“Un giorno, io lo so, mi raccoglierai” (Marc Chagall)

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Allora per domani sera è tutto ok? Farai il Figliol Prodigo?”

“Certo! Spiegheremo quello di Chagall; è troppo bello.”

 

 

 

 

 

466171_imagnoChagall: ho iniziato ad amarlo un po’ di anni fa, solo dopo aver conosciuto la sua vita.

I suoi quadri fatti di sogni e realtà, di colori ed emozioni, non sono semplicissimi da comprendere con la testa, ma con il cuore, sì.

“Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà; se invece uso la testa sarà molto difficile” diceva Chagall.

E di cuore ce ne ha messo tanto, quando ha dipinto Il figliol prodigo.

 

E’ il 1975 ed il pittore bielorusso ha ottantotto anni. Nella sua lunga vita ne ha passate tante. Era Marc-Chagall_0solito dire: “Io sono nato morto”  quando, ricordando le sue origini ebraiche, raccontava la sua nascita avvenuta nello stesso giorno in cui il suo villaggio era stato attaccato dai cosacchi durante un pogrom. Era il 7 luglio 1887 e la sinagoga di Vitebsk veniva data alle fiamme.

Poi conobbe l’antisemitismo sovietico, il nazismo tedesco, l’esilio in Francia e negli Stati Uniti e lo strazio della morte della sua giovane ed amatissima moglie Bella.

 

Eppure la carrellata dei tanti momenti bui, non gli ha impedito di sentirsi, sempre e comunque, dentro quel misterioso abbraccio del figliol prodigo. Continua a leggere “Un giorno, io lo so, mi raccoglierai” (Marc Chagall)