“Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!» (Lc 17, 16-19)
Buongiorno Signore che guarisce!
La tua voglia di guarigione l’hai messa dappertutto.
In una ferita che si cicatrizza bene,
nelle piastrine che ci proteggono,
in un cuore che desidera perdonare,
in una coppia che vorrebbe ricominciare…
Quant’è lungo, mio Signore, l’elenco delle guarigioni che hanno Te come inizio!
Un pullulare ardito di desideri di salvezza!
Aiutami Signore a non festeggiare da sola le mie guarigioni.
Perché noi esseri umani abbiamo una capacità pressoché infinita di dare tutto per scontato.
Ma io la vedo la freddezza di chi non sa dire “grazie”.
Lo vedo che ci sono persone
grate per ogni circostanza
e persone lamentose
anche se vivono in un paradiso.
Quante volte ti sarà capitato di vedere nove guariti, non ricordarsi più di Te?
Oggi, Gesù che ami guarire,
alzerò le mie braccia il più possibile.
Ci metto il mio cuore e Ti dirò:
“Grazie! Grazie per esserci sempre vicino e guarirci!
Dalla paura, dall’egoismo, dalla superficialità,
dalle ferite sulla pelle e da quelle sull’anima,
dalla febbre alta del corpo e dalla febbre alta dello spirito.
Un giorno capirò quanto Tu abbia fatto per me.
Ora, sulla fiducia, sorrido, mi rilasso e ti elevo il mio cuore.”
“Io sosterrò sempre che il ringraziamento è la più alta forma di pensiero, e che la gratitudine non è altro che una felicità raddoppiata dalla sorpresa”
(GK Chesterton)
