Ci sono angeli intorno a noi!

L’ultima volta che ci ho parlato è stata una decina di giorni fa.
Federico (come al solito cambio i nomi ma la sostanza è quella) era in casa con il Covid e mi diceva: “Cri, auguri per l’intervento che dovrai fare!????“.
Lui, malato, ogni giorno un po’ più debole, a casa ad accudire la moglie anche lei malata di Covid, diceva a me con tutta la sincerità dell’universo: “Auguri!”. ❤
Federico l’ho conosciuto parecchi anni fa e posso dire con certezza essere una delle poche persone veramente buone nel profondo, che io abbia mai conosciuto. ❤️
All’inizio lo osservavo per vedere se davvero era così “di cuore”. Poi, con il passare degli anni, ho dovuto ammetterlo: “Federico ha davvero un cuore grande! Pure quando si arrabbia, fa tenerezza!”????
Non ci riesce più di tanto.
In quest’ultimo anno di pandemia, lui e la moglie sono sempre stati attenti e prudenti.
Anzi: attentissimi!
Federico non aveva mai dimenticato gli strascichi di una polmonite importante che lo aveva quasi spezzato, circa tre anni fa.
Ma, purtroppo, la nostra “attenzione” non sempre incontra la sua sorella gemella anche negli altri.
E così, in nome della superficialità umana, qualcuno è intervenuto e li ha trascinati nell’incubo del Covid.
Nell’arco di pochissime ore i polmoni di Federico si sono ricordati della loro debolezza ed hanno iniziato ad aggravare la situazione.
Federico peggiorava ed aiutava gli altri a star sereni.
La settimana scorsa, mentre entravo nell’ospedale della mia città per il mio terzo intervento, guardavo le finestre dove Federico era stato ricoverato d’urgenza.
Poi io mi sono addormentata per l’anestesia e Federico è stato sedato per l’intubazione.
Tutto nell’arco di poche ore.
Hanno ragione i medici: si esce dal Covid con grande lentezza, ma si peggiora a gran velocità.????
Ora Federico è nell’ospedale di san Benedetto in compagnia di angeli custodi con il camice bianco che stanno cercando di portarlo oltre la tempesta.
Lo stanno proteggendo dal Covid per quello che possono ed ogni giorno telefonano alla famiglia per dare aggiornamenti.
Ed io sto imparando tanto sulla legge dell’Amore che pervade l’universo.
Sto imparando che alcuni vi sono proprio immersi e neanche lo sanno.
Non hanno il tempo di rifletterci su.
Devono amare in modo urgente. ❤
Le frasi che riporterò ora, le sto scrivendo con il permesso della figlia, con cui tutti i giorni mi sento. ????
E’ lei che, tutti i giorni, vive col cellulare accanto e con il cuore che rimbalza ad ogni squillo.????
E’ lei che gli ha parlato attraverso la finestra dell’ospedale, quando ancora aveva solo il caschetto per l’ossigenazione, poche ore prima che lo sedassero.????
E’ lei che sta camminando, insieme a tutta la famiglia, tra il dolore e la speranza.????
E’ lei che mi sta insegnando tanto!????
Chissà che questo scritto non serva anche ad altri?

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La pagella di san Giuseppe Moscati

Gita-a-Napoli-Pompei-Cassino-2014 “Prof, quest’anno andiamo a Napoli in gita, ci accompagna? urla Giorgio, con la voce piena di entusiasmo partenopeo.

Napoli? Bellissima!!! Allora sapete che facciamo? Oggi si cambia lezione; vi farò conoscere Giuseppe Moscati!” e volgendomi a Sara (la mia alunna al pc, collegato alla LIM) le dico: “Cucciola, vai su youtube che iniziamo con una scena tratta dal film “L’amore che guarisce”.”

Moscati_locsito1La curiosità per san Giuseppe Moscati, tra i miei allievi, è nata così. Galeotto fu il viaggio d’istruzione. Nelle lezioni seguenti molti studenti iniziarono a dirmi: Prof, io a casa me lo sono visto tutto quel film; è molto bello”

“Il suo amico poi, quel Giorgio Piromallo, si sposa con quella principessa di cui era innamorato Giuseppe Moscati”

“Nooo!!! Ma come…Giorgio stava con Cloe, la ballerina; era Giuseppe Moscati che stava con la principessa…e come c’è finito, Giorgio, in sposo con la principessa Elena Cajafa? L’ha fregata all’amico? Ammazza eh, che amico!!!”

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“E comunque, Giuseppe Moscati è stato un grande. E pensare che io sono di Napoli e neanche lo conoscevo”

 

Pgella Giuseppe MoscatiUna sera sono a casa e mi arriva il messaggio di Francesco: “Prof!!! Ho scoperto che Giuseppe Moscati era il figlio del fratello di mio nonno!!!”

“Ma sul serio???”

“Si! Ora chiedo a mio cugino se mi manda la pagella…prof, lei crede che con questa parentela diventerò santo anche io?” e ridiamo insieme.

Dopo un po’ Francesco mi manda la foto di questo prezioso documento: è la pagella finale della Maturità classica del santo. Si riferisce all’anno scolastico 1896-97.

Wow! Che voti! Dieci…dieci…dieci…nove…dieci…otto…nove…

Brillante, intelligente, intuitivo, a 23 anni inizia già la sua carriera medica, fatta di preparazione altissima e di fede profondissima. Continua a leggere La pagella di san Giuseppe Moscati