LA CHIESA DELLA VISITAZIONE: LA GIOIA DI AFFACCIARSI AL BALCONE DEL NOSTRO FUTURO!

Siamo ad Ain Karem (l’antica Ebron), a circa sei chilometri a sud-ovest di Gerusalemme.
Qui c’è una chiesa che ricorda un incontro gioioso di duemila anni fa, avvenuto tra due donne.
Non vi erano cellulari allora, eppure quando si abbracciano è come se l’una già sapesse tutto dell’altra.
Una si chiama Maria ed un angelo le ha appena detto che sua cugina, oramai avanti con l’età, è incinta.
A dir la verità le ha anche detto che anche lei aspetta un bambino e l’ha chiamata “piena di grazia”.
Quella ragazzina ebrea sarà l’unica donna ad essere “figlia del suo figlio”.
L’altra si chiama Elisabetta e da sei mesi porta in grembo Giovanni Battista. Una gravidanza strana che a raccontarla potrebbe sembrare il frutto di una fantasia spropositata; e invece quel figlio nascerà sul serio.
Maria non va da Elisabetta per aiutarla nel parto. Tant’è vero che lei se ne ritorna via prima.
Lei va per condividere felicità e gioia per il Mistero che le ha visitate, rendendole l’una la madre del “più grande tra i nati di donna” e l’altra la madre dell’unico che lascerà la propria tomba vuota di morte ma piena di risurrezione.
Maria va per abbracciare, raccontare e scambiarsi benedizioni.
Che gioia!
Quanto Cielo è entrato in loro!

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