CI SARANNO SEMPRE DEGLI ESCHIMESI PRONTI A DETTAR NORME SU COME DEVONO COMPORTARSI GLI ABITANTI DEL CONGO DURANTE LA CALURA (Stanislaw Jerzy Lec)

Ieri, dopo cena, mi ha scritto una mia ex alunna.

“Ex” da poco ma in gamba da sempre.

Le sue parole mi sono entrate “dentro”; forse perché ci sto riflettendo pressantemente da un po’ anche io. Praticamente tutti i giorni. Semplicemente perché tutti i giorni mi capita di entrare in un social o di leggere un quotidiano o di ascoltare commenti.

Mi è sembrata così urgente ed attuale la sua riflessione, che le ho chiesto il permesso di condividerla. Non vi premetto niente, perché non ha bisogno di introduzioni. Non aggiungo o tolgo o correggo niente.

E’ stata già chiara di suo.

La chiameremo Giulia, per tutelare la sua privacy.

Quando mi ha dato l’ok per la pubblicazione, mi ha risposto: “Prof, certo che le do il permesso. Ma se vuole tagliare qualcosa, faccia pure. E’ talmente lungo il messaggio che le ho mandato!”

Io tagliare qualcosa? E cosa?

“Prof! Come sta? Tutto bene?

E da un po’ che non ci sentiamo, spero proceda tutto bene. 

Mi manca tantissimo scriverle delle lunghissime lettere in attesa che lei le trovasse dentro il cassetto dell’aula professori

Le scrivo questo messaggio perché ultimamente sono sempre più scioccata e perplessa riguardo le notizie che si sentono in TV o gli articoli che si leggono sui social.

Apro facebook e in qualsiasi momento ecco che appaiono nuovi titoli di articoli di cronaca (e non mi riferisco a pagine del tipo veritàvere.it o cliccaquaperdimagrire.it) parlo proprio di giornali importanti o pagine web famose ed affidabili.

Alcuni titoli mi fanno perdere la fiducia verso il mondo, gliene cito alcuni degli ultimi giorni:

– padre fa tagliare le mani al proprio figlio chirurgo perché gay

– resti umani abbandonati all’interno di alcune valigie

– 17 anni e si suicida per atti di bullismo

– denuncia il marito e viene sgozzata

– picchia il figlio con la scopa fino a rompergli una gamba perché piangeva troppo

E la finisco qua.

Mi dica, dove stiamo finendo?

Dov’è l’umanità?

Che futuro mi aspetta o aspetta ai più piccoli?

Che società è mai questa?

Davvero siamo una “buona società” se il 25 novembre pubblichiamo foto con scarpe rosse e frasi d’amore verso le donne e il giorno dopo assistiamo a vicende assurde?

Basta davvero poter mettere una bandiera della pace sul nostro profilo a favore della legge contro la discriminazione degli omosessuali se poi quando usciamo giudichiamo chiunque?

Basta davvero scrivere “stop al bullismo” se poi quando un bambino viene a riferirci che è stato preso in giro in classe gli diciamo: sarà solo uno scherzo?

Io non credo

Io non capisco cosa certa gente abbia dentro la testa

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I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini (Jung)

 

“Stavo per andare a dormire e mentre facevo un giro su FB ho visto questo post. Lo avevo già letto, ma stasera ha un sapore diverso.

Sarà che è da qualche mese che tra alti e bassi, sto un po’ “NI”. Nella notte oscura dell’anima. È uno strazio ma nello stesso tempo no.

Non so neanche esprimere a parole quello che alberga nel mio cuore. So solo che ho difficoltà a pregare: O meglio, a dire le preghiere.

Nel mio spazio di preghiera sono spesso di malumore e intrattabile… Non so quando finirà…

Buonanotte! Nadia

 

Cara Nadia, probabilmente se la vita (o “Dio” a seconda del nostro cammino spirituale) non ci sorreggesse, rimarremmo facilmente bloccati nelle sabbie mobili dei nostri drammi interiori.

Invece la vita (o Dio a seconda …) ci aspetta, regalandoci il sole per illuminare i prati della nostra allegria e la luna per combattere la tenebra delle nostre solitudini.

Insomma: anche nel buio, nella preghiera distratta, nella fede fragile, nel tumulto delle contraddizioni, nella fame di serenità, nei dubbi destabilizzanti, nei conflitti interiori… la vita” (o Dio a seconda …) ci aspetta.

I nostri malumori non sono stridio e basta.

La vita compone musica sinfonica anche con la nostra voce stonata.

Quell’Io sono la Via, la Verità e la Vita unito a quel Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza!” sono una polizza assicurativa contro i crolli motivazionali della nostra spiritualità.

Dio non ha certo paura dei nostri incidenti esistenziali.

E neanche noi dovremmo averne.

I conflitti interiori non sono né inutili pesi sull’anima e né diti puntati sull’imperfezione.

Sono scrigni segreti che ci ricolmano di nostalgia di amore (per noi stessi, per gli altri, per il creato e per il Creatore).

Sono richiami della nostra anima che vuole essere felice.

Le nostre nottate in bianco, le ricerche di “senso” fatte col fiato corto, i libri letti con desiderio, l’alternarsi di sentimenti contraddittori…tutto è occasione e grazia.

Tutto è spinta divina per andare più in là ed avere vita in abbondanza. Continua a leggere I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini (Jung)