Il sangue dei martiri rende fertile la terra

OLYMPUS DIGITAL CAMERA«Nonostante i loro corpi siano coperti di sangue, non si lamentano neanche. Rifiutano di rinunciare alla loro fede dicendo “l’insegnamento di Dio è molto chiaro, non possiamo disobbedire. Quindi dobbiamo disobbedire ai nostri genitori e al re”. Hanno detto che è un grande onore morire per Dio sotto la lama di un coltello». E’ il 1791 ed il governatore di Jeonju racconta così le ultime ore di Paolo Yun Ji-chung (alla fine del post metterò la sua storia) e Giacomo Kwon Sang-yeon. 

papa-corea-un-milione-di-persone1-518x300img374-100_homeeviden_papa-coreaIn Corea il Papa è stato accolto da una marea umana di entusiasmo, ma non posso non ricollegare quella fede piena di gioia, al sangue versato da Paolo, Giacomo e gli altri martiri coreani uccisi tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, per la loro fede in Gesù.

 

 

In Dio tutto è collegato e non c’è sangue versato inutilmente. Dio vuole la vita e non la morte; ma se gli uomini uccidono, Lui ridà la vita all’ucciso… e gliela ridà alla grande!

 

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