Ti direi: “Spegni la luce che il Cielo c’è!”

In questi giorni sto finendo di leggere “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani.
È un dialogo meraviglioso che lui ha fatto con il figlio, nei suoi ultimi giorni passati sulla terra.
Ad un certo punto gli dice:
” L’altro giorno la mamma mi ha chiesto <Se qualcuno telefonasse e ci dicesse di aver scoperto una pillola che ti farebbe campare altri dieci anni, la prenderesti?> e io istintivamente ho risposto <No!>
… guarda la natura da questo prato, guardala bene e ascoltala. Là il cuculo; negli alberi tanti uccellini – chi sa chi sono? – coi loro gridi e il loro pigolìo, i grilli nell’erba, il vento che passa tra le foglie. Un grande concerto che vive di vita sua, completamente indifferente, distaccato da quel che mi succede, dalla morte che aspetto.
Le formiche continuano a camminare, gli uccelli cantano al loro Dio e il vento soffia.
Che lezione!
Per questo io sono sereno.
Da mesi dentro di me c’è un centro di gioia che irradia in ogni direzione. Mi pare di non essere mai stato così leggero e felice. E se mi chiedi: Come stai? ti dico: Io sto benissimo, la mia testa è libera, mi sento meravigliosamente!”

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