La Terra santa è vicina!

E’ un po’ che quest’adolescente mi è entrata nel cuore.
E il bello è che lei non lo immagina nemmeno.
Anzi: neanche mi conosce.
Però mi sta insegnando a vivere.????
Lei si chiama Maddalena (la chiamerò così), è giovanissima, è malata molto seriamente e oramai da mesi è stata costretta a cambiare tutta la sua vita.
Sua zia è una mia carissima amica e l’ama più di sé stessa.
Per questo ogni tanto mi racconta.
L’ultima volta è accaduto pochi giorni fa, mentre ero pronta per iniziare la giornata a Gerusalemme.
Drin…
L’alert dei messaggi mi avverte ed io ancora non so che sto per aprirne uno preziosissimo.
Commovente.
Sono quelle storie che mi fanno sperare in meglio, in modo quasi miracoloso!
Perché se esistono sulla terra creature così, allora posso sperare che la fine del mondo si sposti un po’ più in là.????????
Maria (chiamerò così sua zia, nonché mia amica) mi scrive:
“Buongiorno Cristina! So che stai bene e stai vedendo tante cose belle….sono felice per tutto questo!
Ieri ho trascorso un pomeriggio bellissimo: Maddalena mi ha chiamata dicendo che sarebbe venuta a casa Runa, la cagnolona che fa Pet Therapy nell’ospedale dove è seguita… ora Runa va anche a domicilio se la si vuole.
Mi sono precipitata e sono stata con Maddalena, la sua mamma ed il proprietario (anche addestratore) di Runa!!!”????
Maria mi allega una foto dolcissima di Maddalena con Runa, un Labrador bianco che farebbe innamorare anche i sassi con quel suo sguardo affettuoso!
Poi mi manda un video in cui Runa è allungata sul pavimento e tante mani l’accarezzano! La felicità delle carezze che riceve è proporzionale agli sguardi d’amore che lei ridà.
“Cri, ho visto cose meravigliose! Ho visto come un cane comprende una situazione di sofferenza e come la trasformi in gioia. Runa va anche nelle carceri, negli asili e nelle scuole elementari…
Maddalena era felicissima.
Ma lei lo è sempre!????
Partita Runa siamo andate a passeggiare per le campagne di *******. Maddalena aveva con sé il sacchettino dei croccantini per i gattini… quei mici abbandonati, scheletrici, che appena la sentono arrivare le corrono incontro… e lei con dolcezza li chiama per nome e li accarezza tutti!”❤️
Guardo le foto della bellissima Maddalena, oramai senza capelli da tanto tempo, eppure con delicato amore per ogni forma di vita.
Vedo Maddalena accarezzare i micetti, coccolarli, sfamarli ma, soprattutto, chiamarli per nome.
Ad ognuno lei ha dato un nome.
In una foto è con Nino, il micetto con cui condivide un affetto fatto anche di baci delicati sul collo.
Maria mi racconta: “Alla fine ieri non c’era Pinna Gialla, un gattino che lei chiama così… Allora mi ha detto: “Lasciamo due croccantini da parte, sennò se arriva e non ho niente ci rimane male”❤️

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Ho vinto io!

L’inizio.

“Pronto? Prontooo??? … Ragazzi, silenzio che non sento!!!”

Provate voi ad ascoltare un interlocutore qualsiasi, stando su un pullman con 55 quindicenni che scalpitano per l’entusiasmo. Sono felici. È tutto l’anno scolastico che racconto loro storie di cadute e di rinascita ascoltate a San Patrignano e finalmente oggi, 2 maggio 2019, è arrivato il loro turno di partire con me.

Pronto? Mi scusi sa…sono in viaggio con i miei studenti…ora la sento…mi dica”

“Buongiorno Maria Cristina, è l’ospedale. La chiamo perché, in seguito alla mammografia che ha fatto il 19 aprile i medici hanno deciso di farle fare un’ecografia per ulteriori accertamenti”

Va bene. Mi dica pure la data

L’aspettiamo il sei maggio alle 15.00”

Perfetto! Grazie per avermi chiamato

Le mie colleghe mi guardano con l’aria un po’ preoccupata ma non osano commentare. Io sorrido e dico: “Non è niente. Anche dopo l’ultima mammografia mi hanno poi richiamata per fare un’ecografia. Sono molto scrupolosi in quel reparto”

E ricomincia la gioia del viaggio.

1.

Lunedì sei maggio 2019. La dottoressa “giovane&gentile” fissa il monitor dell’ecografo come ci fosse il documentario più interessante del mondo. È concentratissima. Passa e ripassa quella specie di sonda sul mio seno ed i suoi occhi sono tutti per quegli ultrasuoni che formano immagini strane sullo schermo.

Io sono tranquillissima. Dopo pranzo mio marito mi ha salutata ed io non gli ho neanche detto che avevo un appuntamento all’ospedale. Non mi è proprio venuto in mente. Ho messo la telefonata del due maggio nel file “scrupolosità di routine” del nostro eccezionale reparto di senologia.

La dottoressa “giovane&gentile” viene raggiunta dalla dottoressa “affascinante&scrupolosa”. Questa volta sono in due ad essere concentratissime su quel monitor. Io continuo ad essere tranquilla ma inizio a sentire dei piccoli punti interrogativi che si affacciano nella mia mente.

C’è qualcosa che non va?

Ma no! Anche nell’ultima ecografia è successa la stessa cosa.

Alla fine azzardo la domanda: Ma…c’è qualcosa di strano?”

Mi rispondono con tono tranquillo. Però mi parlano di calcificazioni…di qualcosa che meriterebbe un approfondimento …

Ecco eh! Ecco che la parola che mi mette tanta paura arriva.

La parola “ago”!

Me lo sento che sta arrivando.

Non so perché ma il mio terrore degli aghi me lo porto appresso da sempre.

Guardi” mi dice la dottoressa “affascinante&scrupolosaio credo sia il caso di fare un agoaspirato perché…”

Tutto il mio mondo interiore va in stato di allarme! Continua a leggere Ho vinto io!

Il tumore al seno dal punto di vista dei figli

7 ottobre 2020. Prime lezioni dell’anno. Voglia di ri-conoscerci dopo mesi di Didattica a Distanza e vacanze estive.

“Qual è il tuo colore preferito Anna?”

“Celeste prof, perché mi ricorda il cielo”

“Ed a chi somigli di più?”

“Alla mia mamma… ho i suoi stessi occhi…ed io…ecco…”

Improvvisamente, senza nessun apparente motivo, Anna inizia a piangere a dirotto davanti a tutti. Non riesce a trattenersi.

Vorremmo abbracciarla ma…il Covid… però le sue amiche la guardano con occhi che trasmettono amore intenso. Anna si soffia il naso ma non riesce a smettere di gettare delicatissime lacrime sulla sua maglietta.

La classe è in rispettosissimo silenzio e le regala tutto il tempo per calmarsi. Molti hanno gli occhi lucidi. Alcuni piangono.

Prof, è che…è che mia madre ha un tumore al seno ed ora sta facendo la chemio ed io ho tanta paura!” dice tutto d’un fiato Anna ed io l’abbraccio più che posso con lo sguardo.

Non è la prima volta che mi capita una situazione simile. Continua a leggere Il tumore al seno dal punto di vista dei figli

Vola farfalla!

“Con il cuore pesante vi informo che la mia bellissima moglie Kelly ha perso la sua battaglia di due anni con il cancro al seno. Ha combattuto una coraggiosa lotta con l’amore e il sostegno di tante persone. La mia famiglia e io saremo per sempre grati ai suoi dottori e infermieri del Md Anderson Cancer Center, tutti i centri medici che l’hanno aiutata, così come i suoi molti amici e le persone care che sono state al suo fianco. L’amore e la vita di Kelly saranno sempre ricordati. Mi prenderò un po’ di tempo per stare con i miei figli che hanno perso la madre, quindi perdonatemi in anticipo se non ci sentiremo per un po’. Ma sappiate che sentirò il vostro amore nelle settimane e nei mesi a venire. Tutto il mio amore, JT” Continua a leggere Vola farfalla!

Mai dobbiamo smettere di innaffiare il nostro cuore!

Piano piano, sto scrivendo.

Sto mettendo tutto in un libro.

Dal giorno in cui è iniziata il mio incontro con il tumore, ho cominciato a fare un diario di consapevolezza.

Dico la verità: ho iniziato a farlo per il mio “nipotame”.

Ora non posso raccontare loro più di tanto di questa faccenda.

Le condivisioni importanti hanno bisogno del loro tempo.

E così me li sono immaginati tra un po’ di anni.

Io oramai anziana o impegnata a fare aiuole in un giardinetto del Cielo e loro che, rovistando tra le vecchie scartoffie, ritrovano questo mio scritto.

Volevo lasciare a loro (ma forse anche a me) memoria del mio mondo interiore e degli incontri fatti in questi mesi.

Ho imparato così tanto dagli altri! 

Man mano, però, mi è accaduto come quando scrivevo le mie lettere ai ragazzi.

Ho iniziato a “sentire” che quello che stavo scrivendo, avrebbe potuto prendere una strada un po’ diversa da quella “privatissima” e destinata solo a quattro tesori che ora hanno 12, 9, 5 e 2 anni.

Così ho cominciato a condividere con alcune mie amiche strettissime, i capitoli che uscivano da me, giorno dopo giorno.

Per avere un loro parere.

Per essere corretta.

Per condividere i nostri cuori.

Oggi (con il suo permesso ovviamente) voglio farvi leggere le parole di una mia amica. Le avevo mandato i primi capitoli da leggere, per sapere cosa ne pensasse. Lei ha dovuto superare uno stesso grande dolore per tre volte. Sua sorella ha dovuto fare il mio stesso cammino.

Chi, meglio di lei, avrebbe potuto capire se il mio scritto fosse all’altezza della vita?

Ieri mi ha risposto.

Meravigliosa risposta!

Lasciandola anonima e togliendo alcune sue parti troppo personali, lei ha acconsentito a trasformare un regalo che era solo per me, aperto a tutti.

Io le avevo chiesto un parere su un mio brillante e lei mi ha restituito un suo diamante!

Grazie tesoro di donna!

Buona lettura a voi e buona giornata!

 

“Cri…grazie…grazie…grazie…bellissimo!!! Ci ho messo un pochino a leggere i capitoli che mi hai mandato perché alcuni li ho letti e riletti… più volte.

Soprattutto il settimo. Continua a leggere Mai dobbiamo smettere di innaffiare il nostro cuore!

Storia di un miracolo

locandina_jpegEra il 13 ottobre 2013 e quel giorno il Palazzetto dello Sport di Fabriano avrebbe ospitato una Giornata Eucaristica Mariana.

Un gruppo di persone piene di buona volontà, aveva lavorato per mesi per preparare quel momento.

L’impalcatura di quella giornata si reggeva non su prediche ma su testimonianze, non su progetti umani ma sull’adorazione eucaristica.

A me chiesero due cose: intervistare gli “ospiti” e coinvolgere alcune alunne disposte a dare il “benvenuto” alle persone che sarebbero giunte dalle città vicine. Insegno in una scuola ad indirizzo “turistico” e le nostre studentesse sono abituate a fare le hostess”.

384342_4881232310445_192784883_nMa quella volta, per loro, fu diverso ed io mi ritrovai dentro una Giornata Eucaristica Mariana con una ventina di alunne cristiane e musulmane insieme.

Fu fantastico!

Le domande piovevano da ogni dove e la loro curiosità era altissima.

adorazione“Prof, ma che è la messa?”

“Dunque noi dovremmo accompagnare il sacerdote sulle scalette del palazzetto, perché tutti devono mangiare quella cosa rotonda?”

“Ma perché tutti si mettono in ginocchio di fronte a quel calice che il prete ha in mano?”

“Ma quella donna è andata a Lourdes ed è guarita dopo aver fatto il bagno in una piscina? E che acqua è?”

Quello che vi sto per raccontare è la storia di un miracolo. Una guarigione miracolosa avvenuta nel 1989, riconosciuta come “inspiegabile” dalla Commissione Medica Internazionale di Lourdes il 19 novembre 2011 e danila-castelli-lourdes-2riconosciuta come “prodigiosa” dalla Chiesa, il 20 giugno del 2013. Continua a leggere Storia di un miracolo

Quando la vita e la morte bussano alla tua porta, contemporaneamente.

donna_incinta“Oggi, appena tornata da scuola, ero a pranzo seduta a tavola con la mia famiglia e all’improvviso ho sentito passare al telegiornale una notizia che mi ha fatto molto riflettere. Parlava di una coppia dove lei era rimasta incinta .. tutto sembrava andar bene ma, dopo una po’ (o già lo aveva, non ho capito bene) è arrivata la diagnosi di un tumore.

I medici hanno subito chiarito con la futura mamma che, curandosi con le chemio, il bambino non ce l’avrebbe fatta. Lei però ha voluto portare avanti la gravidanza, dando la sua vita per il figlio.  Il padre intervistato,  “sembrava tranquillo”. 

Ora io mi chiedo:  e se lei avesse scelto di fare la chemio, avrebbe fatto una scelta egoistica? Perché, anche se brutto da dire, un figlio si può sempre rifare ma una moglie non la puoi riavere indietro, giusto?

O è tutto sbagliato quel che dico e questo dubbio non si dovrebbe avere mai?

E il marito? Che parte ha in tutto questo? Come si può sentire? Potrebbe arrivare ad odiare il proprio/a figlio/a in caso la moglie morisse per darlo/a alla luce?

Grazie prof per la risposta che mi darà.”  Continua a leggere Quando la vita e la morte bussano alla tua porta, contemporaneamente.