“Prendimi in braccio: sono nato per te”

EventiNatale2010Frascati“Prof, io odio il Natale. Tutta questa melassa di buoni sentimenti… che schifo di ipocrisia!”, mi dice Melissa, ragazza sveglia quanto allergica a tutto ciò che è solo apparenza.

“Professoressa, ma come si fa a vivere il Natale, andando davvero al suo significato?”, domanda Emanuele, il mio studente profondamente riflessivo e sempre alla ricerca del “perché” di ogni cosa.

EventiNatale2010Frascati“Ma perché, voi cristiani credete che Gesù sia Dio?”, interviene esterrefatta Jasmine, la mia bellissima alunna mussulmana, incredula di fronte al fatto che qualcuno possa pensare che Dio diventi un neonato.

Ed è sulla terza esclamazione che mi sono soffermata tutta la giornata. Perché penso che, risolta l’ultima domanda, si risolverebbero anche le prime due.

I due occhioni spalancati di Jasmine, li avrei voluti fotografare.

Avrei voluto registrare il tono sbalordito della sua voce ed il suo sguardo incredulo alla risposta della classe: “Ma certo!!!”

Ed ho pensato che finché rispondiamo “Ma certo!”, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, non riusciamo più a spalancare gli occhi come Jasmine.

Ma come si fa a stupirsi ancora?

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Solo un Natale Dio mi ha fatto il regalo di sperimentare l’Incontro con Lui.

Avevo circa trent’anni e da lì a pochi mesi avrei dovuto affrontare il problema più grande della mia vita. Un marito che avrebbe rischiato la morte, un intervento chirurgico che ci avrebbe cambiato la vita, problemi economici che ci avrebbero messo in ginocchio…ma quel Natale ancora non sapevo tutto questo. Continua a leggere “Prendimi in braccio: sono nato per te”