E’ sorridente. E’ gentile. E’ carinissimo. Ama scherzare (aiutato in questo anche da una meravigliosa dose di auto-ironia). E’ un giovane papà. E’ professionale. E’ simpatico. E’ un parrucchiere geniale. E’ Andreas.
Sul muro del suo locale c’è dipinto a mano un verso di Kahlil Gibran: “Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli.”.
Mi racconta di lui approfittando della calma del fine giornata.
“Lo sai che qui dentro ci sono entrato la prima volta a tredici anni? Era estate e mio padre voleva farmi lavorare un po’. Dovevo fare le sole due cose di cui ero capace: pulire e lavare i capelli. Ma tutto il giorno rubavo con gli occhi quel che faceva il parrucchiere con un paio di forbici in mano. Lui cambiava i visi e regalava bellezze nuove. Io ero affascinato da tutto. È stato un bel colpo di fulmine con l’hair styling! Ora qui dentro c’è casa mia. Qui ogni mattina incontro persone che hanno voglia di diventar belle ed io mi butto in questo loro desiderio. Perché ognuno di noi è bello. Il segreto è valorizzarci”.
Ogni tanto si ferma, osserva il taglio che mi sta facendo e continua, entusiasta.
“Non mi interessa la perfezione, ma l’unicità di ogni viso. Per questo mi piace fare corsi, studiare, aggiornarmi. La passione deve essere anche professionalità!”
Nel marzo del 2014 Andreas pettinò (gratuitamente) 18 miei studenti e studentesse che dovevano portare sul palcoscenico del teatro Gentile un pezzo disneyano sull’amore di coppia. Gli altri 150 ragazzi, vedendo la sua bravura, si misero in fila. Volevano anche loro il tocco di Andreas. Pettinò per 12 ore consecutive ed io mi dimenticai pure di presentargli Mogol, l’ospite d’onore di quella serata.
Ma per lui non fu un problema. Era felicemente concentrato sull’emozione dei ragazzi e sui loro capelli da trasformare in personaggi.
Fantastica passione quella di Andreas!
E che dire della passione di Totti? Il suo discorso di addio mi ha commossa. Premetto che non seguo il calcio ed ero meravigliata anch’io della mia commozione. Ho iniziato ad ascoltarlo per caso e non me ne sono più staccata. Guardavo quel ragazzone che non riusciva a star fermo e che, con gli occhi lucidi, sembrava inseguisse un pallone appena perso. Tutto raccontava la sua passione per il calcio! ( http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2017/05/29/news/totti_il_discorso_d_addio_spegnere_la_luce_non_e_facile_adesso_ho_paura_-166683461/ ) Continua a leggere “Il segreto del successo nella vita è fare della tua vocazione il tuo divertimento” (M. Twain)