Gent.ma Prof.ssa Corvo, innanzitutto, sento la necessità di ringraziarla, perché il suo blog e la sua pagina facebook. Mi infondono ogni volta tanta speranza e tanto coraggio, e di questi tempi non è poco. Mi piacerebbe poter contribuire in qualche modo raccontandole un breve episodio che mi è accaduto in giornata e che spero voglia pubblicare nel suo blog, insieme alla coroncina recitata in tale occasione, per rincuorare tante persone che magari si sentono scoraggiate dalle prove che la vita spesso ci riserva.
Ho 28 anni e sono di Napoli. Circa una settimana fa è stato diagnosticato a mio nonno materno un brutto male alla gola, che gli stava poco a poco impedendo sia di parlare che di respirare. Mio nonno ha 89 anni e non ci hanno dato molte speranze, informandoci subito che si era diffuso fino a raggiungere l’orecchio, il che spiegava come mai da un po’ di tempo non riuscisse più neanche a sentire bene. In attesa di sapere se era possibile o meno operarlo, data la dimensione del male e l’età avanzata, ho tenuto accesa giorno e notte una candela a San Biagio, protettore della gola, e mi sono affidata a San Giuseppe. Proprio oggi siamo stati in attesa di conoscere l’esito delle visite, perciò eravamo tutti in tensione, soprattutto mia madre, che circa un anno fa è entrata in depressione e in un perenne stato d’ansia, dai quali non riesce, nonostante le cure, a uscire.
Nell’ora precedente il responso ho recitato senza interruzione una breve coroncina alla Divina Provvidenza, che riporto di seguito per chi volesse recitarla in casi di necessità: – Sui grani grandi : Sacratissimo Cuore di Gesù, pensaci tu Purissimo Cuore di Maria, pensaci tu – Sui grani piccoli : Santissima Provvidenza di Dio, provvedici tu Alla fine un’ Ave Maria e tre Gloria Patri (uno per San Giuseppe).
Mio padre ha tardato più del dovuto a farci sapere qualcosa, con grande angoscia di mia madre che temeva il peggio… ma io ho continuato a recitare la coroncina senza fermarmi. Dopo tre quarti d’ora papà ha telefonato confermandoci che non c’erano metastasi e che il nonno si sarebbe potuto operare, e a quel punto un raggio di sole (il cielo era plumbeo dalla mattina) è entrato dalla finestra illuminando la mia candela ancora accesa davanti all’immagine di San Biagio.
Conosciamo i rischi dell’operazione, ma il Cielo ci ha donato una speranza. Ringrazio già da ora perchè l’alternativa sarebbe stata la rassegnazione, e l’attesa. Sarei felice di vedere pubblicata sul blog la coroncina che mi ha sostenuta per circa due ore oggi pomeriggio, e che, insieme a San Biagio e a San Giuseppe, mi ha regalato una piccola gioia. Le auguro una serena serata e la ringrazio. Lara
Pregare… parlare… dialogare… supplicare… chiedere…invocare…
“Sin dalla nascita dell’umanità, abbiamo pregato. Voglio riuscire a capire questo impulso; perché ci riguarda tutti. Venite con me in questo viaggio nel cuore della condizione umana”. Chi pronuncia queste parole è Morgan Freeman, nel trailer di “The story of God”, il nuovo programma che il National Geographic Channel farà dal prossimo 7 aprile.
E’ vero: la preghiera ci accomuna tutti.
«Sono terribilmente infelice. Se credi che una preghiera possa essere efficace (non scherzo), prega per me e vigorosamente». Questa volta, a parlare così alla madre, è Charles Baudelaire: è il 18 ottobre del 1860 e lui pone le sue speranze sulla preghiera, per uscire dal suo buio spirituale. Continua a leggere “La preghiera è il nervo sottile che muove il muscolo dell’onnipotenza” (Martin Farquhar Tupper)