno, dalle stelle, verrà fino a noi, sulla terra. E ci salverà tutti! Ma proprio tutti! Anche i vivi. E tutto diventerà bello!”.
La nonna rimase in silenzio.
Le sembrava che quelle parole fossero fatte di sogno, ma con la sostanza della profezia.
Preferì quindi non rovinare quel momento sacro con parole intellettualoidi di adulta.
La luna brillava.
Le stelle splendevano.
Tutto finì con la domanda della bambina: “Quanto mi piacerebbe sapere cosa c’è dopo la morte. Che vita ci aspetta!”