Volate libere in Cielo che lì non ci sono assassini

Lei si chiamava Zahra Esmaili ed è morta di paura.????
La sua paura veniva da lontano.
Zahra, 42 anni, iraniana, sposata, due figli, era stata condannata a morte per aver ucciso nel 2018 il marito, accusato da lei e dai suoi due figli, di violenze terribili e continue nei loro confronti.
Se solo si potesse vedere a ritroso la vita di una donna che giunge a questi livelli di terrore!
Più volte aveva cercato di denunciare e di raccontare all’opinione pubblica cosa accadesse tra le mura domestiche ma, nulla da fare.
Perché quell’uomo era sempre stato considerato “più importante” in quanto membro dell’intelligence della vita e della serenità di una donna e dei suoi figli, ora rimasti senza una madre.
Mercoledì 17 febbraio 2021, nel carcere di Rajei-Shahr, era arrivato il terribile giorno dell’esecuzione.
Zahra era terrorizzata e la sua paura aumentava di minuto, in minuto, in minuto, in minuto …
Abusata da anni, sfinita dal dolore di dover lasciare da soli i suoi due figli, mai ascoltata dalla giustizia umana, vedeva davanti a sé morire, pian piano, gli altri condannati.
Uno dopo l’altro.
16 uomini impiccati uno dopo l’altro.
❤️“Carissima Zahra, quanto strazio hai dovuto vedere con quel tuo cuore malconcio, sapendo che poi sarebbe toccato a te?
Dolcissima Zahra, quanta violenza hai dovuto conoscere nei tuoi anni di vita troppo breve?”❤️
Zahra è morta d’infarto, prima che la impiccassero, stretta dalla morsa di un panico oramai fuori controllo.
A quel punto gli aguzzini hanno fatto l’ultima scelta di male nei suoi confronti: impiccarla ugualmente, anche se già morta. Zahra non poteva sfuggire alla loro sentenza. Dovevano essere loro a dare l’ultima parola al suo corpo martoriato da anni.

????“Zahra, vola via! Vola in alto! Vola libera! Lasciati abbracciare dal Cielo luminoso e riprendi in mano la felicità per cui eri nata. Noi qui, rimasti sulla terra, faremo l’unica cosa che tu hai sempre chiesto quando ancora eri tra noi: essere ascoltata. La tua storia volerà ovunque in tutti i continenti”????
Lei si chiamava Clara Ceccarelli ed è morta accoltellata venerdì 19 febbraio 2021, verso le 19.30.????
Il suo ex compagno, Renato Scapusi, era andato nel suo negozio dopo aver “coraggiosamente” atteso l’uscita del commesso. Voleva essere certo che lei fosse sola.
Confesserà poi: «Sono stato io. Sono entrato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare con lei, ma Clara non voleva. Così l’ho colpita».
L’ha spinta in una specie di angusto corridoio vicino a bagno, senza nessuna via di fuga, e lì ha iniziato la sua mattanza. Sentendosi forte con il suo coltello in mano, ha colpito Clara decine e decine e decine di volte. L’ha squarciata con una furia terribile in ogni parte del corpo: alla testa, all’addome, al petto e alla schiena.
Clara è morta così: rannicchiata in un corridoio senza uscita del suo negozio.
Poi Renato, come tutti i violenti, è scappato.
In quella via centrale di Genova alcuni passanti hanno provato a bloccarlo, ma senza riuscirvi.
Si è dileguato in una stradina laterale, con la sua camicia hawaiana, imbrattata col sangue della povera Clara.
È stato catturato più tardi, a mezzanotte. Era in un viottolo che dava su uno strapiombo. Minacciava di gettarsi. Ma tanto non l’avrebbe fatto: quegli stessi agenti negli ultimi tempi lo avevano già fermato una decina di volte, mentre gridava di voler farla finita.
Renato Scapusi, 59 anni, piastrellista disoccupato e ludopatico, perseguitava Clara da mesi. Le telefonava di continuo. Si presentava in negozio. Il ruolo della vittima se l’era confezionato addosso. Si lamentava della crisi lavorativa dovuta al Covid ma intanto, quel poco che aveva, lo aveva dilapidato acquistando compulsivamente raffiche di «Gratta & Vinci». Per procurarsi i soldi era arrivato a rubare soldi a Clara, a casa e nel negozio dove tra l’altro lei, per un certo periodo, lo aveva fatto lavorare come commesso.
Ma poi si era resa conto che niente andava in quella malata relazione ed aveva detto “basta”. Dodici mesi fa.
Ma Renato non si era rassegnato. Era sempre nelle vicinanze del negozio. Di notte passava lasciandovi escrementi. Lei per questo aveva sistemato dei vasi davanti all’ingresso. Una specie di «protezione» per cercare di tenerlo lontano. Ma niente, lui era sempre lì.
Per detestarla, con la scusa di amarla.
Per ammazzarla, con la scusa di volerla.
????“Carissima Clara dal cuore buono, l’hai sentito subito l’abbraccio delle donne uccise come te, diventate oramai luminose e libere come angeli? Splendida Clara che, pur di non dare fastidi, ti eri già pagata il funerale. Quanta paura hai avuto in questi ultimi mesi della tua vita? Corri ora! Vai nei grandi prati illuminati di sole, che non c’è più nessuno che ti tenderà agguati. Sei arrivata a casa e solo l’Amore da ora in poi, avrai”????

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2 commenti su “Volate libere in Cielo che lì non ci sono assassini”

  1. Buongiorno Cristina,
    che tristezza leggere quanta “cattiveria” e “malvagità” regna nel cuore umano, o meglio, in alcuni cuori umani…
    Ora loro saranno sicuramente là dove alcun male potrà sfiorarle, dove solo l’Amore puro le accarezzerà e consolerà per tutta l’eternità…
    A presto
    Lella

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