Lei è Rābiʿa al-ʿAdawiyya al-Qaysiyya, o semplicemente Rābiʿa al-Baṣrī.
E’ nata e morta a Bassora (717- 801)
E’ stata una meravigliosa mistica araba musulmana e, ad oggi, è ancora la donna sufi più venerata.
Il sufismo, semplificandolo al massimo, potremmo definirlo come la parte più interiore, ascetica e spirituale del mondo islamico, nata per preservare la comunità dal rischio di un irrigidimento della fede e/o di un letteralismo arido e legalistico.
Rischi che, purtroppo, tutte le religioni del mondo corrono. Nessuna esclusa!
La storia ce ne ha dato drammaticamente le prove.
Ma torniamo alla nostra splendida Rābiʿa.
Il sufismo diede alle donne la possibilità di elevarsi al rango di “asceti” e la nostra Rābiʿa lo fu talmente tanto che si guadagnò l’appellativo di “madre del sufismo”.