UNA SETTIMANA SENZA CELLULARE: UN GRUPPO DI STUDENTI L’HANNO FATTO PERCHE’…

COME TUTTO EBBE INIZIO: “Ragazzi, visto che quest’anno stiamo facendo il progetto “A scuola di libertà” e visto che stiamo parlando delle tante forme di dipendenza, perché non facciamo un esperimento sociale? Vi propongo di fare a meno del cellulare per una settimana. C’è qualcuno che vorrebbe mettersi alla prova?”

Tutto è iniziato così. Con la semplice curiosità di scoprire quanti avrebbero aderito sul serio.

All’inizio erano una ventina. Poi, ad una settimana dall’inizio, sono diventati una decina.

Dato interessantissimo: a quanto pare sopravvivere senza cellulare per sette giorni ha bisogno di una grande determinazione. Ma prima di continuare, vorrei chiarire che nessuno di noi ha mai avuto l’obiettivo di demonizzare telefono o tecnologia. Però volevamo toccare con mano quanto siamo immersi in un bisogno ossessivo dello smartphone.

LE REGOLE: i cellulari sarebbero stati chiusi dentro una scatola sigillata, messa poi dentro la cassaforte della scuola. Nella settimana dell’esperimento, nessuno avrebbe dovuto utilizzare un cellulare od un pc per collegarsi con qualche social (WhatsApp, Facebook, Instagram, Twitter …). Ammesso solo il telefono fisso per chiamate urgenti. Se qualcuno non ce la faceva più, avrebbe potuto richiedere indietro il proprio cellulare, in qualsiasi momento.

TERZO GIORNO SENZA CELLULARE: è successo un fatto strano: i ragazzi mi hanno chiesto dei libri da leggere! Per passare il tempo in cui erano soliti trastullarsi sui cellulari, mi hanno chiesto dei libri!

Libri! Libri! Libri!!!

Questa spontanea richiesta è la gioia suprema di ogni insegnante!

Così il giorno dopo sono arrivata a scuola con una ventina di libri.

Tutti ne hanno scelto uno, iniziando amicizie nuove con i protagonisti dei racconti.

LA RICREAZIONE: Ogni giorno ci ritrovavamo in quei dieci minuti, in un’aula del Morea riservata solo per noi, per fare una specie di Angolo delle confessioni. Chiusi lì dentro, mentre alcuni riprendevano il tutto, ognuno raccontava ciò che aveva sperimentato il giorno prima. Una specie di diario di bordo, intimo e vero.

ULTIMO GIORNO: intanto tutti hanno resistito fino alla fine. Vi sono arrivati soddisfatti e con quel sano senso di orgoglio per una sfida vinta. Il primo cellulare che è stato acceso ha iniziato a scaricare i messaggi della settimana: in pochi secondi ne sono arrivati più di 1500.

Bip! Bip! Bip! Bip! Bip! Bip! Millecinquecento messaggi!

Negli ultimi mesi è stato dato un nome alla dipendenza da cellulari: si chiama “nomofobia”.

Che cos’è?

È la paura incontrollata di rimanere sconnessi.

Nel 2016 Deloitte ha realizzato uno studio scientifico condotto in 31 paesi con quasi 50 mila persone coinvolte.

Dallo studio emergono dati allarmanti: il 57% delle persone controlla il telefono entro 22 minuti dal risveglio (manco il tempo di bere il cappuccino che abbiamo il naso dentro il telefono); l’83% legge le email di lavoro durante la notte e sempre di notte il 37% controlla le notifiche (dormire è passato di moda?); il 92% utilizza il cellulare a lavoro e il 59% lo controlla più di 200 volte al giorno (cosa???). Finiamo con un 80% che si addormenta con il telefono in mano e il 21% che lo usa per guardare film.

 

Questa è iper-connessione o patologia?

 

 

LA PAROLA AI RAGAZZI PROTAGONISTI DELL’ESPERIMENTO

Il primo giorno è stato un disastro! Mi mettevo lunga sul letto e mi mancava il cellulare. Io infatti quando mi riposo lo prendo istintivamente e lo guardo. È una cosa automatica. Il primo giorno, giuro che lo volevo riavere indietro. Poi il secondo giorno sono uscita e sono stata tanto più tempo con gli amici. Nessuna mancanza di cellulare! Dal terzo ho iniziato a leggere il libro: bellissimo! In un giorno ho letto quasi 80 pagine! È stato bello passare del tempo da sola, eppure in compagnia di un’altra vita. Quella narrata nel libro.”

Il secondo giorno ho iniziato a notare come, nel pullman, tutti (tutti!) passano il tempo fissi sul cellulare. Quando ce l’hai anche te, non ti rendi conto. Li guardavo, tutti silenziosi, con le teste chine, e mi chiedevo: “Ma perché non parlano tra loro???”

Ieri prof volevo fare una foto. Avevo visto una cosa per strada che aveva attirato la mia attenzione. Istintivamente avevo fatto il gesto di prendere il cellulare e…ops…non c’era! “Adesso che faccioooo???” E niente; mi sono messa a fare una fotografia mentale

Io vedo più cielo che terra. Nel senso che quando sono sul pullman tutti sono concentrati sui loro cellulari, guardano in basso, ed allora io passo il tempo guardando il cielo. Mi concentro e mi piace

 

Mio padre è tutto contento che sono senza telefono. Devo ammettere che parliamo di più e…mi piace!”

Le mie amiche mi hanno detto che sono pazza a fare una cosa del genere”

“Esperimento da fare! I primi giorni mi sono un po’ annoiata. È troppo automatico, prendere in mano il cellulare e… Poi invece, man mano, ho iniziato a sentirmi più libera. Sul serio. Non sto esagerando.”

 “Prof, il libro che sto leggendo è bellissimo!” 

“Ed ora? Noi siamo pronti per montare il video di quest’esperienza per proiettarlo il 2 maggio nel teatro di San Patrignano!” 

(Desirée, Besjana, Daiana, Rania, Gaia, Wael, Chahboune)

 

P.S. Qui trovate il servizio di Rai Tre https://www.rainews.it/tgr/marche/notiziari/video/2019/04/ContentItem-97857c4f-454b-4f29-92f1-aa6a8a514792.html?fbclid=IwAR3b6q1MJBBZQi7x-VM8diwn1uHXe8vxk9yUdKhuFp_sShLVNnOOydFRuM8

 

 

Chi desidera essere avvisato dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere “mi piace” nella pagina facebook “In te mi rifugio” https://www.facebook.com/intemirifugio o iscriversi alla mailing list.  

La pagina Facebook dedicata al libro è:https://www.facebook.com/intemirifugio.it/   14915612_1002423623217969_4965364228076507795_n

Acquistare il libro “IN TE MI RIFUGIO” è semplice! O in una qualsiasi libreria (se ancora non ce l’hanno, basta ordinarlo: “In te mi rifugio”, Casa Editrice Shalom, codice del libro: 8745, il costo è 7 euro)  O chiamando direttamente la Casa Editrice Shalom (Numero Verde 800 03 04 05) – tenendo conto che per ordini inferiori a 12 euro si pagano le spese di spedizione  http://www.editriceshalom.it/it/catalog/product/view/id/12479/s/in-te-mi-rifugio-riflessioni-sulla-vita-e-sulla-fede-in-punta-di-mouse/category/1500/ O su IBS https://www.ibs.it/in-te-mi-rifugio-riflessioni-libro-maria-cristina-corvo/e/9788884044211 O su Amazonhttps://www.amazon.it/rifugio-Riflessioni-sulla-punta-mouse/dp/8884044219

 20161216_154739Il libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio” è in vendita nel sito http://www.if-press.com/It/Libro/7/22/Nei_luoghi_di_Francesco_per_incontrare_Dio

Lascia un commento