Carissimi bambini doloranti, quanti siete? 
Dolcissimi innocenti e sofferenti, dove siete?
Oggi non vorrei raccontare il dolore più grande del mondo.
Vorrei solo sognare un mondo nuovo.
Ve l’immaginate?
Vedo i potenti inchinarsi di fronte a voi ed ogni Erode abbracciarvi teneramente.
Vedo madri asciugarsi le lacrime e voi riportati tra le loro braccia.
Vi vedo dormire con una ninna nanna perfetta, perché i gridi di angoscia sono finiti.
Vedo schiere di adulti chiedervi scusa e rimettere penne, libri e quaderni nelle vostre mani doloranti e affaticate.
Vedo i gretti di sensibilità trasformarsi in poeti della vita e smettere di deridere gli innocenti e gli innamorati.
Vedo gli ingordi di privilegi uscire dalle barricate del loro ego, per fermare ogni lacrima disperata proveniente da una culla innocente.
E’ un brivido di speranza leggero che entra in me.
Per averlo mi concentro sugli angeli che continuano (ne sono certa) ad avvertire i tanti Giuseppe della storia, di scappare dagli Erode di oggi.
Mi concentro su Dio che interviene e, nel deserto di ogni camminata disperata, fa fiorire il coraggio di andare avanti.
Ed è allora che vedo tante storie nascoste dietro l’ingordigia di tutti gli Erode.
Vedo milioni di Giuseppe che sognano futuro e lavorano fino a macellarsi le mani e la mente, per amare e proteggere i loro bambini.
Vedo un piccolo gregge di persone coraggiose che danno spazio ai sogni dei bambini, mettendo mani e cuore a difesa loro.
Come fossero loro figli.
Vedo che il capo del filo della storia è ben saldo nelle mani di Dio
e che la nostra strada, anche se passa per l’Egitto, va verso casa.
E vedo tutti i bambini innocenti
ammazzati dalla suprema cattiveria umana,
accarezzati senza sosta da Dio in persona.
Vedo tutto il paradiso ai loro piedi
e vedo il sogno del vangelo
capovolgere le nostre cronache amare in storie di salvezza.
E li sento.
Sento quei bambini, vittime dei grandi, pregare per loro.
Lo so.
E’ assurdo.
Vedo le vittime prendersi cura del carnefice.
Vedo gli agnelli pregare per le bestie feroci.
Vedo il paradiso e lì, ogni fiore rinascere.
