Caro Roberto, buon cammino di Luce!

Quante stelle, quante stelle!????
Il cielo stellato della notte mi fa pensare a te.
Siamo vissuti quasi due mesi stritolati dall’ansia.
Ogni giorno, ogni santissimo giorno,
la telefonata dei medici scandiva la nostra giornata.
Da quella telefonata dipendeva la nostra speranza o la nostra angoscia.
Abbiamo sperato, abbiamo fatto il tifo per te,
abbiamo pianto, abbiamo pregato,
abbiamo immaginato il tuo ritorno,
abbiamo ripercorso, increduli, ogni domino che è caduto
sotto l’effetto di un destino assolutamente avverso.
Questa pandemia sta rubando alla terra persone preziose.
Arriva, scippa una persona cara e vigliaccamente scappa.
Non si ferma a guardare il dolore che provoca.
E noi rimaniamo qui, sbigottiti, increduli
e con la vista annebbiata dalle lacrime.

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Ci sono angeli intorno a noi!

L’ultima volta che ci ho parlato è stata una decina di giorni fa.
Federico (come al solito cambio i nomi ma la sostanza è quella) era in casa con il Covid e mi diceva: “Cri, auguri per l’intervento che dovrai fare!????“.
Lui, malato, ogni giorno un po’ più debole, a casa ad accudire la moglie anche lei malata di Covid, diceva a me con tutta la sincerità dell’universo: “Auguri!”. ❤
Federico l’ho conosciuto parecchi anni fa e posso dire con certezza essere una delle poche persone veramente buone nel profondo, che io abbia mai conosciuto. ❤️
All’inizio lo osservavo per vedere se davvero era così “di cuore”. Poi, con il passare degli anni, ho dovuto ammetterlo: “Federico ha davvero un cuore grande! Pure quando si arrabbia, fa tenerezza!”????
Non ci riesce più di tanto.
In quest’ultimo anno di pandemia, lui e la moglie sono sempre stati attenti e prudenti.
Anzi: attentissimi!
Federico non aveva mai dimenticato gli strascichi di una polmonite importante che lo aveva quasi spezzato, circa tre anni fa.
Ma, purtroppo, la nostra “attenzione” non sempre incontra la sua sorella gemella anche negli altri.
E così, in nome della superficialità umana, qualcuno è intervenuto e li ha trascinati nell’incubo del Covid.
Nell’arco di pochissime ore i polmoni di Federico si sono ricordati della loro debolezza ed hanno iniziato ad aggravare la situazione.
Federico peggiorava ed aiutava gli altri a star sereni.
La settimana scorsa, mentre entravo nell’ospedale della mia città per il mio terzo intervento, guardavo le finestre dove Federico era stato ricoverato d’urgenza.
Poi io mi sono addormentata per l’anestesia e Federico è stato sedato per l’intubazione.
Tutto nell’arco di poche ore.
Hanno ragione i medici: si esce dal Covid con grande lentezza, ma si peggiora a gran velocità.????
Ora Federico è nell’ospedale di san Benedetto in compagnia di angeli custodi con il camice bianco che stanno cercando di portarlo oltre la tempesta.
Lo stanno proteggendo dal Covid per quello che possono ed ogni giorno telefonano alla famiglia per dare aggiornamenti.
Ed io sto imparando tanto sulla legge dell’Amore che pervade l’universo.
Sto imparando che alcuni vi sono proprio immersi e neanche lo sanno.
Non hanno il tempo di rifletterci su.
Devono amare in modo urgente. ❤
Le frasi che riporterò ora, le sto scrivendo con il permesso della figlia, con cui tutti i giorni mi sento. ????
E’ lei che, tutti i giorni, vive col cellulare accanto e con il cuore che rimbalza ad ogni squillo.????
E’ lei che gli ha parlato attraverso la finestra dell’ospedale, quando ancora aveva solo il caschetto per l’ossigenazione, poche ore prima che lo sedassero.????
E’ lei che sta camminando, insieme a tutta la famiglia, tra il dolore e la speranza.????
E’ lei che mi sta insegnando tanto!????
Chissà che questo scritto non serva anche ad altri?

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L’affetto ci salverà

Lo vedete questo signore dall’aria saggia e buona? ❤️
Si chiama Abraham J.Twersky.
E’ morto a causa del Covid il 31 gennaio 2021.
E’ stato un rabbino e psichiatra americano di fama mondiale ed io lo vorrei ricordare per l’intervista meravigliosa di pochi minuti in cui lui, con un aneddoto, spiega bene cosa sia l’amore.
Ho messo il link in fondo al post.
Ai suoi studenti (fortunati!) della prestigiosa School of Medicine dell’universita’ di Pittsburgh, ha insegnato come “ascoltare” ed aiutare i malati più gravi, secondo una saggezza antica che risponde alle domanda: “Le buone azioni possono guarire? I piccoli atti d’affetto e di dedizione che siamo capaci di compiere sono vere e proprie medicine?”
Ha sempre cercato di andare oltre la sola logica farmacologica. ❤️

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