Ciao Maria Cristina, ieri sono stata al compleanno di un’amica conosciuta all’università dove c’erano altre ex colleghe e ora amiche; facendo i conti ci siamo resi conto che ci conosciamo già da 10 anni. In quell’istante, come se mi fossi svegliata da un sonno, come se avessi preso ulteriore consapevolezza di quello che ti avrei voluto scrivere tempo fa, mi sono detta “Dieci anni? Come ho fatto a far volare via dieci anni della vita senza rendermene conto? In dieci anni alcune mie amiche si sono laureate, specializzate, trovato un lavoro, sposate e ora aspettano un figlio… io invece sono ancora bloccata in una triennale con le ultime due materie da dare”.
Trovo conforto nella consapevolezza che in questo dieci anni, proprio per questo mio perdermi, ho trovato la perla preziosa: ho incontrato Gesù, che in tutto questo mi dà tanta forza e speranza. Anzi, è grazie a Lui se, poco alla volta, ho fatto dei passetti senza gettare la spugna. Ma la tentazione di voltarsi indietro e pensare al tempo come fosse stato sprecato, è sempre dietro l’angolo…
Piangere guardando il terreno come fosse incolto per i frutti assenti e che avrei potuto raccogliere oggi…
Sentirsi un’aliena rispetto ai propri coetanei, con la conseguenza di non riuscire a stare a proprio agio tra la gente…
Secondo te, cara Maria Cristina, a trent’anni, si è ancora in tempo per scrivere la propria storia? Può una rosa sbocciare dopo che la sua primavera è passata?
Grazie per la tua pazienza e disponibilità.
Un abbraccio
Stefania
Mi chiedi se sei ancora in tempo???
“Oh Signore!” avrebbe detto la simpatica vecchietta che mi faceva sempre ridere con le sue perle di saggezza.
Ma certo che sei ancora in tempo!
Il tempo è un regalo che non si finisce mai di scartare. E’ un passo che ne porta sempre un altro.
Ogni suo gradino è utile: ci “insegna” un sacco di cose, sfruttando sia i “rallentamenti” che gli entusiasmi appena nati.
Chi l’ha detto, infatti, che il treno passa solo una volta e che bisogna vivere con il timore di perderlo?
Forza e coraggio: pensiamo al nostro bene senza darci termini ultimi.
Il viaggio della vita è il nostro, e se anche dovessimo salire sul treno sbagliato, potremo sempre scendere e prenderne un altro.
Bisogna sempre guardare avanti, perché niente e nessuno può rubarci il futuro!
Sono “Questi vuoti d’aria; questi vuoti di felicità; queste assurde convinzioni; tutte queste distrazioni, a farci perdere” canta Fiorella Mannoia ne “Il peso del coraggio”; una canzone bellissima che dà voce all’anima che sta lì lì per arrendersi.
Quante volte ci lasciamo tristemente sfiorare dall’idea di essere dei falliti in confronto agli altri?
Gli altri…
E quante volte ci sentiamo delle parole difettose scritte per sbaglio nel romanzo della vita?
Difettosi…
E questi pensieri “Sono come buchi neri… Ci si dimentica che ognuno ha la sua parte in questa grande scena. Ognuno ha i suoi diritti. Ognuno ha la sua schiena per sopportare il peso di ogni scelta. Il peso di ogni passo. Il peso del coraggio”.
Potremmo poeticamente dire che ognuno di noi è chiamato a fiorire nel campo dove è stato seminato.
Proprio lì.
Nonostante tutte le difficoltà e le insicurezze che ci piombano addosso.
Qualcuna cercata. Qualcuna no.
“Siamo” il diritto di cambiare e di ricominciare
Guarda avanti!
Un po’ di giorni fa una persona mi raccontava di un suo periodo difficilissimo. Alla fine la morte della mamma le aveva dato la spinta finale verso il baratro della depressione.
Per uscirne aveva fatto di tutto. Compreso, ovviamente, un cammino psicologico serio e lungo.
Sposata, famiglia, figli…eppure non riusciva ad uscire da quel buco nero che la faceva sentire angosciata, sbagliata, sola e senza risorse.
Poi sai cos’è che l’ha salvata?
L’aver iniziato a fare una cosa nuova che le piaceva fare.
Aveva scoperto una passione mai affiorata prima nella sua mente.
Creare…cucire…
Lei, che non aveva mai tenuto un ago in mano, aveva cominciato a fare corsi per realizzare borse, vestiti, magliette…
Fare…creare…entusiasmarsi …e alla fine la vita è tornata a scorrere nelle sue vene.
Per esempio a me entusiasma sempre leggere di anziani che si laureano …ballano …imparano …senza mettere mai uno STOP a questa crescita.
E le storie di chi ha ricominciato daccapo dopo prove indicibili? Che mi dici di queste storie?
Sono vitamine per la nostra forza interiore.
A trent’anni…a quarant’anni…a cinquant’anni…a sessant’anni…a settant’anni… c’è sempre tempo per costruire la nostra storia.
Siamo nati per imparare, sperimentare, fare, pensare…senza noia e sosta alcuna.
Qui sulla terra e poi “oltre”.
Detto questo, figurati se a trent’anni ci si possa sentire abitanti del paese del “Troppo tardi”!
Vai Stefania!
Recupera energie, stabilisci delle priorità, fai qualcosa che ti appassiona, cura la tua felicità ed ogni giorno ricomincia.
«È bello vivere – scriveva Cesare Pavese – perché vivere è cominciare, sempre, a ogni istante».
Siamo tessitori di futuro.
Buona tessitura cara Stefania!
Tutti uniti nella vita andiamo cercando l‘orizzonte:
rischia, fai qualcosa in più, rischia, impegnati senza vacillare; nessun cammino è lungo per chi crede e nessuno sforzo è grande per chi ama.
Pietra su pietra si alza il sogno,
cambiamo le promesse in realtà,
lottiamo come fratelli per la giustizia.
Seminiamo l‘aurora oggi di un giorno nuovo.
(Canto popolare dell‘America latina)
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