Che moneta fuori corso è la saggezza, nel nostro convulso tempo, in cui la frenesia del fare offusca il piacere di contemplare!
In cui la brama del possedere cose si rovescia nella esser posseduti dalle cose.
In cui il verbo AVERE si coniuga in tutte le forme possibili e il verbo ESSERE giace dimenticato.
Ma a che serve guadagnare tutto il mondo se poi si perde anima?
Eppure, agli inizi della nostra civiltà, l’oracolo di Delfi aveva considerato Socrate l’uomo più saggio di tutti, perché sapeva di non sapere. Andatelo a raccontare oggi ai tanti sacerdoti del culto della tecno-scienza, agli accumulatori di saperi che trascurano la Sapienza!
Naturale che in un quadro così, la saggezza venga sbeffeggiata oppure abbassata di rango tra le cose che non contano.
Però poi la civiltà occidentale, quella dell’“omo faber punto e basta, che di saggezza avverte la sete, tenta di estinguerla guardando verso Oriente, …e ancora oltre, nelle terre di Budda e Confucio. In culture in cui si accettano i ruoli di discepoli e di maestri, di chi apprende e di chi insegna la materia del vivere; in cui giovinezza non è ossessione e vecchiaia non è oltraggio.
I saggi che da noi, nella vita reale, non hanno più diritto di cittadinanza, hanno traslocato nell’immaginario.
Le lunghe barbe bianche, sinonimo di giudizio assennato e sicuro, se ne stanno lì, ad alimentare la nostalgia.
Ma dalle lunghe barbe bianche si può passare ad una pagina biblica bellissima quanto concreta. Non c’è bisogno di aggiungere nient’altro: lì c’è tutto!
La saggezza non chiama forse?
L’intelligenza non fa udire la sua voce?Essa sta in piedi in cima ai luoghi più elevati,
sulla strada, agli incroci;
grida presso le porte della città,
all’ingresso, negli androni:
«Chiamo voi, o uomini nobili,
la mia voce si rivolge ai figli del popolo.
Imparate, o semplici, l’accorgimento,
e voi, stolti, diventate intelligenti!
Ascoltate, perché dirò cose eccellenti,
le mie labbra si apriranno a insegnare cose rette.
Infatti, la mia bocca esprime la verità,
le mie labbra detestano l’empietà.
Tutte le parole della mia bocca sono conformi a giustizia,
non c’è nulla di ambiguo o di perverso in esse.
Sono tutte rette per l’uomo intelligente,
giuste per quelli che hanno trovato la scienza.
Ricevete la mia istruzione anziché l’argento,
e la scienza anziché l’oro scelto;
poiché la saggezza vale più delle perle,
tutti gli oggetti preziosi non la equivalgono.
Io, la saggezza, sto con l’accorgimento
e ho trovato la scienza della riflessione.
Il timore del SIGNORE è odiare il male;
io odio la superbia, l’arroganza,
la via del male e la bocca perversa.
A me appartiene il consiglio e il successo;
io sono l’intelligenza, a me appartiene la forza.
Per mio mezzo regnano i re,
e i prìncipi decretano ciò che è giusto.
Per mio mezzo governano i capi,
i nobili, tutti i giudici della terra.
Io amo quelli che mi amano,
e quelli che mi cercano mi trovano.
Con me sono ricchezze e gloria,
i beni duraturi e la giustizia.
Il mio frutto è migliore dell’oro fino,
il mio prodotto vale più dell’argento selezionato.
Io cammino per la via della giustizia,
per i sentieri dell’equità,
per far ereditare ricchezze a quelli che mi amano,
e per riempire i loro tesori.
Proverbi 8:1-21
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