Fatti non foste per pagar solo tasse, ma per seguir virtute e canoscenza.

tax1Prendete una tassa (la chiameremo IMU).
Abolitela, almeno A PAROLE (da un governo che è del FARE).
Createne una nuova, che ne accorpa altre due (la chiameremo SERVICE TAX).
Una che non esiste, e una che resta ancora in vita da un’altra parte.
E voilà: il miracolo dell’Imu è compiuto.
Volendo cancellare una tassa, ve ne ritroverete due.
O di più.
Se volete saperne un po’ di più su questo gigantesco gioco di prestigio (il gioco delle tre carte fatto dai politici: ma quanto si staranno divertendo?) che consentirà a tutte le parti politiche di cantare vittoria (abolizionisti, superazionisti e rimodulazionisti) andate in questo link:
http://forum.sky.it/post7543917.html

Mi viene in mente Teodorico (che, secondo uno storico latino «era un uomo di grande distinzione e di buona volontà verso tutti e governò per trentatré anni. Per trent’anni l’Italia godette di tale buona fortuna che i suoi successori ereditarono la pace, poiché qualunque cosa facesse era buona. Egli fu considerato sotto ogni punto di vista il loro re migliore »), che disse:
«Il solo paese piacevole è quello in cui nessuno teme gli esattori».

Devo aggiungere qualcos’altro, a questa frase così chiara?
Qualcosina sì.

Che cosa direste se una persona, il giorno in cui vi arriva la tassa da pagare,  dicesse ai politici:
«La privata proprietà non venga stremata da imposte eccessive. Il diritto della proprietà derivando non da legge umana, ma dalla naturale, lo Stato non può annientarlo, ma solamente temperarne l’uso ed armonizzarlo col bene comune, ed è ingiustizia ed inumanità esigere dai privati, sotto nome d’imposte, più del dovere”
Sareste d’accordo?
Perché questo l’ha scritto Papa LEONE XIII nella sua famosissima enciclica “Rerum Novarum”.

E se qualcun altro, rincarando la dose, dopo che avete pagato anche la Service Tax, dichiarasse (direttamente al Governo del “fare”):
«Non è lecito allo Stato di pesare tanto con imposte e tasse esorbitanti sulla proprietà privata fino al punto da condurla quasi allo stremo” …sareste d’accordo?
Perché quest’affermazione è di Papa PIO XI in un’altra famosa enciclica: “Quadragesimo anno”.

E se infine, dopo aver letto il gioco di prestigio dei nostri governanti, rileggessimo queste righe, non vi vedremmo una vera chicca adattissima proprio per noi italiani?
«Astenetevi da queste misure (fiscali) che, a dispetto della loro elaboratezza tecnica, urtano e feriscono nel popolo il senso del giusto e dell’ingiusto…
L’imposta non può mai diventare, per opera dei poteri pubblici, un comodo metodo per colmare i deficit provocati da un’amministrazione imprevidente.
Spesso imposte troppo pesanti opprimono l’iniziativa privata, frenano lo sviluppo dell’industria e del commercio, scoraggiano i volenterosi” perciò è necessario “eliminare dalla legislazione certe disposizioni dannose ai veri interessi degli individui e delle famiglie, come pure al progresso normale del commercio e degli affari” .
Lo Stato non può esagerare all’eccesso i carichi tributari”
Questo l’ha detto Papa PIO XII

“Destra e Sinistra, due etichette del passato.
La politica della pagnotta, la modernità.”
Questa invece lo dico io.

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