Un giorno io danzerò tra le nuvole

E’ maggio e il sole greco si fa sentire. Mi sono appena lasciata alle spalle il Teatro di Epidauro e mentre cammino nel sentiero che ci riporta al parcheggio, sto cercando di vedere se tutti i ragazzi sono con noi insegnanti.

Ho l’onere e l’onore (veramente mi viene in mente solo l’onere) di fare da capogita in un viaggio d’istruzione che porta in tour nella bellissima Grecia centoventi studenti del terzo anno del Liceo Artistico..

Praticamente sono sempre in modalità controllachetuttovadabene”.

Avanti a me c’è lui: un alunno che era impossibile non notare già dalla prima sera, nella discoteca della nave. L’ho osservato perché ogni tanto entrava in pista, ballava, faceva rimanere tutti a bocca aperta, e poi si ritirava da una parte con i suoi amici come niente fosse. Si vedeva che non ballava per farsi notare, ma solo per divertirsi. 

Ballare è un po’ la poesia dei piedi e quel ragazzo, ogni volta che iniziava a danzare, ce ne raccontava una.

Veramente bravo.

Stavo ripensando proprio alla sera precedente mentre, facendo quel sentiero sterrato, lo osservo da dietro. Indossa una maglietta scollata e si vede chiaramente una frase tatuata sul collo.

Non resisto alla curiosità. Lo chiamo e gli chiedo cosa si sia tatuato. Lui sorride; è un bel ragazzo da tutti i punti di vista. Perché anche la gentilezza rende belli. Ti fa diventare un arcobaleno nella nuvola di qualcun altro. Chi sorride non sbaglia mai.

Marco si scopre il collo e mi fa leggere la bellissima frase tatuata sul collo.

Gli chiedo il permesso di fotografare quel tatuaggio. Me lo voglio lasciare per ricordo di quel viaggio d’istruzione. 

Un giorno…io danzerò tra le nuvole”.

Il Teatro di Epidauro io lo ricorderò sempre soprattutto per questo studente, la sua anima e la sua frase tatuata. Continua a leggere Un giorno io danzerò tra le nuvole