I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini (Jung)

 

“Stavo per andare a dormire e mentre facevo un giro su FB ho visto questo post. Lo avevo già letto, ma stasera ha un sapore diverso.

Sarà che è da qualche mese che tra alti e bassi, sto un po’ “NI”. Nella notte oscura dell’anima. È uno strazio ma nello stesso tempo no.

Non so neanche esprimere a parole quello che alberga nel mio cuore. So solo che ho difficoltà a pregare: O meglio, a dire le preghiere.

Nel mio spazio di preghiera sono spesso di malumore e intrattabile… Non so quando finirà…

Buonanotte! Nadia

 

Cara Nadia, probabilmente se la vita (o “Dio” a seconda del nostro cammino spirituale) non ci sorreggesse, rimarremmo facilmente bloccati nelle sabbie mobili dei nostri drammi interiori.

Invece la vita (o Dio a seconda …) ci aspetta, regalandoci il sole per illuminare i prati della nostra allegria e la luna per combattere la tenebra delle nostre solitudini.

Insomma: anche nel buio, nella preghiera distratta, nella fede fragile, nel tumulto delle contraddizioni, nella fame di serenità, nei dubbi destabilizzanti, nei conflitti interiori… la vita” (o Dio a seconda …) ci aspetta.

I nostri malumori non sono stridio e basta.

La vita compone musica sinfonica anche con la nostra voce stonata.

Quell’Io sono la Via, la Verità e la Vita unito a quel Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza!” sono una polizza assicurativa contro i crolli motivazionali della nostra spiritualità.

Dio non ha certo paura dei nostri incidenti esistenziali.

E neanche noi dovremmo averne.

I conflitti interiori non sono né inutili pesi sull’anima e né diti puntati sull’imperfezione.

Sono scrigni segreti che ci ricolmano di nostalgia di amore (per noi stessi, per gli altri, per il creato e per il Creatore).

Sono richiami della nostra anima che vuole essere felice.

Le nostre nottate in bianco, le ricerche di “senso” fatte col fiato corto, i libri letti con desiderio, l’alternarsi di sentimenti contraddittori…tutto è occasione e grazia.

Tutto è spinta divina per andare più in là ed avere vita in abbondanza.

I conflitti interiori sono la miglior prova che stiamo davvero cercando qualcosa a cui teniamo tanto.

Perfino la notte dello spirito che tu hai citato nella tua lettera, è l’esperienza estrema di solitudine spirituale vissuta con una strana ed opposta sensazione: so che Dio è in me ma so anche che non lo sento”.

“Quindi sono nel vertice della fede o sulla vetta delle illusioni?”

Per certi versi questa notte dello spirito è la madre di tutte le notti umane.

Quelle notti in cui ci sentiamo ostaggio della confusione.

Vorremmo che la chiarezza mentale e la coerenza morale andassero sempre a braccetto nella nostra vita…

Vorremmo provare sempre entusiasmo per quel che sappiamo essere giusto e bello…

E invece…

E invece diciamoVattene!” mentre vorremmo gridareResta!”

UrliamoChi se ne frega!” ma vorremmo sussurrareE’ importante per me

ProclamiamoDio c’èma poi chiediamoDove sei?”

Di giorno annunciamo gagliardiHo ragione ioe di notte meditiamo incertiE se avessi sbagliato tutto?”

Piangendo diciamoNon ce la farò maima più tardi gridiamo gioiosiCe l’ho fatta!

Affermiamo decisiIo sono cosìe poi scopriamo di essere anchecosà”.

PensiamoQuesta volta è la finee poi possiamo felicemente ammettereEra solo l’inizio

Siamo convinti di non valere e poi ci sorprendiamo ad essere amati da qualcuno.

Siamo esseri complessi, con una libertà che rimbalza tra i nostri desideri buoni e la nostra fragilità umana.

Le nostre scelte veleggiano tra le onde del mare agitato del nostro mondo interiore, senza darci quelle risposte certe che tanto ci rassicurano.

Jung diceva che “I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini”.

Dal punto di vista spirituale sono convinta che il dramma più angosciante sia l’obbligo di doversi sentire degni dell’amore di Dio.

Vivere con la parola d’ordine Cerca sempre di essere al top è… brrrr! … difficilissimo!

Già la società ci pensa di suo. Se poi diamo questo stile anche alla nostra vita spirituale, è un dramma.

“Forse non ho pregato bene…”

“Forse Dio mi ha punito perché…”

“Forse non sono degno di…”

Sensi di colpa, manie di perfezionismo, senso di resa, sensazione di insoddisfazione ci strappano quella serenità interiore che resta sempre il miglior cuscino su cui dormire.

E la serenità ci arriva quando ci sentiamo tanto amati, perché “siamo” e non perché “facciamo”.

Abbiamo tutti bisogno di un Amore che rimbalzi come luce tra le fessure del nostro mondo interiore così complesso, facendo entrare la madre di tutte le rassicurazioni: Qualsiasi cosa tu faccia, sarai sempre desiderato e cercato da me!”.

Come Tito, quel buon ladrone della famosa canzone di De Andrè Il testamento di Tito”

Siamo tutti fratelli di quell’uomo finito sulla croce accanto a Gesù.

Consapevoli della nostra controversa natura, sofferenti per il peso dell’incoerenza, atleti del rimbalzo tra la voglia di sfuggire da noi stessi e l’esigenza di abbracciarci con tenerezza, esploriamo con il lanternino in mano ogni segnale di misericordia e serenità.

Ecco perché Gesù amava tanto i peccatori come Tito.

Anche lui li cercava con il lanternino in mano.

Sapeva che solo le persone controverse, incoerenti, con il peso di non essere riuscite ad essere come avrebbero voluto, sono quelle più predisposte al cambiamento.

Quella frase di luce Gli ultimi saranno i primi ci racconta che mentre l’uomo ragiona per equivalenza, Dio ragiona per eccedenza.

Non toglie nulla ai primi ma aggiunge agli altri. E lancia tutti in un’avventura sconosciuta: quella della bontà. Che non è giusta; è “oltre”. E’ molto di più.

La giustizia umana è dare a ciascuno il suo, quella di Dio è dare a ciascuno il meglio.

Quell’ultima frase di amore e luce detta sulla croce al buon ladrone “Oggi sarai con me in paradiso” ne è la garanzia .

E quell’ultima strofa de “Il testamento di Tito” di De Andrè Ma adesso che viene la sera ed il buio… nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore” è la risposta d’amore di chi mai prima l’aveva incontrato.

Ed ora un piccolo finale pratico pratico: come incontrare Dio quando siamo nel buio?

Non ci sono ricette ma a me, quando sono nell’aridità, nella noia o nell’indifferenza, fa bene immergermi nella spiritualità positiva degli altri. Ci sono tanti modi.

Un po’ di tempo fa, dopo tanto tempo di spiritualità fredda e distaccata, una mattina sono andata a messa nel monastero benedettino della nostra città.Quei canti delicati delle lodi mattutine (che io non ho neanche recitato), quelle preghiere intime fatte dalle monache (che per la maggior parte non ho neanche detto) mi sono entrate dentro, come un regalo tra sorelle. E’ stato un po’ come riaccendere il motore dell’anima, dopo tanto tempo. A quel punto ringranare la prima e ripartire con la costanza mattutina, è stato facile.

Ma c’è voluto il viaggio fisico da casa mia a quella messa mattutina.

Buona ricerca del tuo camminamento Nadia!

 

 

Amami tu, Signore
anche se non sono amabile,
anche se sono povero,
anche se non lo merito,
anche se ti amo poco,
amami tu, Signore.

Quando mi alzo al mattino, pieno di sogni,
quando mi corico alla sera, pieno di delusioni,
quando lavoro per inerzia,
quando mi riposo e sono vuoto,
quando prego e sono distratto,
quando non ho voglia di amarti,
amami tu, Signore.

Quando penso di amare te
senza amare gli uomini,
quando mi illudo di amare gli uomini
senza amare te,
quando temo di amare troppo
amami tu, Signore.

Quando ho paura di compromettermi,
e ho paura di impegnarmi,
quando fuggo l’amore,
quando nessuno mi ama,
amami tu, Signore.

(Adriana Zarri, teologa e scrittrice, 1919-2010)

 

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6 commenti su “I drammi più commoventi e più strani non si svolgono nei teatri, ma nel cuore degli uomini (Jung)”

  1. ciao Cri,
    ho letto il tuo nuovo post venerdì ma solo adesso riesco a scriverti un mio pensiero che non può essere altro che complimentoso nei tuoi confronti…lo so sembro monotona ma come con complimentarsi per quello che il tuo cuore, la tua mente, la tua conoscenza esprime attraverso i tuoi post???
    E’ bellissimo leggerti, tutto scorre senza intoppi, di solito è una delle tante risposte alle miriadi di domande che io stessa mi pongo, oppure vieni in soccorso ad uno stato d’animo che sto provando (come proprio quest’ultimo) ed è dopo averti letto che mi rendo sempre più conto che Dio interviene nella vita di ognuno di noi con tutti i mezzi possibili ed inimmaginabili …
    ancora un sincero GRAZIE di te, strumento nelle Sue mani e nel mio cuore.
    A presto leggerti…un abbraccio di bene.
    Lella

    1. Cara Lella, molti mi scrivono in privato ma i tuoi commenti qui nel blog oramai quasi li attendo. E’ un po’ come un piacevole appuntamento tra amiche! Uno scambio di sorrisi e di incoraggiamenti complici. Un’abbraccio tra sorelle nella ricerca di Dio. Continuiamo a restare vicine…chissà che un giorno non ci conosceremo? Buon inizio di Avvento!

  2. Criiiiiiiii,
    ma lo sai che mi piacerebbe tanto conoscerti personalmente, chissà …le vie del Signore sono infinite.
    Intanto, ti lascio un abbraccio immenso e contraccambio gli auguri di un Buon Avvento a te e famiglia!!!
    A presto cara.

    Lella

  3. Anch’io nei periodi di crisi spirituale (quando recitare il Rosario diventa un’impresa titanica,quando ti sembra di aver sbagliato tutto,che tutto quello che sentivi era solo una tua illusione),faccio “pedalare 2 gli altri!!Continuo ad andare al gruppo di preghiera (anche se la mia testa ed il mio cuore sono altro)i,continuo a leggere il Vangelo del giorno,e riprendo in mano il tuo libro!!
    Quando mi sembra che la fede sia solo un’insieme di mie convinzioni e di concetti teologici,il tuo libro restituisce a Dio l’odore di pane appena sfornato ed il calore di un abbraccio!!

    1. Carissima Germana, grazie per aver spiegato così bene i momenti spirituali difficili ed i tentativi di reincontrare Dio. Grazie per tutte le tue righe e per avermi raccontato che il libro reca con sé semi di forza interiore.
      Siamo tutti in cammino, ma condividerlo è la nostra ricchezza. Un grandissimo abbraccio!
      Maria Cristina

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