Dio c’è e, senza bisogno di un notaio, ha preparato un’eredità ricchissima per noi

Firenze-2015-Logo-LQto facendo la valigia e penso: “Io non sono la delegata più credibile per questo Convegno ecclesiale”.

Ho assistito a talmente tanti incontri, ho partecipato a così tanti meeting ed ho condiviso così tanti lavori di gruppo (sempre in ambito ecclesiale) che oramai ho come le antenne alte verso il pericolo maggiore di queste esperienze: dire tante parole, dimenticandoci che noi dovremmo ascoltare “la Parola” e fidarci.

CasalAlpinistasEntardecer_234Di per sé la vita, infatti, sarebbe molto semplice (almeno così la vedo io, forse un po’ ingenuamente): volerci bene e sorreggerci a vicenda per arrivare, uniti, in Paradiso.

Però, si sa come vanno le cose. Un po’ la vita è complicata, un po’ ce la complichiamo noi ed il 002_14_10_18_misericordia_470risultato è questo: una marea di documenti ecclesiali che parlano, parlano, parlano…mentre io ho l’impressione che la gente abbia tanto bisogno di carezze, misericordia ed incoraggiamenti.

Un po’ quello che faceva Gesù, insomma.

Ma oggi, primo giorno, c’è stato un momento della giornata in cui l’emozione mi ha travolta (e chi mi conosce sa che non piango nemmeno ai matrimoni!).

10984604_1032516916813102_4295037208368239259_nEravamo in processione e stavamo entrando nel battistero per poi uscire da lì ed accedere in Duomo. Detta così, potrebbe sembrare niente di più della descrizione di un itinerario.

Invece è stato in quel momento, proprio in quei primi passi all’interno del Battistero, che un’emozione grande mi ha travolta. Sui nostri passi silenziosi ha echeggiato una voce che proclamava il cap. 21 del libro dell’Apocalisse: Continua a leggere Dio c’è e, senza bisogno di un notaio, ha preparato un’eredità ricchissima per noi

“Marcellino pane e vino” e la festa dei defunti

Marcellino“Zia, guardiamo un film insieme?” Margherita, la mia nipotina di sette anni tornata dall’Inghilterra per passare un po’ di vacanze con noi, è già un’amante del cinema.

“Io avrei in mente un film, ma è in bianco e nero”

“In bianco e nero? Che significa?”

“Significa che non ci sono i colori. E’ un film di tanti anni fa. Facciamo così: io ti faccio vedere i primi minuti e poi tu deciderai se vorrai continuare a vederlo oppure no. Ci stai?”

 

20151027_210157_resizedE’ iniziato così, per caso, la maratona familiare di “Marcellino pane e vino”, film spagnolo del 1955 diretto da Ladislao Vajda. “Maratona” perché Margherita l’ha voluto vedere tre volte.

Intendiamoci: Margherita sbuffa come tutti se la cosa non le piace, si annoia se si trova di fronte a qualcosa che non capisce ed ama giocare e ridere a più non posso.

Ma quel film l’ha proprio “presa”. Quando le ho chiesto: Ma perché ti è piaciuto così tanto questo film?”, lei mi ha risposto “Zia, non te lo so spiegare per bene. So solo che mi piace quando Gesù parla con Marcellino”.

 

hqdefaultIl film inizia come una bella favola; c’è una bimba ammalata, c’è un frate che la va a trovare per farle un po’ di compagnia e c’è una storia che le viene raccontata.

E’ una favola?” chiede la bambina ed il frate risponde: “Sì. Una favola per i bambini ma anche per i grandi”

immagine_marcellino-pane-e-vino_16479E’ così che inizia questa storia che, come tutte le favole, ha i buoni ed i cattivi.

C’è un bimbo orfano (i bimbi soffrono sempre nelle favole, prima del lieto finale), c’è un gruppo di frati che lo alleva nel convento amandolo a più non posso, c’è il cattivo che li vuole cacciare e c’è il frate buono che gli tiene testa, attingendo forza dalla sua granitica fede.

2zzmfq8Un giorno Marcellino scopre un crocifisso a misura d’uomo, nella soffitta del convento.

Da quel momento inizia una serie di incontri segreti e fatti strabilianti, fra il bambino e il crocifisso. Continua a leggere “Marcellino pane e vino” e la festa dei defunti

La misericordia di Dio è una carezza sulle ferite dei nostri peccati

hqdefaultE’ il 1205 e S. Francesco è appena tornato ad Assisi, dopo la notte unica e spiritualmente rivoluzionaria, di Spoleto.

Nei tre anni che seguiranno, tutto cambierà davanti agli occhi di questo ragazzo di circa ventiquattr’anni. 

 

 

 

san_francesco_assisi2Il mondo stilla misericordia da ogni angolo, la pace feconda ogni zolla della terra, qualsiasi vita è un privilegio, le cose piccole sono le più amate e niente può essere più bello di così.

Francesco si lascia avvolgere dalla Presenza e giorno dopo giorno diventa sempre più dorato, proprio come il grano maturo.

Si commuove per tutto ciò che è piccolo ed indifeso e un fiume di compassione gli fa guardare con occhi nuovi, poveri e lebbrosi.

Il padre lo coinvolge nella sua bottega, gli amici gli vogliono rimettere in testa la corona del re delle feste ma Francesco non vede più il mondo come prima. La notte di Spoleto lo ha reso distante dal mondo ed innamorato di Dio.

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Lo cerca senza poterne fare a meno e tutto il resto gli sembra inconsistente.

 

Quando Dio sceglie un profeta, sa bene che lo deve inondare con la sua Presenza, seducendolo. Come il profeta Geremia, anche Francesco può dire: Tu mi ha sedotto mio Signore ed io mi sono lasciato sedurre da te”. danza2

 

Il Re dell’Universo lo chiama a sé, lo riempie di dolcezza, lo nutre col miele, lo incendia col fuoco, lo modella fino a fargli prendere la forma di un “alter Christus” e poi lo restituisce a un popolo innumerevole.       

 

 

 

san-francesco-1E’ importante capire questo suo movimento interiore: non furono i poveri e i lebbrosi a farlo avvicinare a Dio, ma Dio diede a Francesco occhi nuovi, per fargli abbracciare i piccoli e i deboli.  

Negli ultimi giorni della sua vita, ricordando con riconoscenza nel suo testamento gli anni della sua conversione, scriverà: Il Signore mi condusse tra i lebbrosi e usai con essi misericordia”.

Così dunque trovò prima il Signore e fu poi il Signore a condurlo per mano tra i lebbrosi e non viceversa.  Continua a leggere La misericordia di Dio è una carezza sulle ferite dei nostri peccati

Bella, imponente, vertiginosamente sacra

sabrina_camplone_COPPIA_MANILi vedo camminare teneramente abbracciati mentre, sottovoce, dicono il rosario.

E’ la prima volta che vengo a visitare Sacra di San Michele e il destino ha voluto che dovessi arrivarci, accompagnata dalla storia di Francesco e Caterina.

Per una serie di coincidenze, la loro fiducia si è incontrata con la mia ricerca spirituale e ne è nato un regalo da parte loro: il racconto confidenziale della loro esperienza. Lei pedagogista e lui impiegato, negli ultimi vent’anni hanno dovuto sopportare una “sorte avversa” terribile ed estesa in ogni campo.

Edvard_Munch_AshesMalattie gravi e problemi economici continui hanno aperto la strada a quella tensione che è spesso l’anticamera di ogni separazione. Finché un giorno, Caterina, spinta da un’improvvisa intuizione, va a confidare queste continue prove ad un frate francescano, rinomato per la sua saggezza spirituale. E’ il primo gennaio 2012 e in quel giorno inizierà un cammino che li porterà a dare un nome alla vera causa delle loro traversie: maleficio. Satana è potuto entrare nella loro vita tramite altre persone invidiose e malevole.

Riassumo così (troppo e male) un racconto di vent’anni che mi è stato regalato perché aprissi gli occhi un po’ di più sull’invisibile mondo che ci circonda.

Edvard_Munch_AshesDall’incontro con quel frate di acqua sotto i ponti ne è passata e Francesco e Caterina sono stati bagnati dall’acqua della grazia divina. Ma sono dovuti passare attraverso la resistenze della loro razionalità (satana? roba per creduloni) e della loro paura (ma allora certe cose succedono realmente?) per approdare, insieme, all’abbandono totale a Dio, facendo della frase di Gesù “Non aver paura, continua solo ad aver fede” (Mc 4,36) il loro motto.

Edvard_Munch_AshesLa loro è una storia da scriverci un libro e mi sento anche un po’ privilegiata ad arrivare alla Sacra San Michele con loro due affianco. La loro lotta è quasi arrivata al capolinea ma “la bestia antica” ancora si fa sentire (anche se con fastidi che sono un niente, rispetto al passato).

Edvard_Munch_AshesE’ il due agosto, festa del perdono di Assisi, e loro due hanno scelto appositamente questa data per andare da san Michele Arcangelo, loro prezioso alleato in questa lotta.

Partiamo tutti e quattro insieme dall’hotel. Il cielo è azzurro ed il sole splende come non mai. Ad un certo punto vedo la loro auto fermarsi. Francesco sta male. Un improvviso ed acuto mal di testa gli rende perfino difficile guidare. Io vorrei aiutarlo. Ci fermiamo in una locanda familiare e, con la scusa di una colazione veloce, provo a chiedere qualcosa per il mal di testa. Vedere Francesco così sofferente è uno strazio. Ma non hanno niente. Continua a leggere Bella, imponente, vertiginosamente sacra

Dio parla ancora!

“Ma perché Dio, dopo la morte di Gesù Cristo, non ha più parlato con noi? Nemmeno attraverso angeli o profeti prescelti?”

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Un uomo sussurró: “Dio, parlami”. Nello stesso momento, un uccellino cantò. Ma Castiel_parla_con_Diol’uomo non ascoltò. Allora l’uomo gridò: “Dio, parlami”. E dietro una coltre di nuvole si sentì tuonare. Ma di nuovo l’uomo non ascoltò. L’uomo guardò intorno a sé e disse: “Dio, lascia che io ti veda”. E una stella si fece brillante nel cielo, più di quanto lo fosse stata fino ad allora. Ma l’uomo non guardò il cielo e non la vide… Allora l’uomo, arrabbiato, gridò con potenza: “Dio, fammi vedere un miracolo”. E nacque suo figlio! Ma l’uomo non si rese conto della nuova e irripetibile vita che cominciava. Allora gridò disperato: “Dio, toccami, fai ch’io ti senta”. In quel momento, Dio scese dal cielo e toccò l’uomo dolcemente sulla guancia. Ma l’uomo allontanò dalla sua guancia la bellissima farfalla e continuò la sua strada.

anim-amata_2-gifCara Desirée, Dio ci parla.

In ogni istante.

Non può fare a meno di comunicare sempre e qualcosa, a qualcuno: gli piace troppo.

Dio è Amore e l’Amore non è fatto per stare in solitudine o per fare, ogni tanto, solenni proclami. Dio ci comunica qualcosa ogni attimo.

Lui è Parola che quando “fa”, contemporaneamente “dice”, e viceversa.

image080Quando si è divertito a far esplodere vita dappertutto, ha detto: “Sia la luce” e la luce fu.

Ha detto: “Sia Desirée” e Desirée è arrivata!

Ancora oggi, anche adesso, “dice” e “fa”.

A Dio non si confà il famoso proverbio: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Ogni raggio di sole che passa tra i rami di un albero ed arriva fin dentro la nostra camera, è un messaggio di Dio e del suo inguaribile entusiasmo nel continuare a dire e a ridire “Sia la luce” ma anche tanto altro! Continua a leggere Dio parla ancora!

Evangelici? Cristiani come me, eppure c’è una cosa che mi mancherebbe troppo se…

chi_sono_i_cristiani_evangelici_p_1Buongiorno prof!

Avrei una domanda da farle: lei cosa pensa degli evangelici?

Io sono piuttosto confusa e questa confusione, a volte, mi fa sentire estremamente vuota.

Le pongo questa domanda perché sono curiosa del suo parere.

Quando può, come sempre. Grazie prof!

 

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Quando ho letto il tuo messaggio, mi sono chiesta: Ed ora perché Catia mi fa questa domanda? Che esperienza starà facendo? Chi avrà incontrato?”.

Comunque, per tentare di essere il più chiara possibile, ti risponderò per punti.  

1. QUEL GIORNO…

M6-La-Spezia_battesimo_AdrianaQuel giorno rimasi a bocca aperta quando Elena mi consegnò l’invito per il suo battesimo. La mia bellissima alunna evangelica del quinto anno, mi donava la possibilità di essere lì, con lei.

Due cose, quel giorno, mi restarono impresse: la vasca traboccante fiori (dove lei si sarebbe immersa totalmente di lì a poco) ed il filmato proiettato poco prima del sacramento (per ripercorrere, con tante foto, la sua giovane vita; dal momento della nascita fino a quel pomeriggio in cui Gesù le aveva dato appuntamento per circondarla con il suo amore).

Io la guardavo e vedevo la sua emozione crescere di minuto in minuto. Era bellissima nella sua veste bianca e nel suo sguardo traboccante serenità profonda! Questo è stato il mio primo contatto con gli evangelici.  

2. PERCHE’ SIANO UNA COSA SOLA

Sfondo1E’ l’ultima cena e Gesù chiede al Padre le cose che gli stanno più a cuore. E pensa a noi. «Non soltanto per questi io prego ma anche per quelli che, attraverso la loro parola, crederanno in me, che tutti siano una cosa sola, e come tu, Padre, sei in me e io sono in te, così anch’essi siano in noi una cosa sola, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato, e io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, perché essi siano una cosa sola, come una cosa sola siamo noi, io in loro e tu in me … affinché il mondo sappia che tu mi ha mandato e hai amato loro come hai amato me».

papa-Francesco-e-BartolomeoOggi noi cristiani siamo divisi, ma (e in questo “ma” io ci spero molto) oramai riconosciamo che dobbiamo tendere sempre più a ridiventareuna cosa sola”. Questo desiderio si chiama “ecumenismo”. ecumen

Non so “quanto” tempo ci metteremo ancora, ma sono certa che i tanti problemi che assediano i cristiani di oggi (dalla secolarizzazione – con la sua tentazione di annacquare la fede per renderla più moderna – alla persecuzione – ogni undici minuti un cristiano viene ucciso per la sua fede -) ci stanno spingendo a riguardarci negli occhi, per farci dire :Siamo tutti cristiani! Siamo uniti in Gesù! Sentiamoci fratelli e sorreggiamoci a vicenda!”   

 

3. MA CHI SONO GLI EVANGELICI? Continua a leggere Evangelici? Cristiani come me, eppure c’è una cosa che mi mancherebbe troppo se…

Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Sindone-tridimensionale“Buongiorno prof, ieri sera mi sono collegata al tuo blog e ho trovato la nuova riflessione riguardante la Sacra Sindone. Dopo averla letta sono andata a nanna e prima di addormentarmi mi è venuta in mente questa cosa: E se fossimo noi la sindone?

Non mi prendere per pazza ti prego… 

Ho pensato che se con il nostro amore lasciamo che Gesù risorga dentro di noi, forse LUI risorgendo potrebbe lasciare su di noi un’impronta…. Certo, non diventeremo mai come LUI, ma forse gli altri guardandoci potrebbero scorgere in noi un po’ di quello che è Lui…

Sicuramente sono ancora nel buio Cri, ma non ho smesso di camminare…
Un abbraccio!”

sindoneGabriella, sai qual è la cosa che più mi affascina della sindone? La luce. Quella luce piena di energia che ha portato “fuori” dal lenzuolo di morte, l’uomo che vi era stato deposto.

Un’esplosione di luce, dicono gli scienziati; quelle persone, cioè, che vivono sulla propria pelle quel che diceva Giovanni Paolo II La sindone è una provocazione per la nostra intelligenza”.

Gli studiosi, in questi ultimi anni, hanno affrontato la madre di tutte le curiosità: Come si è formata quell’immagine?”

xadinolfi_20150319082015979_jpg_pagespeed_ic_UZa6RAn_frIl prof. Aaron Upinsky, dello STURP, ha detto: Uno dei più grandi misteri della Sindone è come il cadavere, staccandosi dal tessuto, non lo abbia toccato. Egli è volato via senza alterarne minimamente le fibre, senza strapparle e senza modificare le macchie di sangue già esistenti… Un cadavere coperto di piaghe non potrebbe mai essere portato via dal lenzuolo senza alterarlo e senza lasciare tracce. Questo è un fatto decisivo e non contestato da nessuna scienza. Si spiega unicamente per la ‘dematerializzazione’ del corpo, che vola via dal lenzuolo non essendo più soggetto alle leggi della natura. Orbene, è proprio questo che i cristiani chiamano ‘Risurrezione’”.

Praticamente il cadavere si è come vaporizzato, emettendo una radiazione che avrebbe plasmato l’impronta. Ed è molto probabile che, al momento di produrre questa radiazione, il corpo fosse in levitazione.

La radiazione…la luce…l’energia…che cosa sarà stato mai?! Continua a leggere Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Ma Gesù, senza peccato originale, avrebbe ugualmente fatto un salto sulla terra?

lovingembracetop“L’incarnazione di Dio è conseguenza del peccato originale o ci sarebbe stata comunque, per completare l’opera?”

Cara Laura, tu mi hai scritto una delle domande più gettonate in assoluto, in questi ultimi duemila anni! Se vuoi ti rispondo con un migliaio di pagine; tanto avrai pazienza, no?!

Oppure no; la faccio breve. Così come “breve e piccola” è la nostra capacità di balbettare una risposta ad un quesito tanto più grande di noi.

Io la penso un po’ come te: la Parola di Dio si sarebbe incarnata ugualmente per “completare l’opera” (come dici tu). Il Signore dell’universo ha desiderato fin dal principio completare il libro iniziato con la creazione, facendocelo leggere fino all’ultimo capitolo!

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«Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo» (Eb 1,1-2).

 

188907_10150110331647217_717672216_6830163_2150528_nMa sono sincera: non tutti sarebbero d’accordo con questa mia (nostra) risposta. Per esempio un certo Tommaso d’Aquino (!) nella sua “Summa theologiae”, afferma che è più corretto pensare che nel Progetto di Dio l’Incarnazione sia stata ordinata come rimedio al peccato.

Non è un caso che a Natale ed il 25 marzo, una frase del “Credo” viene ripetuta in ginocchio: «Per noi uomini e per la nostra salvezza, discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo».

Anche la Bibbia sembra dare una risposta precisa: inviato dal Padre, il Figlio si è fatto carne, per compiere la missione di salvezza di tutti gli uomini, strappandoli al loro destino di morte eterna con la sua obbedienza sino alla morte in croce.

Tuttavia c’è quell’inno cristologico della lettera ai Colossesi che a me affascina tanto. Continua a leggere Ma Gesù, senza peccato originale, avrebbe ugualmente fatto un salto sulla terra?

La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

Sindone-300x287   Il silenzio è perfetto, gli sguardi sono concentratissimi e l’emozione si tocca con mano: tutti gli studenti sono sempre pieni di stupore ogni volta che spiego la Sindone.

Quel testimone silenzioso ha colpito ancora. Le sue ultime ore di vita dedotte dal lenzuolo, provocano domande preziose.

Ma andiamo indietro nel tempo, a quel venerdì 3 aprile dell’anno 33 d.C. (sembra infatti che la datazione più avvalorata, sia proprio questa  http://www.uccronline.it/2012/06/07/gesu-e-morto-venerdi-3-aprile-33-d-c/ )

1. La sindone proviene da Gerusalemme.

sul-sudario-di-oviedo-lo-stesso-polline-trova-L-ILecwy-175x130Intanto è interessante osservare che i pollini non sono incollati sulle fibre e non sono coperti di colore, come accadrebbe se si trat­tasse di una pittura, ma sono liberi, al di sopra o fra le fibre del lino (l’immagine a sinistra riproducono gli stessi pollini trovati sia sulla Sindone che sul Sudario di Oviedo)

Ma poi è importante rammentare che la pollinologia, ingrandendo 36.000 volte le trame della Sindone, ha documentato sia il lungo viaggio mappafatto da questo telo, in duemila anni di storia (confermando che il famoso telo ha soggiornato in Palestina, in Turchia, in Francia e in Italia), sia la sua provenienza da Gerusalemme (per esempio il Zygophillum dumosum, si trova esclusivamente nei dintorni di Gerusalemme e al Sinai).

Ma oltre ai pollini, anche gli studi sulle tracce di un terriccio tipico anch’esso di Gerusalemme (sul ginocchio, il calcagno e il naso), hanno confermato la sua provenienza.  http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/la%20santa%20sindone%20e%20la%20scienza%20medica.htm

2. Sulla Sindone ci sono tracce di sangue (non di pittura), compresa l’aloe e la mirra

flagrum-flagellum“… e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano per terra» (Lc 27, 44). Luca, che era medico, riferisce questo fenomeno con realismo. La natura umana di Gesù, conoscendo nel presente ciò che stava per accadere, reagì con un terrore enorme ed una tristezza profondissima. Gli sembrava quasi di morire. Continua a leggere La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

“Quando Dio sarà tutto in tutti, egli sarà per noi al posto di tutto” (S. Agostino)

“Prof, io penso che il Ramadan non abbia senso se non lo si vive con il cuore. Cioè…libri--fortuna-dice--la-candela-rossa--candele_3336533voglio dire che, durante il giorno, la fame e la sete che provi, devono ricordarti che, nel mondo, ci sono persone che quei morsi li sentono tutto il giorno, senza poter sperare di mangiare poi la sera. Per questo mamma dice che dopo ogni Ramadan dobbiamo diventare migliori ed aiutare ancora di più gli altri”

 

safe_image“L’altro giorno, prof, ho incontrato una persona povera e gli ho lasciato l’euro che avevo in mano. Quando sono tornata a casa l’ho detto a mamma e lei mi ha risposto: «Non lo dire a me. Non occorre. E’ un gesto che deve rimanere tra te ed Allah. Lui sa ed è contento di tutto ciò che fai con amore»”

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“Prof, sa qual è la frase che più mi è rimasta impressa quando Benedetta è venuta a parlarci del buddismo? «Chi fa del male soffre in questo mondo e nell’altro. Chi fa del bene gioisce in questo mondo e nell’altro». Non le sembra tanto vera?”

 

 

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“Io invece mi sono scritto sul diario questo pensiero buddista: «Con la mancanza di collera si vinca la collera; con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l’avarizia, con la verità si vinca il menzognero» La trovo fantastica.”

 

 

candela“Prof, io penso che la risposta che Gesù ha dato a Ponzio Pilato contenga tutto il mistero del mondo! Quando leggo «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» mi viene facile sentire vicina un’altra Dimensione, quella Divina.”

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“Scusi, ma se Gesù dice: «Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» … allora vuol dire che Gesù stesso è la Verità… giusto?” 

 

Spesso, spessissimo, durante le mie lezioni di religione, di fronte alle tante domande dei ragazzi, mi viene una curiosità fortissima. Me la porto dietro anche quando esco da scuola e mi avvolge la mente nei momenti più disparati. Continua a leggere “Quando Dio sarà tutto in tutti, egli sarà per noi al posto di tutto” (S. Agostino)