Contrordine: Maria Maddalena non faceva il mestiere più vecchio del mondo (storia di un equivoco che dura ancora oggi)

E’ la più conosciuta.

E’ la più misconosciuta.

E’ la più raffigurata.

E’ la più falsificata.

Sto parlando di Maria Maddalena, la donna di cui parlano i vangeli.

Tutti (pittori, film, romanzi, guide turistiche…) hanno contribuito a darne un’immagine stereotipata e sbagliata. Dal Medioevo ad oggi, a causa di quest’immagine sbagliata, le hanno associato sempre due elementi visivi fissi: i capelli lunghi ed un vaso.

Ma visto che a Fabriano c’è una mostra bellissima con una meravigliosa stanza dedicata a lei, vogliamo capirci un po’ di più su questa donna?

 I CAPELLI

Guardate quei suoi capelli lunghi. Lunghissimi. E (quasi) sempre senza il velo. Non sarà mica un caso!

I capelli, da sempre, evocano la sessualità (andate a rasare a zero una donna e vedrete la sua reazione). Con i capelli ogni donna gioca con la sua femminilità.

Proprio per questo le donne ebree avevano l’obbligo sociale e religioso di non mostrarsi mai in pubblico a testa scoperta.

Mai!

Violare quest’obbligo equivaleva a una sorta di adulterio e poteva costituire anche un motivo di ripudio. Quindi la testa coperta era lo stile della donna onesta e regolare e rispettabile.

E siccome Maria Maddalena, nell’immaginario collettivo era una prostituta… eccola là!

Con la sua cascata di capelli sensuali (simbolo della sua presupposta vita peccaminosa) e senza il velo d’ordinanza.

 

IL VASO

Passiamo al vaso che è raffigurato in ogni quadro.

Anche il vaso in termini simbolici è un simbolo di femminilità, perché evoca la rotondità dei fianchi e la destinazione materna del corpo femminile.

Ma per Maria Maddalena, c’è un altro motivo per cui le viene sempre raffigurato vicino.

Tutto parte da un vasetto antico quanto il periodo di Gesù ed il nardo che conteneva (un profumo costosissimo per quell’epoca che, ogni volta che sono capitata nel suk arabo di Gerusalemme, ho sempre acquistato per odorarlo ogni tanto e farlo sentire a scuola ai miei studenti).

A parte il fatto che mi piace da morire, c’è anche il desiderio di sentire con l’olfatto un po’ del racconto evangelico di…anzi no, i racconti sono quattro e…

Ma andiamo passo passo e abbasso la confusione!

 

I VANGELI

Pronti per andare a sbirciare un po’ i vangeli? Perché lì si capisce subito che capelli e vaso non hanno a che fare con Maria Maddalena ma con un’altra donna (altrettanto affascinante ed enigmatica): la donna che unse i piedi di Gesù.

Io l’adoro!

Ve lo ricordate il racconto? E’ veramente tanto tanto coinvolgente. Bisogna leggerlo, immaginandosi la scena, con il fare scandalizzato di alcuni e la risposta “libera” di Gesù.

Pronti?

Iniziamo con Luca 7, 36-50

“Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice”. Gesù allora gli disse: “Simone, ho una cosa da dirti”. Ed egli: “Maestro, di’ pure”. […]

E volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco”. Poi disse a lei: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: “Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?”. Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!”.

Fantastica donna, che non si vergogna di entrare tra i giudizi umani e s’intrufola veloce tra le pieghe dell’amore di Gesù. E Lui la protegge da quei giudizi feroci.

Ma qui non si dice che la donna si chiamasse Maria Maddalena. E non si dice nemmeno fosse di Magdala (la città originaria della nostra protagonista).

Solo nel capitolo successivo Luca parla chiaramente di Maria di Magdala: ci dice che era una delle donne che assistevano Gesù e i suoi discepoli coi loro beni. In quell’occasione aggiunge una precisazione piuttosto forte: da lei erano usciti sette demoni (8, 1-3). Proprio su quest’ultima notizia si è consumato l’equivoco radicale che non l’ha mai abbandonata nella storia successiva, fino ai giorni nostri. La più grande fake news della storia!

Tutto nasce dai sette demoni che erano usciti da Maria di Magdala. Quest’espressione nel linguaggio biblico indicava un gravissimo (ma proprio gravissimo, considerando che il sette era il numero della pienezza, cioè più di così non si poteva) male fisico o morale da cui Gesù l’aveva liberata.

Ora ascoltate eh! Perché questo è lo stesso meccanismo delle calunnie di oggi.

Cosa hanno pensato i lettori di queste pagine lucane?

Beh, se dalla Maddalena erano usciti sette demoni, la tipa doveva aver fatto qualcosa di molto grave.

Gravissimo!

Sta a vedere che la peccatrice di cui Luca parla nel capitolo precedente è lei. E’ una peccatrice, no?! Una peccatrice pubblica (lo si intuisce dai commenti dei commensali). Tutti sono scandalizzati dal fatto che Gesù si lascia profumare i piedi da lei (anche il lavare i piedi è un gesto sensualissimo nella cultura ebraica) e poi se li lascia asciugare con i suoi capelli sciolti (ricordate cosa sono i capelli femminili in quell’epoca – ma non solo -).

E quindi la deduzione è a portata di mano. La tipa era una prostituta! Cosa c’è di più grave che prostituirsi, infatti, dal punto di vista morale?

E siccome di questa donna Luca ne parla nel capitolo precedente all’entrata in scena di Maria Maddalena…sta a vedere che Luca parla della stessa persona! D’altra parte, se da lei sono usciti sette demoni, vuol dire che è stata liberata da una vita peccaminosa gravissima.

E cosa c’è di più grave della prostituzione?

Et voilà, il gioco è fatto.

Maria Maddalena (alias Maria di Magdala) diventa una prostituta.

Ad aggravare l’equivoco ci si è messo anche papa Gregorio Magno che, in una delle sue Omelie sui Vangeli (precisamente la XXXIII, par.1) suppose di poter identificare tale peccatrice con la Maddalena: « […] Questa donna, che Luca presenta come peccatrice e che in Giovanni è chiamata Maria, riteniamo che sia la donna ricordata con lo stesso nome da Marco e dalla quale afferma che furono cacciati sette demoni.[…]»

Ma perché?

Perchèèè???

E se proprio la vogliamo dire tutta, per Giovanni (che scrive da testimone oculare 12,1-8) la donna che piange ed asciuga i piedi di Gesù sarebbe Maria di Betania (sorella di Maria e del famoso Lazzaro).

L’inghippo si fa complicato dunque.

Chi era questa donna? Una prostituta della Galilea o la sorella di Lazzaro di Betania? Si tratta di due donne diverse o…

Qui smetto perché sarebbe un po’ lunga da approfondire.

Di una cosa però siamo certi: non si tratta di Maria Maddalena (o Maria di Magdala, a seconda di come la volete chiamare).

Ora non è che a me sarebbe meno simpatica se fosse stata una prostituta.

E non sono neanche preoccupata di difendere la sua reputazione.

E’ solo che non era una prostituta.

Era una donna ganza un bel po’!

 

QUELLO CHE SAPPIAMO DI CERTO SU MARIA MADDALENA

Intanto il l’adoro! E’ l’unica che è sempre citata in tutti e quattro i vangeli canonici

CORAGGIOSA! E’ la donna che non lo abbandona mai. Neanche sul Calvario. Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro.

INNAMORATA! Il 3 giugno 2016 la Congregazione per il Culto Divino ha pubblicato un decreto con il quale, «per espresso desiderio di papa Francesco», la celebrazione di santa Maria Maddalena, che era memoria obbligatoria, viene elevata al grado di festa liturgica. Il Papa ha preso questa decisione durante il Giubileo della Misericordia «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata» 

APPASSIONATA! Per il Messale romano, nel giorno dedicato a Maria Maddalena, il 22 luglio, è stata scelta una lettura del Cantico dei Cantici: «Mi alzerò e perlustrerò la città, i vicoli, le piazze, ricercherò colui che amo con tutta l’anima. L’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi incontrarono i vigili di ronda in città: “Avete visto colui che amo con tutta l’anima?”» (Ct. 3,2). 

INDIPENDENTE! Di Maria di Magdala Luca ne parla per la prima volta all’inizio del cap.8. Da lui sappiamo che lei aiutava Gesù (insieme ad altre donne) con i propri beni. Questo indica che, probabilmente, poteva essere abbiente. Ricca. Libera di disporre dei propri beni (cosa rara per quei tempi). Ma, soprattutto, libera di disporre anche della propria vita, visto che Gesù aveva un gruppo itinerante e lei lo seguiva. Donna grintosa. 

AMATA! E’ lei che Gesù sceglie per farsi vedere per primo, da risorto. Sceglie una donna (e non occorre, credo, che spieghi l’inattendibilità della parola femminile nel passato). Quindi… grazie Gesù per aver creduto in noi donne! Grazie Maria Maddalena per averci rappresentate tutte! E siccome Maria Maddalena, davanti alla tomba vuota e con il cuore pieno di disperazione, non riesce a riconoscere Gesù che le è davanti, Lui l’aiuta. Semplicemente chiamandola per nome. “Maria!”

Da allora ogni donna sa che sarà meraviglioso un giorno, incontrare Gesù faccia a faccia e sentirgli pronunciare il proprio nome. 

APOSTOLA! Siamo nel V secolo e papa Gregorio Magno dà l’inizio al grande equivoco, “chiarendo” la presunta identità di Maria di Magdala con la sorella di Lazzaro e con la peccatrice. Plasma la fisionomia leggendaria della Maddalena leggendo i sette demoni di cui parla Luca come emblema dei sette peccati capitali: “Septem ergo daemonia Maria habuit quod universis vitiis plena fuit” (Maria dunque aveva sette demoni, nel senso che era piena di tutti i peccati). Con ciò l’immagine della Grande Peccatrice è fatta e finita, bollata dalla grandissima autorità di Gregorio e consegnata al futuro. Resisterà, in Occidente, per quasi un millennio e mezzo.

Uno sbaglio di esegesi, d’accordo; che però non sarebbe potuto avvenire, e soprattutto non sarebbe durato così a lungo, se l’humus ideologico e psicologico non fosse stato favorevole. Una donna irregolare, peccatrice (prostituta, visto che i peccati sessuali sembrano gli unici che possano avererilevanza morale e sociale, per una donna), poi pentita e redenta attraverso fiumi di lacrime e – secondo la leggenda, il cui peso qui supera quello dei Vangeli – abissi di umiliazione e decenni di assurda penitenza postpasquale, rientra negli schemi patriarcali e li consolida, perciò è edificante ed è “bella”.

Invece una donna che sia discepola prediletta di Gesù durante la vita pubblica di lui e poi annunciatrice della sua resurrezione, dunque apostola, è scomoda, disturba nel profondo. 

Questa confusione oggi è superata, ufficialmente: ma più nella teoria che negli effetti. Superata dagli studiosi, dai teologi (dai protestanti con circa un secolo di anticipo rispetto ai cattolici, perché i protestanti erano più abituati al confronto personale con la Scrittura e meno condizionati dal peso della tradizione); non però dalla massa dei fedeli, e neppure da tutti i pastori. Ancora in certe omelie, quando capita di parlare di Maria di Magdala – ma capita poco, rispetto a quella che dovette essere la sua rilevanza nella vicenda di Gesù – , il suo volto reale di discepola viene oscurato dal volto immaginario di peccatrice; e quando si legge il racconto lucano della peccatrice, ancora qualche predicatore cede alla tentazione di chiamare Maddalena quella donna!

Una volta nel calendario liturgico della chiesa cattolica Maria di Magdala era etichettata come “penitente”. Oggi non più. Ma chi ha il coraggio di chiamarla seriamente “apostola”? Il termine non viene usato se non in funzione analogica, lirica, suggestiva…, comunque accuratamente svuotato di qualsiasi effettiva risonanza ecclesiale. L’appellativo di confessore della fede non ha il femminile. Le donne sante erano (e sono) ancora poche e poco rilevanti, all’infuori dei paradigmi fissi della verginità o del martirio.

Eppure anche Agostino, certo non sospettabile di eccessive compiacenze a riguardo delle donne, chiama apostola Maria di Magdala: anzi, apostola apostolorum, seguendo Giovanni 20, 1-18. “Apostola degli apostoli”, nel senso che riceve da Gesù un incarico apostolico nei confronti di quelli stessi che noi chiamiamo apostoli; ma per chi abbia anche solo orecchiato un po’ la lingua ebraica e il suo modo di formare il superlativo, potrebbe anche aleggiarvi qualcosa come “la più apostola di tutti”!

(cfr anche http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/maria-maddalena-da-apostola-a-prostituta/ )

 

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