Ma la cicogna, dove ci viene a prendere? Dove siamo prima di nascere?

nascita  Prima che io nascessi, dov’ero? 

Una mattina mi sono svegliata ed ho letto questo messaggio sulla mia pagina facebook. Il mittente si chiama Nicola ed ha 21 anni.

Sono oramai passate parecchie settimane da quel giorno e solo ora mi accingo a rispondergli.

Mancanza di tempo? Anche…

Ma il motivo principale è che mi sono voluta prendere del tempo (questa parolina ricorrerà spesso in questa mia risposta; quindi è da tenere bene a mente!) perché rispondere è difficile.

313Ad un bambino si può pure rispondere: “Eri nel cuore del tuo papà e della tua mamma”, oppure “Prima di nascere eri nei pensieri di Dio”, ma ad un ragazzo non si può semplificare così il discorso, perché poi la domanda conseguente è: “Cosa significa essere nei pensieri di Dio? Che Dio già mi immaginava? Già mi vedeva, anche se io ancora non esistevo?” 

Quindi, prepariamoci tutti a salire in alta quota (e se soffrite di vertigini, non continuate a leggere).

Attrezziamoci bene perché faremo fatica a respirare (si sa, in alto c’è meno ossigeno) e non sarà facile capire tutto quel che vorremmo.

Però perché non volare un po’ più in alto, rispetto al solito? Perché arrenderci prima? Vediamo chi ce la farà ad arrivare fino in fondo!

Pronti? Viaaa!!! 

bianconiglio1Iniziamo con il concetto di tempo.

Noi ci siamo immersi e concetti come “ieri, oggi e domani” ci sono ben chiari.

Il tempo scorre in attimi, messi uno dietro l’altro.

L’attimo in cui, poco fa, hai letto la prima riga di questo post, è già passato. Relegato nel passato, per sempre.

Ed il momento in cui finirai di leggere questo scritto, ancora deve arrivare. E’ nel futuro.

Alice-White-Rabbit_lMa tra poco, in modo consequenziale, arriverà anche quell’attimo che, subito dopo, si trasformerà in passato.

Tic tac, tic tac, tic tac…

“E intanto il tempo se ne va, e non ti senti più bambinaaa!” cantava Adriano Celentano a sua figlia, che stava crescendo e lasciava nel passato la sua infanzia.

 Se dobbiamo rispondere alla domanda: Dove eravamo noi prima di nascere la prima cosa che dobbiamo fare è immaginare (cosa difficilissima per la mente umana) una realtà senza tempo in successione.

orologioNon eravamo ancora entrati nella dimensione “temporale”! 

Severino Boezio (un filosofo romano proclamato poi santo) affermava che nel tempo si ha l’esistenza in maniera successiva, nell’eternità invece si ha l’esistenza in maniera simultanea.

E’ come se nell’eternità noi potessimo leggere la prima e l’ultima riga di questo post, in contemporanea.

Ma come si fa? O leggo l’inizio, o leggo la fine.

Sono righe diverse…momenti diversi,,, ed anche io sono diverso! Quando leggo la prima riga ancora non so quel che mi attenderà poi… e quando sarò arrivato alla fine, sarò una persona diversa rispetto a prima, per i pensieri nuovi che lo scritto mi avrà suscitato. 

gennaioSoleAlaskaInvece l’eternità (cioè la dimensione del Dio Eterno) è come “il possesso simultaneo e perfetto di una vita senza termine”.

E se, prima di nascere, eravamo in Dio, nella sua volontà, allora significa che …ok, andiamo per gradi, non voglio affrettare i tempi (anche se sono certa che qualcosa lo stai già intuendo)

Ops! Ho appena detto “andiamo per gradi”!: Significa che anche l’atto di imparare, lo facciamo in successione temporale. 

Invece Dio ha l’esistenza in simultanea (lo chiamiamo “Eterno Presente”)

Frase fondamentale questa.

Non la capiremo mai perfettamente, ma almeno, pur avendo poco ossigeno, cercheremo di arrivare il più in alto possibile con i nostri ragionamenti, per provare ad intuirne la valenza. 

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San Tommaso diceva che “il concetto di eternità è dato da queste due cose:

 primo, dal fatto che ciò che è nell’eternità è senza termine, cioè senza principio e senza fine;

secondo, dal fatto che la stessa eternità esclude ogni successione,«esistendo tutta insieme»

(Somma teologica, I, 1, 1).

In confidenza: questo è uno dei concetti che a me manda via di testa, per quanto mi affascina! 

Senti cosa scrive Camilla (una donna che ha vissuto un rapporto di straordinaria intimità con Dio):

“La prima cosa che ho percepito della vita trinitaria di Dio è che essa era molto diversa dalla mia.

La vita di qualsiasi essere in tutte le sue manifestazioni, ha sempre una dimensione temporale; in quella di Dio invece, tutto è per così dire simultaneo, tutto si svolge in un eterno presente, che gli dà la dimensione di eternità.

Se ci apriamo abbastanza Dio per condividere la sua vita, condivideremo anche la sua dimensione di eternità.

Questo deve essere uno dei motori della nostra vita, che non è una povera cosa finita che inciampa contro la morte, ma che si svolgerà senza fine nell’eterno presente di Dio. Ed è tutt’altra cosa della vita eterna intesa come ricompensa della nostra vita di quaggiù; concetto questo che oggi viene sistematicamente scartato da tanti cristiani, al punto che sembra una cosa ormai superata parlare ancora di eternità..

E sono stati colpiti a tal punto da quello che si rimproverava loro (e cioè che la religione era per essi come l’oppio, che credevano per paura della morte, in vista della vita eterna) che oggi si sentono dire correntemente: “Per conto mio, io agisco da cristiano perché penso che sia giusto imitare Gesù; quanto poi alla vita eterna, non ci penso mai”

Come se essere cristiani non fosse a priori condividere la vita di Dio, che non può essere che eterna; come se non fosse partecipare, che ci si pensi o no, a quell’eternità.

Per me, si tratta di una cosa fondamentale che non si può buttare via.

Il battesimo ci ha fatti diventare figli di Dio, chiamati a condividere la sua vita se non la rifiutiamo coscientemente.

In tutto questo non c’è la minima idea di ricompensa; come non è ricompensa l’aver ricevuto la vita naturale dei genitori, il condividerla, e nemmeno ereditare i loro beni.”

(da CAMMINO SPIRITUALE DI CAMILLA – L’azione dello Spirito nella quotidianità)

Ma non sono una ventata di aria fresca queste parole? Non si percepisce la libertà dello Spirito Divino che soffia dove vuole e anche oltre il tempo? 

Nella Sua prescienza, tutto è presente.

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Questa è la ragione per cui possiamo dire che tutto «pre-esiste». 

Ed ora tieni a mente la parolina «partecipazione».

genesi_creazione-di-adamo-dita_previewQuando Dio crea un essere, questa nuova creatura è ovviamente diversa da Dio, e per questo si dice che è creata ex-nihilo, dal nulla, infatti il nulla è il diverso da Dio. Ma proprio per questo, la creatura viene a partecipare dell’esser divino per esistere in quanto non c’è altro essere che Dio stesso.

È un concetto un po’ complicato quello di partecipazione, ma in qualche modo vuol dire che Dio per farci esistere ci «innesta» in se stesso.

“Io sono la vite e voi siete i tralci”…ti ricorda nulla?

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“Senza di me non potete far niente”…l’hai mai sentita?

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Agostino dice: Dio ci penetra e ci circonda, per dire quanto siamo intimi, o meglio quanto Dio stesso è intimo a noi.

“Signore, dove andare lontano da te? Tu mi circondi tutto!”…rammenti questo Salmo? 

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Noi in qualche modo esistiamo nella mente divina e non solo come esseri, ma anche come storia di tutta la nostra vita!

Dio ha presente chi siamo e cosa faremo, cosa penseremo e cosa sceglieremo, perché tutto è presente nella mente divina, a tal punto che nella mente divina siamo ancor più presenti che non noi stessi a noi. 

sulla mano del Padre

Dunque è vero che prima di nascere non esistiamo concretamente, ma esistere nella mente di Dio e essere già presenti e oggetti dell’amore, della volontà, della deliberazione divina forse è già un’esistenza più che reale. 

E per ultimo (se ancora qualcuno mi sta leggendo, sopravvivendo al poco ossigeno delle vette dove ci siamo inerpicati) vorrei estendere ancora un po’ il discorso alla grandezza, larghezza e profondità dell’amore divino.

lunghezza-del-feto-delle-ultime-settimaneMisteriosamente Dio ha scelto di far venire alla luce tante anime (o tanti bambini) anche da situazioni violente, assurde, per errori e cattiverie… Non solo; ha scelto anche quei bambini mai nati.

Addirittura aveva in mente tutto questo anche quando deliberava di «creare» anime che, appena create, sarebbero subito tornate a lui, per la cattiveria umana.

Come dice Tommaso: Dio è capace di trarre il bene da qualsiasi forma di male che l’uomo può architettare e praticare, perché nel cuore divino nulla è casuale, nulla è erroneo, e nulla è senza senso.

Per cui la cattiveria umana non può contrastare il bene divino.

11365e1ab38Nel cuore divino, insomma, il male è anticipato e trasformato in bene! Questo significa essere presenti in Dio ben prima della nascita, anche se non ancora concretamente esistenti.

Quindi caro Nicola, tu è un bel po’ che ci sei!!! Altro che 21 anni!!:)

 

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