Il monte Tabor. Circa duemila anni fa.
Un fiore di luce esplode nel deserto e tre uomini lo vedono.
Ed è una meraviglia.
E’ un volto illuminato da “dentro” e Pietro, Giacomo e Giovanni l’ammirano.
E non vorrebbero più guardare da altre parti.
Beirut. Martedi 4 agosto 2020.
Un inferno di luce esplode nella città e tutto il mondo lo vede.
Ed è una mattanza.
E’ la stoltezza umana che esce tragicamente allo scoperto e sguardi atterriti la fissano.
E vorrebbero guardare da altre parti.
Hiroshima. Lunedì 6 agosto 1945.
Un fungo di luce esplode sopra il mattino appena sorto e le vittime lo sentono sulla pelle.
Ed è l’inferno.
E’ il male che si è organizzato per uccidere tanti fiori in un solo colpo mortale.
La terra piange. Il Cielo pure. Continua a leggere La luce del Tabor, di Beirut e di Hiroshima