“Esecuzione prima, sentenza poi” Che la sanità venga decapitata!

Io me la rivedo sempre davanti agli occhi la povera Alice che cerca di far ragionare la Regina di Cuori, la prepotente governante del “Paese delle Meraviglie”.
Arrogante ed egoista, non amava il suo popolo ma solo la sua voglia di comandare. Tanto per intenderci è la sovrana che accusò il Cappellaio Matto di stare assassinando il tempo e da allora il tempo non è più in buoni rapporti col Cappellaio e si rifiuta di fare come questi desidera, rimanendo fermo all’ora del the, le cinque del pomeriggio.
Mio figlio Stefano, da piccolo, quel cartone lo guardava e lo riguardava e così lo so quasi a memoria.

Alice è sotto processo e la Regina di Cuori è sul trono del giudice.
“Dunque, sei pronta per l’esecuzione?” disse la regina con lo sguardo sadicamente divertito verso Alice.
“Esecuzioneee??? Oh, ma dovrà esserci la sentenza prima!” le rispose Alice non sapendo se ridere per l’assurdità della situazione o piangere per il pericolo così vicino.
Ma il dubbio sulla scelta durò mezzo secondo perché le guardie della terribile regina la bloccarono con le loro due lance. I fedelissimi dei prepotenti sono stati sempre personaggi squallidi presenti nella storia.
Alice si ritrasse velocemente per proteggersi, mentre la regina, dall’alto del suo trono da giudice, iniziò ad urlare a squarciagola: “Esecuzione primaaa!!! Sentenza poi!”
“Ma questo a parer mio…” provò ad insistere Alice illudendosi di far ragionare l’elefantiaca regina.
“Tutti i pareri qui sonooo…” iniziò ad urlare la regina, sbattendo i pugni sul suo trono e diventando rossa in viso come una ciliegia.
“Vostra maestà!” finì la frase con tono sottomesso la piccola Alice, oramai consapevole che non aveva nessun potere sulla terribile prepotenza della regina.
“Sì bambina” rispose sorridendo e soddisfatta la regina, lieta di aver reso docile quella piccola sbruffoncella.
“Tagliateleeee la…”

Stop!!!
Bloccate la scena.
Ma come?
Da quando in qua prima si condanna e poi si discute?
Beh, da quando chi comanda ha il vizio di non amare il popolo.
E questo vizio si è globalizzato creando un club di politici sempre più miopi, egoisti e privilegiati.
Dall’alto dei loro troni, tenendosi mano nella mano con il mondo della finanza, hanno iniziato a guardare solo i numeri e non più le persone. Ancora oggi non si riesce a capire bene chi siano i burattini o i burattinai in questa triste evoluzione. Fatto sta che nel mondo sono su quel trono e urlano (ma con toni furbescamente pacati ed un’informazione malvagiamente distorta) che, per il bene di tutti, bisogna tagliare la testa a qualcuno o a qualcosa. Continua a leggere “Esecuzione prima, sentenza poi” Che la sanità venga decapitata!

Dacci oggi il nostro coraggio quotidiano!

snoopy_yoga“Prof, quest’anno lavorando al Progetto “BASTA! Storie di dolore e di rinascita”, non posso fare a meno di pensare alla mia storia.

Le persone mi conoscono come una ragazza sorridente, a cui non manca niente e sempre è pronta ad aiutare gli altri.

Ed è vero; non mi manca veramente niente (tranne mio fratellino che ormai non ci sta più).
Però non tanti sanno cosa ho vissuto nei miei anni passati. Tutti credono che nella mia vita non ho mai dovuto affrontare niente, tranne lo studio e le faccende di casa.

Ed invece no.

Come in tante famiglie, fin da piccola ho visto la violenza di mio padre su mia madre. Ho visto la morte di una persona veramente carissima (!!!) e quest’esperienza mi ha fatto crescere tanto; anche perché, dopo questo evento, la mia famiglia non è stata più una famiglia. Eravamo diventati quattro persone che abitavano nella stessa casa ma ognuno faceva quello che gli pareva.

E anche io ho cominciato a fare quello che mi pareva.

Quando mamma è partita per una vita nuova, per cercare di sopravvivere e darci un futuro migliore, io ho cercato di sopravvivere a modo mio.

Ho lavorato in tanti posti differenti, (in uno dei lavori il capo ha cercato pure di convincermi ad andare a letto con lui se avessi voluto una certa promozione… ero una ragazzina di 13 anni, che maiale… dopo 3 giorni mi sono licenziata).

In un certo senso sono stata violentata (non potevo credere che fosse successo proprio a me; avrei voluto parlare con qualcuno, ma non potevo fidarmi di nessuno…tutti avevano una lingua lunga tre metri; quindi nessuno sa di questo fatto…neanche mia madre).

Ho partecipato alle proteste contro il mio governo dittatoriale e sono stata in carcere per un giorno.

Mio padre, alla fine,  si era stufato del mio comportamento e ha chiamato mia madre dicendole che ero nei guai.

Mia madre ha fatto subito tutto il possibile per farmi venire a vivere con lei.

Sinceramente non ero contenta di partire: per me  significava lasciare il mio fidanzato, i miei amici …tutti.

Insomma, quando sono arrivata da mia madre, non ero quel che si dice una figlia perfetta.

La facevo soffrire molto, la facevo piangere e io volevo solo tornare da dove ero venuta.

Mi ricordo che una volta ho cercato di suicidarmi perché non volevo più far soffrire mia madre con il mio comportamento del cavolo… e perché ero sola qui.
Mia madre, per me, è un’eroina.

Mi ha sopportata, mi ha difesa da tutti e mi è stata sempre vicina…ed io che facevo la stronza con lei; che stupida che ero! =(
Comunque, ora come ora, sono felice di essere qui; ho tutto e non mi manca niente.

Problemi da affrontare ci sono sempre e anche adesso ho tante difficoltà da superare, ma io non ho paura e non mi scoraggio … perché non è quello che ho imparato nella mia esperienza di vita.

Dopo tutto non mi sono mai arresa, ho cercato di andare avanti non dando tanta importanza alle sconfitte.

Anche una brutta esperienza è sempre una esperienza alla fine dei conti!” Continua a leggere Dacci oggi il nostro coraggio quotidiano!