Se il tuo cuore ti condanna, Dio è più grande del tuo cuore

Mio Signore e mio Dio, sto dormendo. 😔
Tu stai stillando sangue chiedendo che quel calice passi oltre, ed io sto dormendo.
Svegliami! Ti prego: svegliami!
Voglio stare accanto a Te.

Cosa hai visto nella notte del Getsemani?
Tutto il male che abbiamo fatto prima che tu venissi al mondo?
Tutta la crudeltà che stavamo per fare saltandoti addosso come fossi un criminale?
Tutto il dolore con cui avremmo inondato la terra nel futuro?

Cosa è successo in quel giardino fuori Gerusalemme?
Lucifero ti ha stretto nella sua ultima mossa possibile ed ha tentato di soffocare il tuo amore per noi?
Svegliami mio Signore e mio Dio e fammi veder bene quel che il male ha fatto a Te e che continua a fare a noi.

Mio Signore e mio Dio, mi sono nascosta dietro ad un falò.😔
Tu sei nel cortile di Anna ed io mi sto nascondendo. Ho paura.
Tutto questo terrore è fuori programma.
Non ho il coraggio di affrontare tutta questa pazzia collettiva.
Tu prendi schiaffi mentre io fuori non ce la faccio nemmeno a dire: “Sì, Lui è il mio Dio”.
Il gallo canta, tu mi guardi.
Il male avanza, tu mi ami.
Il terrore mi ha paralizzato, il Tuo sguardo mi ha liberato.
Le mie lacrime di vigliacca le stai già asciugando.
Fammi uscire dai miei nascondigli Signore.

Mio Signore e mio Dio, cosa mi ha preso?😔
Mio Signore e mio Dio, io non avrei voluto gridare, ma lo facevano tutti.
Io ero lì in mezzo, tutti mi dicevano di farlo ed io l’ho fatto.
“Crocifiggilo! Crocifiggilo!” urlavo che quasi più non mi riconoscevo.
Non sapevo che mentre noi urlavamo, tu ci immaginavi già tutti in Cielo.
Non immaginavo che mentre noi gridavamo il deliro del male
Tu sussurravi al Padre di perdonarci tutti.
Sapevo che le tue mani sarebbero state dilaniate dai chiodi
ed i tuoi piedi lacerati dai colpi di martello. Eppure ho urlato.
Tocca il mio cuore e non farmi più urlare.
Ti scongiuro con tutto il cuore: mai più urla nella mia vita!

Mio Signore e mio Dio: a me è toccata in sorte la tua tunica. 😔
I dadi mi hanno fatto vincere quel tuo tessuto prezioso.
Quel giorno non ero io.
Pensavo alla Tua tunica senza cuciture e basta.
Già mi immaginavo girare con quella addosso.
Ora darei la mia vita per tornare indietro nel tempo
e rivederla addosso a Te.
La guerra, l’impero, la violenza e l’aviditàmi avevano reso un servo del male.
Quant’è facile diventare figli delle tenebre.
Vestimi con la tua misericordia e rendimi figlio della Luce.

Mio Signore e mio Dio, sono qui, ai piedi della croce.😔
Mi sembra di morire con Te e darei la mia vita per salvarti.
Ma nessuno mi ascolta. Ho provato a gridare: “Fermatevi!” ma mi hanno buttata a terra.
Avevo sette demoni e tu mi hai liberata.
Ero una sconfitta della vita e Tu mi ha rialzata.
Come fanno a non capire?
Come hanno potuto?
Come vivrò senza di Te?
Se per te è la fine, lo sarà anche per me.
Portami via con te, Signore della Vita!
Sarò per sempre la tua Maria Maddalena.

Mio Signore e mio Dio, il tuo Venerdì Santo continua anche oggi.😔
Il mio cuore mi condanna.
Ma Tu sei più grande del mio cuore.💙
Anche avessi commesso il peggiore dei crimini,
io continuerò ad ascoltare quel tuo “Oggi sarai in paradiso con me”💙
Ti amo mio Signore e mio Dio.
Ma Tu mi ami ancora di più.💙❤️

M.C. 🌻 Continua a leggere Se il tuo cuore ti condanna, Dio è più grande del tuo cuore

Giorno 4 – L’asciugamano ed il catino sono accanto a me

“Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo»Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!»Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me»Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!»Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti»Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi»”  (Gv 13, 1-15)

Immaginandomi invitata in qualche liturgia del Giovedì Santo per farmi lavare i piedi, probabilmente direi di no.

Sarebbe troppo imbarazzante.

Le mani…ok.

Il viso…ok.

I piedi…no.

Immaginandomi nel Cenacolo al tempo di Gesù, al momento imbarazzantissimo della lavanda dei piedi, credo mi sarei concentrata più sul “come” sfuggire a quel lavaggio inaspettato che non al suo bel significato. Un po’ come quando si scattano le foto di gruppo e tu non vuoi esserci perché convinta di non essere fotogenica, e cerchi di mimetizzarti dietro qualche pianta.

E’ comodo scrivere da un pc, lontano duemila anni e quattromila chilometri dal Cenacolo.
E’ semplice scrivere tutte le elucubrazioni teologiche e spirituali sulla lavanda dei piedi, lontani da quel catino e da quelle mani.
Dà anche soddisfazione spiegare il significato del massimo gesto di servizio lasciatoci in eredità da Gesù.
Si vince facile con le riflessioni sulla Lavanda dei piedi.
E’ un gesto bello, innovativo, rivoluzionario, divino, da qualsiasi punto di vista lo si guardi. Continua a leggere Giorno 4 – L’asciugamano ed il catino sono accanto a me