Oltre l’apparenza c’è una saggezza meravigliosa!

Ieri mattina mi è rimasto impresso il post di un amico.
Breve.
Interessante.
Inquietante.

“Veder giocare a basket in un campetto,
prendere del “vecchio di merda domani muori”
per aver fatto presente che non si può.
Me mancava, il vecchio di merda”

Istintivamente mi sono chiesta cosa avrei fatto io, al posto del protagonista della triste vicenda.
Mi sono immaginata usare l’ironia (è sempre efficace per svergognare la maleducazione di bassa lega).
Oppure sfruttare il silenzio accompagnato da uno sguardo valevole più di mille parole (anche questo funziona spesso e bene)
O anche un sano e sbrigativo “Oh deficiente! Ma ci stai con la testa? Chi sono i tuoi genitori, dimmi un po’!” che fa sempre il suo sporco ed efficace lavoro.
Ma mentre mi immaginavo nei vari panni, mi è venuto in mente un fatto.

Una volta mi trovavo a pranzo con un uomo anziano.
Stavamo parlando quando, in tivù, passò la notizia di un ragazzo che aveva ucciso entrambi i genitori.
Lui si fermò con la forchetta a mezz’aria.
Ascoltò concentratissimo.
Poi una lacrima gli solcò il viso ed il dolore avvolse il suo sguardo.
Io ero ferma.
In silenzio.
Non osavo dire niente.
Fu lui ad interrompere il mio imbarazzo, sussurrando mentre guardava il vuoto: “Mi dispiace tanto. Mi dispiace davvero tanto”.
Io pensavo si riferisse alla morte violenta dei due genitori.
Ed invece…
“Quando ascolto notizie così, provo un dolore enorme per chi si rovina la vita facendo un male così grande! Uccidere i propri genitori. Poveretto. E’ proprio una povera creatura umana. Ha perso i suoi genitori ed ha perso sé stesso. Poveretto. E’ povero di cuore, di anima e di futuro. Che angoscia la sua vita!”.
E mentre tutto il mondo stava provando pena per le vittime, lui provava pena per l’assassino.
Tutto era invertito nel suo cuore.
Non che giustificasse il figlio.
Anzi!
Ma proprio perché non lo giustificava affatto, provava ancora più angoscia nel guardarlo.
Io non capivo proprio bene bene.
Un attimo prima del suo lacrimare mi sembrava tutto chiaro.
Le vittime erano da una parte e il colpevole dall’altra.
Ora invece stavano vicine.
Stavo vedendo tre vittime.
Vedevo una specie di dolore che poteva allargarsi, partendo dai due genitori uccisi fino al figlio uccisore.
Qualcosa “dentro” mi incoraggiava: “Non ti fermare al primo passo. Vai oltre”
Ed ho visto tre vittime.
Tre persone morte.
Due fisicamente ed una spiritualmente.

Tornando al nostro campetto di basket ed ai nostri ragazzini … che dire se non dispiacersi per la loro intelligenza rimasta zoppa?
Ma non solo l’intelligenza, ma anche il loro cuore, la loro coscienza, la loro educazione ed il loro rispetto.
Una volta superata l’istintiva rabbia che vorrebbe farmeli prendere a schiaffoni da qui ai monticelli, riesco ad osservarli con più calma.
E con la calma mi accorgo di quanto sia triste vedere degli esseri umani (a prescindere dall’età) svolazzare a bassa quota invece di volare in alto come aquile reali.

Se guardi la realtà da un altro punto di vista, tutto si ribalta!

I cattivi sono i più deboli ed i buoni sono i più forti.
La regina morirà e Biancaneve poi vivrà.
Quelli di “Milano non si ferma” so’ poracci e quelli che si sono fermati sono i saggi.
I maniaci della velocità non comprendono appieno e gli appassionati del passo lento arrivano dappertutto.
Quelli che hanno diamanti non hanno niente e quelli che hanno il letame vedranno nascere fiori.
I re vacillano nudi con i loro vestiti inesistenti e gli umili reggono il mondo con i loro sogni concreti .
La guerra è l’illusione sbagliata e la pace è una poesia realizzata.
I primi diventeranno ultimi e gli ultimi saranno i primi
I figli maggiori restano avvinghiati alla loro puntigliosità ed i figli minori vengono abbracciati dall’amore di Dio.
Chi condanna alla croce alla fine muore e chi viene messo in croce alla fine risorge.

E se la realtà più profonda fosse tutto il contrario di ciò che ci appare?
E se sopra le nostre nuvole, il Cielo ci aspetta sempre? 

 

 

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