“Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil 4,13)

lettera Ciao, Maria Cristina.

Mi presento: mi chiamo ************. Ho scoperto il tuo blog per caso e ogni volta che ti leggo, mi sento trasportare in un’oasi di pace.

Due anni fa ho perso il lavoro: sono stata licenziata senza un reale motivo. Forse la persona sopra di me mi temeva, o forse ero troppo onesta. Ma non ho commesso nulla di grave per cui si potesse arrivare ad un licenziamento: anzi! Ho lavorato e fatto più del dovuto, soffrendo e stringendo i denti…poi è arrivata una nuova figura sopra a me e ce l’ha messa tutta per togliermi di mezzo.

La cosa più bella di questa situazione è che è avvenuto all’inizio della Settimana Santa: ero felice, in un certo senso, perché anch’io, a modo mio, avrei partecipato alla Crocifissione di Gesù. Infatti, non ho fiatato: ho firmato il licenziamento, senza versare una lacrima perché pensavo a Gesù. 

Però, al contrario di Gesù, io non sono risorta, né dopo 3 giorni né dopo quasi 2 anni, perché mi trovo ancora senza lavoro, nonostante migliaia di ricerche e colloqui fatti… L’ultimo risale a marzo scorso, durante la Settimana Santa 2016.

Pensavo fosse la volta buona per cambiare vita, per uscire da questa depressione.

Ho fatto un bel po’ di chilometri per potermi presentare al colloquio (nonostante la pioggia battente). Ero restìa a presentarmi, ma mi trovavo in chiesa per gli esercizi spirituali il giorno in cui avrei dovuto prendere la decisione se andare al colloquio o meno e, nel mentre, ho sentito il prete che diceva di “andare”: ovviamente lui era ignaro di ciò che potevano significare quelle parole per me… e così ho fatto!

Ero felice perché finalmente Dio stava realizzando la sua promessa, fatta due anni fa.

Remembrance_by_7th_Heaven_CreativeE invece mi ritrovo ancora una volta nell’infelicità più profonda. Perché non si è fatto più sentire nessuno e ovunque busso, nessuno mi apre e se qualcuno mi dà una piccola speranza, poi me la toglie.

Non ho avuto vita facile. Colpi di scena a non finire… una serie di lutti a non finire… una convivenza con una persona cattiva che mi ha distrutta psicologicamente… lavoro e non lavoro.

Ad oggi mi chiedo: che ne è della mia vita? Non posso costruire niente perché ogni cosa è una dura lotta.

Dio pare non udire le mie preghiere e le mie sofferenze… Quando avrò un po’ di pace? Un po’ di serenità? Quando potrò costruire la mia vita?

Ma la domanda che voglio farti è: come si fa ad avere fede in Dio, nonostante tutto? Come faccio ad alzarmi con un sorriso? Io prego, insisto, ma a volte non riesco a vedere la luce… Cado nel pessimismo e divento cupa e nervosa!

Hai una parola per me?

Carissima ************, ho omesso il tuo nome per tutelare la tua privacy, ma non ho cancellato quasi niente del tuo scritto: è tutto troppo importante, per capirti.

13062163_1002285723193213_5571453997712031339_nE poi…saremo in tanti a rispecchiarci in te. Le tue domande finali, infatti, ce le siamo posti in molti.

Con le difficoltà quotidiane che ci costringono a fare doppi salti mortali, come si fa a vivere serenamente? Come si fa ad avere una forte fede in Dio (che, diciamocelo, non è che ci aiuti molto con il suo giocare a nascondino)? Come si fa ad essere felici, nonostante tutto? Continua a leggere “Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil 4,13)

Non ti nascondo le mie ferite, tu sei il medico, io sono il malato

6“Il problema è che io non riesco più ad amare…né me stessa, né la vita”.

E’ Cecilia che scrive così, nella mia pagina facebook “In te mi rifugio”.

In Cecilia vedo tutti quanti noi quando, feriti dalle frecce avvelenate della vita, ci convinciamo che oramai abbiamo troppe tossine in circolazione per riuscire a fare qualcosa di buono.

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Tristi ed avviliti, invece di cercare soluzioni, chiudiamo gli occhi. Non vogliamo né guardare, né essere guardati. Indossiamo maschere e ci perfezioniamo in strategie per non vedere, non sentire e non conoscere le ferite che ci portiamo addosso.

 

hqdefaultSono essenzialmente cinque, le ferite che ci impediscono di essere ciò che realmente siamo ed hanno cinque nomi ben precisi: “rifiuto”, “abbandono”, “ingiustizia”, “umiliazione” etradimento”.

Cinque ferite che ci creano traumi, angosce, sofferenza, anoressia, shock, crisi di ansia, depressione, bulimia, paura…

 

immersioneLe strategie di cui parlavamo sopra, ci fanno illudere che, se fuggiamo, riusciremo a salvarci dall’assalto di queste emozioni così brutte.

Invece la parola d’ordine dovrebbe essere: Mai fuggire; passarci attraverso”.

Evitare, dimenticare o reprimere, non serve a nulla, anzi: le piaghe diventano ogni giorno più profonde.

healing-heart-300x227Allora, guardiamole senza timore queste nostre ferite. Illuminiamole con la luce della consapevolezza e medichiamole con l’unguento di Dio.

La consapevolezza serve ad aprirci agli aiuti che suonano al nostro campanello (che sia una psicologa o la migliore amica, un libro profondo o una guida spirituale…) Continua a leggere Non ti nascondo le mie ferite, tu sei il medico, io sono il malato

La vera lotta non è con chi ci ha fatto del male, ma è con noi per non diventare come loro

Hmafalda-dubbioo appena finito di scrivere la mia precedente riflessione sul “sopportare pazientemente le persone moleste”, ma non sono del tutto soddisfatta.

Il fatto è che ho tagliato un pezzo che mi sembrava tanto bello. Per un paio d’ore sono stata sballottata tra “Taglialo, altrimenti il pezzo è troppo lungo ed in rete con i ritmi della sua velocità, una persona non arriva a leggere fino in fondo” e “Scrivilo. E’ troppo bello questo finale. Come è piaciuto a te leggerlo, piacerà anche a tanta altra gente”.

E così stamattina ho deciso di scrivere un post che avrebbe dovuto essere il vero finale di quel “Sopportare pazientemente le persone moleste”.

Il fatto è che nelle ultime ore mi hanno attraversato la vita due momenti importanti. Ve li voglio raccontare (magari a qualcuno servirà, proprio come sono serviti a me). 

Schermata-1IL PRIMO MOMENTO. A scuola con le classi quinte, per spiegare meglio “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia” ho usato il meraviglioso intervento di don Luigi Verdi alla trasmissione “Beati voi” di tv 2000 (https://www.youtube.com/watch?v=fSo9Z3ZwsvY ).

E’ la seconda parte che ha colpito i miei studenti. Quel padre che odiava, quei gesti violenti su di un bambino, quel rapporto ritrovato a pochi minuti dalla sua morte, quel “grazie babbo per…” detto al suo capezzale, hanno colpito il cuore dei miei studenti che ascoltavano in un silenzio perfetto.

Bernadette

Ma è il finale del discorso di don Luigi Verdi che mi ha incuriosita ancora di più, con quel riferimento al testamento spirituale di Bernardette.

Così una volta a casa sono andata a cercarmelo perché volevo leggermelo per intero.

Ed è vero.

E’ proprio come dice don Luigi Verdi.

E’ proprio così!

 

Bernardette ringrazia tutte le persone e le situazioni moleste che le hanno attraversato la vita. Situazioni davvero super moleste! Sentite cosa scrive:  Continua a leggere La vera lotta non è con chi ci ha fatto del male, ma è con noi per non diventare come loro

“Solo gli amanti conoscono Dio” (E. Ronchi)

cantico_dei_cantici_5 “Faccio questa semplice domanda proprio perché nella vita quotidiana è sempre poco il tempo che ho per dedicarmi alla preghiera, fermarmi, meditare… L’unico modo per avvicinarsi a Gesù è principalmente la preghiera? E quali altri modi o gesti ci avvicinano a Lui? 

cantico_dei_cantici_5Sei proprio fortunata.

Guardati intorno che Gesù è proprio lì, vicinissimo a te. No, non voglio fare la romanticona spirituale, ma desidero dirti una cosa importantissima: se tu stai cercando di avvicinarti a Gesù è solo perché Lui è già vicino a te e sta facendo crescere in te l’esigenza di Lui.

 

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Capire che se lo cerchi è perché già sei stata cercata, è un efficacissimo modo per lasciarti alle spalle i ritualismi di fede, le abitudini religiose e la noia di frasi ripetute mnemonicamente, scambiate per preghiera.

Capire che Gesù vuole amarti e desidera sentirsi amato da te, è la migliore scorciatoia per allargare il tuo cuore fino ai bordi del Mistero.

 

 

Hai visto quante volte ho usato il termine CAPIRE in queste poche righe? Ecco; ora lasciati alle spalle questa parola, perché se quel verbo va bene per l’inizio del rapporto con Gesù, poi però bisogna buttarsi nel mondo dell’intuizione, della fiducia, della speranza …tutte cose che poco hanno a che fare con la stretta comprensione razionale.

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Con Gesù è proprio come quando ci si innamora: si inizia balbettando qualche spiegazione logica (mi piace il suo sorriso, la sua voce, il suo carattere…) e si finisce per cantare una melodia la cui provenienza rimane misteriosa.

Continua a leggere “Solo gli amanti conoscono Dio” (E. Ronchi)

Sto male. Non ne posso più. Ora basta.

TRISTEZZA2-300x224Ho superato il livello di sopportazione. Ora basta. Sono sei anni che faccio la dialisi e non ne posso più. Ho trentadue anni, sto sempre male e vorrei farla finita. Lei può darmi un consiglio su come combattere a livello psichico questo problema? Le chiedo gentilmente di non rispondere come già tante volte mi sono sentito dire: prova uno psicologo, affidati alla preghiera o ai famigliari. Sicuro di un riscontro le porto anticipatamente i miei più sentiti ringraziamenti. Buona giornata.

hqdefaultLo so per esperienza personale: l’esasperazione non è quasi mai figlia del problema stesso, ma della sua durata nel tempo.

Una difficoltà che si protrae per anni, sfinisce. E’ come una goccia di dolore che rende perennemente intriso di tristezza il tuo spirito. Giorni, mesi, anni. Sfinente.

Pian piano non ne parli più con gli altri perché “senti” che, alla fine, si stancano di essere trascinati nel tuo mondo. Hanno finito le risposte e non sanno più cosa dire.

In famiglia non sempre si può raccontare “tutto”.

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E Dio?

Beh, a volte sembra sul serio che Dio si sia dimenticato di noi.

C’è, ma solo per gli altri.

 

 

DEPRESSIONE

 

 

In questa “marea di angoscia, l’idea di lasciarsi andare in quelle acque per mettere la parola “fine” ad ansie e dolore, è lì, a portata di mano.

 

 

 

Stamattina stavo pensando proprio a te mentre andavo a scuola. Non volevo scriverti cose…come dire…tinte di déjàvu.

dr-patch-adamsPoi, alla terza ora, con i ragazzi stavamo vedendo una scena del film “Patch Adams” ed ho avuto come un flash.

Patch è davanti ad un burrone e sta prendendo la decisione più importante della sua vita: farla finita oppure no.

Tutto il mondo gli è caduto addosso e la sua vecchia tentazione è ritornata.

Perché no?

Perché non farlo?

Lo aveva fatto suo padre, aveva già tentato lui stesso anni prima. Continua a leggere Sto male. Non ne posso più. Ora basta.

Per consacrarsi bisogna avere un cuore da mendicanti

MovConsacrati_clip_image002“Ciao Cristina, potresti pubblicare qualcosa che spieghi cos’è un atto di consacrazione?

Lo scopo? Per chi si può invocare? Chi può richiederla?

So di consacrazioni soprattutto a Maria.

Buona giornata e grazie per i tuoi post”

MovConsacrati_clip_image002Cara Paola, vorrei iniziare mettendo subito a nudo la mia grande difficoltà nel risponderti.

E’ difficile, infatti, parlare di “consacrazione” senza rischiare di aprire la porta al devozionismo e non alla devozione, alla fragile emozione e non alla vigorosa volontà.

La consacrazione non è una pratica religiosa propiziatoria rivolta a Dio, affinché Lui faccia ciò che gli chiediamo (anche se spesso viene vissuta così).

MovConsacrati_clip_image002Per balbettare qualcosa di sensato sulla consacrazione, mi sono rivolta al gigante dei giganti: Paolo di Tarso.

Tipo deciso e tosto che, tra il 55 ed il 58 scriveva ai Romani (12,2): “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà

Wow! Per piacere; rileggiti lentamente questa frase. Parola dopo parola. Lentamente.

Adesso puoi continuare a leggere ciò che ho scritto, perché oramai il più è stato detto.

Le fondamenta sono state gettate.

Il muro portante è stato alzato.

untitledPaolo, infatti, ci ha detto l’essenziale; la nostra mente deve essere rinnovata per capire ciò che Dio vuole.

Come?

Non mediante virtuosismi intellettuali od elucubrazioni filosofiche (che poi servono quasi sempre a foraggiare il nostro “ego”, mai sazio di trionfi), ma tramite l’esperienza.

Per esperienza possiamo arrivare a conoscere la volontà di Dio; la sua buona, gradita e perfetta volontà”.

hqdefaultPartendo da questo primo punto, possiamo allora allontanarci il prima possibile dall’idea di una Volontà Divina triste, punitiva, giustiziera, angosciante, seriosa…

La sfida del cristianesimo in questo terzo millennio consisterà proprio nel passare da una fede crocifissa ad una fede risorta!

La gioia cristiana è una tristezza superata, è un banchetto nuziale che inizia qui e finirà nell’eterno cuore di Dio. Continua a leggere Per consacrarsi bisogna avere un cuore da mendicanti

Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne, senza baciarne l’anima.

Skype_Facebook_manager_truffa_ricatto_sesso_foto_hot_sexting“Prof, lei non può immaginare quel che fanno!” 

Le ragazze più grandi della scuola sono intorno alla mia cattedra e mentre stiamo aspettando che il resto della classe arrivi, mi raccontano le ultime novità del mondo pre-adolescenziale. Feste con freni inibitori annullati; sesso fatto con generosità a destra e a manca e, come ciliegina sulla torta, una ragazzina che ha spedito alcune sue foto nuda al suo ex ragazzo, nell’illusione di riconquistarlo. Ciliegina sulla torta: il ragazzo ha poi deciso di condividere questa inaspettata sorpresa con i suoi amici. Potete facilmente immaginare il seguito.

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Una studentessa mi ha detto: “Io sul pullman gliel’ho detto chiaro e tondo a quello che mi stava dietro – No! Non mi passare il tuo cellulare che quelle foto non le voglio vedereee!” ed ha aggiunto “Ma si può, prof?”

 

 

 

277-8303Un’altra alunna scuote la testa sconsolata e mi dice: “Ma le vede le foto che si postano su facebook? Ogni cosa che si fa col ragazzo bisogna farlo sapere a tutti…io, boh.”

Io le ascolto e penso: “Ma come siamo arrivati a mettere in vetrina la sfera sessuale? “Quando” e “come” è iniziata questa gara per vincere la medaglia del miglior esibizionista?”

Me lo chiedo tante volte.

 

http://www.dreamstime.com/royalty-free-stock-image-selfie-kiss-illustration-young-couple-kissing-taking-smart-phone-to-share-social-media-image55439476

 

Me lo chiedo, per esempio, ogni volta che vedo in rete ragazzi/e che postano selfie in cui si baciano (sembra, appassionatamente) con il partner del momento.

Non sto parlando della coppia che si bacia teneramente, sorpresa furtivamente da un fotografo intenerito da tale immagine di amore. No.

Sto parlando dell’istinto di apparire, baciando! Continua a leggere Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne, senza baciarne l’anima.

La misericordia di Dio è una carezza sulle ferite dei nostri peccati

hqdefaultE’ il 1205 e S. Francesco è appena tornato ad Assisi, dopo la notte unica e spiritualmente rivoluzionaria, di Spoleto.

Nei tre anni che seguiranno, tutto cambierà davanti agli occhi di questo ragazzo di circa ventiquattr’anni. 

 

 

 

san_francesco_assisi2Il mondo stilla misericordia da ogni angolo, la pace feconda ogni zolla della terra, qualsiasi vita è un privilegio, le cose piccole sono le più amate e niente può essere più bello di così.

Francesco si lascia avvolgere dalla Presenza e giorno dopo giorno diventa sempre più dorato, proprio come il grano maturo.

Si commuove per tutto ciò che è piccolo ed indifeso e un fiume di compassione gli fa guardare con occhi nuovi, poveri e lebbrosi.

Il padre lo coinvolge nella sua bottega, gli amici gli vogliono rimettere in testa la corona del re delle feste ma Francesco non vede più il mondo come prima. La notte di Spoleto lo ha reso distante dal mondo ed innamorato di Dio.

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Lo cerca senza poterne fare a meno e tutto il resto gli sembra inconsistente.

 

Quando Dio sceglie un profeta, sa bene che lo deve inondare con la sua Presenza, seducendolo. Come il profeta Geremia, anche Francesco può dire: Tu mi ha sedotto mio Signore ed io mi sono lasciato sedurre da te”. danza2

 

Il Re dell’Universo lo chiama a sé, lo riempie di dolcezza, lo nutre col miele, lo incendia col fuoco, lo modella fino a fargli prendere la forma di un “alter Christus” e poi lo restituisce a un popolo innumerevole.       

 

 

 

san-francesco-1E’ importante capire questo suo movimento interiore: non furono i poveri e i lebbrosi a farlo avvicinare a Dio, ma Dio diede a Francesco occhi nuovi, per fargli abbracciare i piccoli e i deboli.  

Negli ultimi giorni della sua vita, ricordando con riconoscenza nel suo testamento gli anni della sua conversione, scriverà: Il Signore mi condusse tra i lebbrosi e usai con essi misericordia”.

Così dunque trovò prima il Signore e fu poi il Signore a condurlo per mano tra i lebbrosi e non viceversa.  Continua a leggere La misericordia di Dio è una carezza sulle ferite dei nostri peccati

L’aborto lascia una scia di lacrime; Dio le asciuga.

disperazione-620x325 Non riesco a passarle abbastanza fazzolettini per asciugare tutte le sue lacrime. Il suo dolore è travolgente ed i suoi occhi non riescono a smettere di stillare gocce di pianto che sfogano sofferenza intima e profonda.

 

tumblr_nanpheraai1teugkao1_1280Francesca sta cercando di spiegarmi, ma le sue parole escono interrotte da singhiozzi disperati. Siamo chiuse in un’aula vuota ed io spero che nessuno, per sbaglio, apra quella porta. Il pianto che vedo è troppo segreto per non avere il diritto di essere protetto da sguardi indiscreti.

Francesca è la mia dolcissima alunna del quinto anno piena di disperazione perché, poche settimane prima, ha abortito. Tra un singhiozzo e l’altro capisco la sua angoscia: si sente una fallita per non aver saputo difendere la vita che era in lei.

Piange…piange…piange…

Una sorella che è rimasta incinta pochi mesi prima di lei…una famiglia allo stremo per la preoccupazione e la cassa integrazione del papà… dei genitori oppressi dalle possibili chiacchiere malevole della gente “per bene”… ed infine lei, Francesca: una ragazza travolta dalla paura di non farcela. Tutto sembra aver remato contro questa nuova vita.

depositphotos_8981634-Sensitive-girlSono cinque anni che conosco questa meravigliosa ragazza. Bella, delicata e con il dono della sensibilità elevata alla massima potenza. Tutto vede, tutto scruta, di tutto si accorge.

Alla sua giovane età ha già fatto un profondo cammino introspettivo e molte sue insicurezze le ha individuate e messe al muro, con l’aiuto di una brava psicologa.

occchi_psFrancesca, quando interviene in classe, non lo fa mai a caso. La sua intelligenza acutissima nell’analizzare l’animo umano è, in certi momenti, cosi semplicemente geniale, da essere sempre di aiuto alle altre compagne di classe.

Francesca non intellettualizza niente: semplicemente vive, volendone capire i meccanismi.

Questa sua genuinità la rende così vera, che è impossibile non volerle bene. Continua a leggere L’aborto lascia una scia di lacrime; Dio le asciuga.