“Lei prof, che ne pensa di quello che abbiamo appena visto?
Questa è la scienza… e la fede? Dove si colloca la fede, quando si entra nel mondo della scienza?”
Sono a Valencia, nella famosa “Città delle Arti e delle Scienze”. Sullo schermo concavo di circa 900 metri quadrati dell’Hemisfèric, è appena terminato un affascinante documentario sulle stelle e chi mi ha fatto la domanda è uno dei miei alunni più svegli.
Bello, intelligente, spirito indipendente, eppure anche lui fa fatica ad uscire dalla vecchia dicotomia tra scienza e fede. E non è il solo. Basta guardare la storia e subito si capisce che il mio studente è in buona compagnia; anche altri si sono intestarditi nel voler relegare la scienza in una stanza e la fede nell’altra.
L’antica tentazione di chiudere Dio in un tempio, è sempre lì, a portata di mano. Il tentativo di darGli dei “confini” (forse per avere l’illusione di poterLo contenere e capire) non è mai venuto meno.
Si fa fatica a vederLo dappertutto; libero come l’aria e presente come la vita. Eppure quel “Non riempio io il cielo e la terra?” (Gr 23,24) è pieno di Chiarezza Infinita.
Ovunque ci siano stelle, Lui c’è: “l’Altissimo non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta: Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo? Non ha la mia mano fatte tutte queste cose?“ (Atti 7:48-50)
In qualsiasi respiro, Lui c’è: “il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo, né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa” (Atti 17, 24-25)
Ovunque io mi giri, Lui c’è! Continua a leggere «Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri?» (Isaia 40, 26)