Elucubrazioni notturne di un ragazzo di oggi: momento sacro di domande e risposte

notte11Salve prof! Come al solito anche stasera non riesco a dormire e allora ho pensato bene di scriverle perche prima m’è successa una cosa un po’ strana.. Insonne, mi sono messo come tutte le sere a guardare il soffitto e, mentre osservavo le travi, ho pensato: “Dio ascolta tutte le nostre preghiere, i nostri pensieri e tutto quanto; ma a Lui, lo ascolta mai nessuno?”

Non sapendo che rispondere, mi sono messo a fare una chiacchierata con il Bomber.

Gli ho spiegato che forse è per come mi sento in questo periodo che non riesco a dormire. Mi sento triste e vuoto, come se mi mancasse qualcosa, qualcosa che mi completi. So che non sembra, perche cerco di nascondere la mia tristezza con finte risate e con battute stupide che, agli occhi degli altri, mi rendono ancora più infantile di quanto sia nella realtà, ma è così… e non penso che passerà in fretta questo stato d’animo.

Questo è uno dei periodi più lunghi della mia vita in cui sono senza ragazza. Ho provato ad approcciare con un paio, ma non è andata. I motivi sono anche a me sconosciuti, ma vabbè… Forse è per questo che mi sento così, o forse perche ho paura degli esami. Ma cosa ha capito!? Mica perche ho paura di non superarli, ma perché l’idea di lasciare le superiori e gli amici che mi sono fatto non mi va tanto. Però, allo stesso tempo, l’idea di crearmi un lavoro e una famiglia mi entusiasma!

L’unica cosa che in questo periodo mi sta distraendo un po’ è la moto. Quando guido mi sento libero, vivo e spensierato. Queste sensazioni sono probabilmente causate dall’adrenalina prodotta dal mio corpo quando sono a rischio; però mi fanno stare bene per un attimo e  rischiare per star meglio, vale la pena.

A lungo andare probabilmente diventerò pazzo (perche troppa adrenalina crea dipendenza e assuefazione), ma la vera pazzia è non pensare che forse un pazzo può essere molto più intelligente di molti altri…

Non so perche le ho scritto; forse perché aver parlato con Dio non mi sembrava una cosa reale e le mie emozioni volevo confidarle a qualcuno. Beh, ho scelto lei… Grazie per avermi ascoltato e buonanotteee!!!

notteCaro Massimiliano, è bellissimo svegliarsi il mattino e leggere il mondo interiore di un mio alunno. Lo intitolerò Canto notturno di uno studente errante di Fabriano”!:) Tanto il poeta a noi vicino, non s’indigna!:D

E visto che tu mi hai aperto il tuo cuore, anche io lo farò con te. Fai il quinto e tra un po’ di mesi, probabilmente, neanche ci incontreremo più: allora ti voglio far conoscere una mia esperienza personale, fatta all’incirca alla tua età.

felicita-senso-vitaMi sono rimasti pochi mesi, infatti, per dirti che tutte le emozioni che rincorriamo nella vita con varie tattiche e/o progetti (dall’adrenalina a palla al crearsi una famiglia) hanno la loro origine nel nostro profondo, eterno, intimo, infinito, smisuratodesiderio di cose belle ed amorose!

Abbiamo così bisogno di cose belle, emozionanti e piene di amore, che, insieme a tante ottime tattiche, facciamo anche delle grandissime cavolate pur di sentirci vivi ed amati! Ma tra una tattica giusta (con cui facciamo dei passi in avanti) ed una cavolata (che, pur rallentandoci il cammino, tanto ci insegna), impariamo la vita, vivendola!

GIUOVA~1Corriamo con la moto per sentire adrenalina e libertà; compriamo oggetti per assaporare novità e ricchezza; organizziamo vacanze che più sono strane, meglio è; mettiamo in calendario ogni tipo di feste, pur di allontanare la monotonia; ci ubriachiamo (e non solo di vino); cerchiamo avventure (e non solo amorose); ascoltiamo musica a palla; desideriamo attenzioni su Facebook (e non solo); pianifichiamo cene con gli amici; festeggiamo le ricorrenze; facciamo l’amore; desideriamo i figli; scattiamo le foto alla ricerca del momento magico; ci droghiamo per essere appagati; cambiamo il taglio dei capelli per essere più belli; ci mettiamo a dieta per sentici meglio; balliamo per realizzare un sogno; cantiamo per sentire la gioia; fumiamo per rilassarci; ridiamo per guarire; mangiamo per addentare sicurezza….tutte le facciamo, pur di sentirci bene ed essere felici!

 

050920132788

Siamo stati creati da un Bomber Amoroso e Vitale, che ci ha “soffiato” dentro il desiderio continuo di Amore e Vita! E tu hai parlato direttamente con Lui!

 

 

Che peccato che a volte, per sentirci amati e vivi, prendiamo invece, scorciatoie che ci rendono cretini ed autodistruttivi.

van_gogh_animazioneEd hai ragione quando dici che non è facile capire chi sono i veri pazzi, su questa terra. Nel 2009 portai degli studenti a Siena a vedere una mostra sicuramente originale. A te sarebbe piaciuta, ne sono certa! Si intitolava: “ARTE, GENIO, FOLLIA. Il giorno e la notte dell’artista”. Quelle 400 opere raccontavano il complesso rapporto tra genio artistico e disturbi mentali (Van Gogh – che io adoro!- Kirchner, Munch, Ernst, Dix, Grosz, Guttuso, Mafai, Ligabue…)

Alla fine della visita, dopo aver “visto” lo stretto e spesso inscindibile legame tra arte, genio e follia e dopo aver fatto una toccante visita all’ex manicomio, ci veniva spontaneo chiederci: Ma chi sono i veri pazzi?”

Siamo esseri complessi, non etichettabili, spesso traditi dall’apparenza ed ingannati dai preconcetti.

Per fortuna Dio va all’essenza delle cose, vedendo ciò che i più non vedono e continuamente dona il suo stesso “sguardo divino” a chi glielo chiede!
Già: chiedere, parlare, ascoltare…Dio.snoopyNotteStellata

L’inizio della tua lettera: “Ma a Dio, lo ascolta mai nessuno?” 

Ti ho promesso che ti avrei raccontato un fatto mio personale ed ora manterrò questa promessa. Ma sai perché? Perché anche io, proprio come te, ogni tanto volgevo lo sguardo verso il soffitto della mia camera, andando “oltre”, per immaginare e progettare il mio futuro e per parlare con l’Autore di ogni vita.

little-son-of-God-6-300x178Momenti sacri, senza che ce ne rendiamo conto appieno. Sogno o realtà? Autosuggestione o preghiera?  Parliamo da soli od ascoltiamo Qualcuno?

C’è stato un tempo in cui io, neanche mi ponevo la domanda sull’ascolto di Dio, per quanto ero presa ad ascoltare la mia vita.

Ma Dio (conoscendo il mio allontanamento da Lui) ha pensato bene di intervenire.

semana-54-1Il profeta Amos descrive con efficacia questi “interventi divini”: “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore” (8,11).

Mi sono ritrovata ad essere come il “paese” di cui parla Amos: affamata ed assetata della Parola Divina Che In Tutto E’.

grazia-di-DioSono profondamente convinta che Dio lo faccia con tutti (anche con te), pur adoperando modi e tempi diversi. E’ essenziale, però, non farsi scivolare addosso i momenti di grazia. Indossare gli impermeabili va bene per ripararsi dalla pioggia ma non dalla rugiada delicata della Presenza che ti passa accanto, per donarti uno sguardo nuovo. Rischi di perdere un treno importante per la tua vita!

Ti “incollo” qui, un capitolo di un libro/diario che sto scrivendo per figli e nipoti; mi fa piacere dedicarlo a te. Vorrei che anche loro, proprio come te, parlassero sempre con il Bomber!

Ti saluto dicendoti di non far tanto caso se ti sembra quasi “irreale” dialogare con Dio; continua a parlarci. Più lo farai con costanza e più conoscerai in profondità!

Grazie per avermi fatto partecipe di una parte preziosa quanto bella, di te! Un grandissimo abbraccio!!!

 

Innamorata di Dio senza sceglierlo

“Sono quasi le cinque del mattino e io mi sveglio di soprassalto con un grande desiderio di uscire di casa per…pregare.Cuore

Non ci posso credere.

Per pregare?

E’ il mattino del 2 ottobre 1984: ho un bellissimo bimbo di 13 mesi che dorme nella stanza accanto, ho un marito di cui sono innamoratissima che mi respira vicino e, anche se ancora non lo so, il mio rapporto con Dio sta per cambiare totalmente per non tornare mai più come era prima.

Improvvisamente mi sveglio e sento che devo uscire di casa per andare a pregare in qualche chiesa.

E’ un fuoco di passione improvvisa per Dio. E’ una forza interiore che mi spinge ad uscire da casa e mi sembra di non poterle resistere.

Mi rigiro nel letto cercando di aggrapparmi alla razionalità che mi ricorda che posso benissimo pregare a letto o che posso alzarmi più tardi per andare in chiesa.

Niente da fare.

Sono come travolta da un fuoco di passione che non mi permette di restare a letto. Devo assolutamente uscire.

Le strade sono deserte e, camminando, ascolto l’eco dei miei passi mentre sono affascinata da ciò che sto provando. E’ una novità travolgente che fa entrare come un tornado la chiamata di Dio nella mia vita. 

Eppure io ho sempre creduto in Lui, quindi quale sarebbe la novità?

Fin da piccola ho frequentato gruppi cattolici, la mia parrocchia e il catechismo; mi sono sposata in chiesa e ho battezzato il mio primo figlio credendo in quel che stavo facendo.

Tuttavia, a pensarci bene, Dio è stato sempre come un punto di riferimento vero ma anche molto teorico, affascinante ma anche un po’ lontano dalla mia vita quotidiana.

Il 2 ottobre 1984, festa degli Angeli Custodi, alle cinque del mattino, qualcosa mi ha buttato giù dal letto per farmi entrare in chiesa a pregare davanti al Santissimo.

Non ricordo bene ciò che ho detto a Dio ma rammento che quelle due ore sono passate come fossero state cinque minuti.

Quel giorno ho scoperto che di Dio ci si può davvero innamorare! 

I giorni seguenti li rammento come avvolti dall’euforia di questa scoperta. Pensavo sempre a Dio; parlavo sempre con Lui, mi sentivo sua creatura e figlia e avevo la certezza del suo amore.

Andavo al supermercato e pregavo; cambiavo il pannolino a mio figlio e parlavo con Dio; preparavo la cena e scherzavo con Dio.

Persino il termine “Dio” mi sembrava riduttivo.

Sentivo la Presenza, la Passione, l’Amore, l’Altro…non trovo la parola giusta.

Ma c’è una parola giusta, poi? 

Ogni mattina, alle cinque in punto, qualcosa mi svegliava e io uscivo di casa. Puntuale come ad un appuntamento tra innamorati.

Credo che ciò che mi è successo possa essere paragonato al passaggio dallo studiare il fenomeno dell’innamoramento all’innamorasi sul serio di una persona. E’ stato il passaggio dalla teoria alla pratica. 

Io posso capire coloro che, leggendo queste righe, penseranno ad un’esagerazione, ad un’amplificazione emotiva, ad un’autosuggestione dovuta magari a qualche sogno fatto la notte precedente.

Questi concetti me li disse anche un sacerdote da cui andai a parlare i giorni seguenti, per cercare di avere un chiarimento su quest’ondata di Dio che mi aveva travolta.

Mi sentii rispondere che dovevo essere prudente perché l’emotività, la religiosità emozionale, una fede poco radicata alla realtà poteva farmi credere vero ciò che invece proveniva solo dalle mie emozioni.

La parola “emozione” quel giorno la sentii pronunciare tante volte da quel prete (molto bravo, tra l’altro, per tantissime altre cose) che cercava, con delicatezza e tentando di non offendermi troppo, di spiegarmi come spesso la nostra fede è suggestionata da momentanei desideri di … “emozioni”, appunto.

Io però continuavo a  svegliarmi tutte le mattine alle cinque, come se ci fosse stata una sveglia invisibile e tutte le mattine andavo in chiesa perché fortemente attratta.

Non ricordo quante settimane durò questa ubriacatura di Dio, questo innamoramento divino senza preavviso; però da quel momento tutto cambiò in me.

Nella mia vita non era più come se Dio ci fosse; Dio c’era!

Nel cercare di capirmi meglio, iniziai a leggere alcuni libri di conversioni.

Volevo cercare di comprendere se la mia mente avesse potuto davvero creare tutta da sola, o se anche a qualcun altro era capitato qualcosa di simile a me.

Un giorno mi capitò tra le mani il famosissimo libro di André Frossard “Dio esiste, io l’ho incontrato”. E’ il racconto di un “colpo di fulmine” avuto in chiesa.

Per me era importante questo particolare della “chiesa”, perché sempre mi sono chiesta come mai mi sentissi chiamata proprio in chiesa, pur avendo la consapevolezza che Dio sia dappertutto e che dappertutto lo si possa pregare.

André Frossard era un ragazzo ateo convinto, comunista come suo padre (che fu il primo segretario generale del partito comunista francese), non sfiorato da alcun dubbio interiore (per quel giovane comunista, la religione era un vecchio rottame della storia e Dio un problema “risolto in senso negativo da due o tre secoli”) ma quel giorno, a vent’anni, entrò per caso in una cappella del quartiere latino di Parigi.

Aveva un appuntamento con una ragazza e l’amico con cui stava camminando, essendo cattolico, gli chiese di aspettarlo qualche istante mentre entrava in una chiesa.

Dopo alcuni minuti Frossard decise di andare a chiamarlo perché aveva fretta di incontrare “la nuova fiamma”. Quando entrò in quella chiesa era in corso un’adorazione eucaristica e, racconta, “è allora che è accaduto l’imprevedibile”.

Dice:

“il ragazzo che ero allora non ha dimenticato lo stupore che si impadronì di lui quando, dal fondo di quella cappella, priva di particolare bellezza, vide sorgere all’improvviso davanti a sé un mondo, un altro mondo di splendore insopportabile, di densità pazzesca, la cui luce rivelava e nascondeva a un tempo la presenza di Dio, di quel Dio, di cui, un istante prima, avrebbe giurato che mai era esistito se non nell’immaginazione degli uomini; nello stesso tempo era sommerso da un’onda, da cui dilagavano insieme gioia e dolcezza, un flutto la cui potenza spezzava il cuore e di cui mai ha perso il ricordo”.

La sua vita ne fu capovolta. “Insisto. Fu un’esperienza oggettiva, fu quasi un esperimento di fisica”, ha scritto.

Sullo “splendore insopportabile” e sulla “luce” che sperimentò Frossard, parleremo in un capitolo a parte, con un racconto. 

Un po’ di anni dopo mi rimase impressa un’altra improvvisa conversione avvenuta in chiesa.

Dovevo preparare delle lezioni sui campi di sterminio e mi capitò fra le mani la storia di Edith Stein, una donna straordinaria, filosofa agnostica, di famiglia ebrea, che divenne cattolica, si fece suora carmelitana e morì nel lager nazista di Auschwitz.

E’ stata proclamata santa da Giovanni Paolo II nel 1998 e nell’anno successivo compatrona d’Europa.

La Stein ha raccontato che un primo episodio che la portò verso la conversione accadde nel 1917 quando lei, ventiseienne, vide una popolana, con la cesta della spesa, entrare nel Duomo di Francoforte e fermarsi per una preghiera:

Ciò fu per me qualcosa di completamente nuovo. Nelle sinagoghe e nelle chiese protestanti, che ho frequentato, i credenti si recano alle funzioni. Qui però entrò una persona nella chiesa deserta, come se si recasse ad un intimo colloquio. Non ho mai potuto dimenticare l’accaduto“.

Man mano mi accorgevo che ero in buona compagnia: in chiesa, avanti al tabernacolo, Gesù eucaristico continua a creare e ricreare persone nuove. Ed ora lo stava facendo con me!”

Chi desidera essere avvisato su Facebook dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere MI PIACE nella pagina  IN TE MI RIFUGIO   https://www.facebook.com/intemirifugio

18 commenti su “Elucubrazioni notturne di un ragazzo di oggi: momento sacro di domande e risposte”

  1. Buongiorno Cristina,
    è un piacere leggere i suoi post!
    Non sono più un ragazzino (piuttosto sono ormai padre di un bambino di 9 anni), ma leggere certe considerazioni o esperienze, evoca in me ricordi più o meno simili, della più grande scoperta che un uomo / donna possa fare: ritrovarsi figli di un Padre amorevole di un’Amore inimmaginabile! Innamorarsi di Lui, essere pieni del Suo Spirito è l’esperienza più forte ed esaltante che possa esistere! La auguro ai miei figli e a tutti i figli di Dio…D’altronde è uno dei motivi per cui Gesù è venuto sulla Terra e con che passione esterna questo desiderio, questa missione …. Leggiamo in Luca 12, vv 49 “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! “ Il fuoco a cui si riferiva Gesù è da intendersi in senso spirituale. Le auguro che anche i suoi giovani possano fare esperienza di questo Amore.
    Cordiali saluti
    MB

  2. Ciò che unisce i geni è la ricorsività. Il moltiplicarsi dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli è una tipica situazione ricorsiva. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Situazione propizia dal punto di vista intellettuale ma pericolosa dal punto di vista psicologico. La ricorsività è legata all’intelligenza, e si ritrova nelle sue manifestazioni, ma anche in quella della pazzia lieve, non nella schizofrenia, che può avere come concausa i doppi legami di Bateson, che un qualche legame con la ricorsività c’è l’hanno. Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti ebbero un’intelligenza simile e simile fu anche il loro volto nella maturità. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. “Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo” Grazie.

    1. Buongiorno Massimo, mentre leggevo il suo post mi domandavo “quanto” di quel che ha scritto, sarebbe stato comprensibile ai miei studenti delle superiori. Sarebbe un peccato nascondere un interessante messaggio dietro un linguaggio troppo “ardito” per degli adolescenti. Se ha tempo, quindi, potrebbe scrivere la stessa riflessione, in modo più semplice? Sarebbe bello poterne parlare a scuola, visto che tanti miei alunni entrano in questo Blog. Buona giornata e grazie per il suo contributo!

      1. Un esempio di processo ricorsivo nel Vangelo, ma ce ne sono ooo molti altri, è nella parabola del ricco epulone e di Lazzaro, dove Abramo conclude che se anche resuscitasse un morto non verrebbe creduto se non credono prima alla Bibbia. Poi Gesù resuscita l’amico Lazzaro, e l’omonimia dei protagonisti che crea il gioco di specchi, e non solo non viene creduto ma viene per questo decisa la Sua condanna. Poi Gesù risuscita, ma anche adesso non è creduto da tutti. Analoghi procedimenti speculari e inclusivi si trovano nelle opere di Leonardo e Michelangelo. Se una sala rivestita di specchi è stimolante per l’intelletto, è anche pericolosa perché viene meno l’orientamento. I personaggi storici che hanno avuto una intelligenza simile di questo tipo sono stati Gesù, Leonardo e Michelangelo. I quali verso il termine della vita avrebbero avuto anche il volto, non lo sguardo, simile. Sperando di essere stato più semplice la invito a consultare l’ebook (2,68 euro) per maggiori e ulteriori delucidazioni. Grazie.

  3. Buongiorno Marco B., non sarai più un ragazzino ma avere un figlio di 9 anni ti obbliga a “guardare” il mondo come un ragazzino. E’ il piacevole obbligo che si deve affrontare avendo bambini piccoli in giro per casa!:)
    Innanzitutto grazie per il tuo commento e poi…ebbene sì!, Concordo con te!…La più bella scoperta che si possa fare è sentirsi figli di un Padre di serie A! Con questa scoperta (un po’ impegnativa da fare, perché implica un cammino senza traguardi) si eliminano tante paure che ci portiamo appresso. Quando ero piccola c’era un educatore che ci diceva sempre che la vita è un’avventura…ora so che quella frase carina non rendeva appieno la realtà. La vita è una lotta impegnativa! Però più impegnativo è il cammino, più gloriosa sarà la vittoria (non è una mia riflessione ma una frase tratta da IL CIRCO DELLA FARFALLA). Sono certa che anche ad un bambino di nove anni, potrebbe piacere guardare quel film!!! http://www.youtube.com/watch?v=jjOmiLerT7o

  4. Ciao, Cristina. Ho letto due volte questa storia. E ho provato una specie di “invidia” per questo tuo innamoramento per Dio. Forse è qui che risiede la risposta alla mia costante inquietudine: Cerco Dio con tutta me stessa ma ancora non sono riuscita a sentire il suo abbraccio su di me. Non costantemente, perlomeno. E’ un periodo di alti e bassi: In questo momento e’ basso.. Giro e mi rigiro ma mi sembra di essere punto e a capo. A volte mi viene di mollare. A volte mi dico che non ho abbastanza fede. Come si fa a confidare pienamente in Dio? Poi, c’è un momento di confusione in me: Parlare e chiedere la qualsiasi cosa a Dio o lasciare fare a Dio? Ho chiesto ripetutamente: Sono stata anche sul punto di tentare Dio, proprio come satana con Gesù. Mi sento male per questo. Ma non me ne sono resa conto. Ma adesso mi coglie una grande tristezza e una grande stanchezza. Che fare? Non ho più voglia di “chiedere”. Arriverà anche per me l’abbraccio di Dio ? PS hai mai vissuto un periodo così? Non so neanche definirlo. PS scusa per le mie incessanti richieste. Buonanotte!

    1. Carissima Tania, i tuoi assilli/ansie/dubbi/altiebassi… fanno parte del cammino spirituale. Persino il Papa ha il suo percorso di fede non lineare 🙂 LO ha raccontato lui stesso. In una visita, uno dei ragazzi gli aveva chiesto se avesse mai avuto una crisi di fede. Papa Francesco ha replicato: “Tante volte mi trovo in crisi con la fede, a volte ho avuto” l’audacia di “rimproverare Gesù e anche di dubitare. Questo sarà la verità? Ma sarà un sogno?”. Poi ha aggiunto che questo gli è accaduto “da ragazzo, da seminarista, da religioso, da prete, da vescovo e anche da Papa”. Ed infine ha detto: “Un cristiano che non ha sentito questo alcune volte, gli manca qualcosa”. La fede è anche questa lotta interiore, in certi periodi della vita.
      Ma certo non può essere quasi sempre questo, altrimenti diventa tutto molto sfinente.
      Per questo credo che un grande aiuto possa venirci da una guida spirituale. Una persona di cui ci fidiamo, per farci consigliare e guidare.
      A volte, da soli, vediamo soprattutto nero; un’altra persona può vedere gli spiragli di luce che a noi sfuggono.
      Può regalarci incoraggiamenti e speranze.
      Pensaci… Un grandissimo abbraccio!!!

    2. Carissima Tania, un giorno Bernadette ha scritto questa frase: “Sarebbe più utile per tutti sapere più le debolezze e gli errori dei santi, che non le loro virtù”. Sto citando a memoria ma il senso è esattamente questo.
      Tradotto: sarebbe utile per tutti condividere le nostre debolezze ed i nostri alti e bassi che non i punti di vertice a cui, ogni tanto, siamo arrivati.
      Carissima Tania, io ho passato quello che tu mi descrivi. Ti dirò di più: credo che quel giorno Dio mi abbia fatto quel regalo “forzato e travolgente” perché sapeva che, altrimenti, mi sarei persa.
      Non ho forza di volontà…al contrario sono molto emozionale…
      Nella vita ho incontrato bravi religiosi a cui mi sarei potuta aggrappare come guida spirituale ma (come mi ha detto un frate francescano con dei doni spirituali capaci di fargli vedere “dentro” l’anima) a me piace troppo fare di testa mia.
      Ho fatto una marea di errori che l’elenco telefonico è niente rispetto all’elenco dei miei sbagli.
      Ci sono stati dei periodi in cui litigavo apertamente con Dio….ed altri in cui mi chiudevo in chiesa aspettando segni…
      Per altre due volte Dio mi ha travolto con la sua Presenza e sempre perché era certo che, di lì a poco, sarei affondata nella mia disperazione ed avrei fatto errori irreversibili.
      In questo periodo in cui sto ristrutturando lo studio, sto ritrovando dei mei scritti “vecchi” di anni…sempre vi si leggono i miei alti e bassi e la mia instabilità spirituale.
      Però l’ho sempre cercato…non ho mai smesso (questo lo devo dire).
      Quindi carissima Tania, non mi invidiare per questo mio innamoramento di Dio. Lui mi ha dovuto amorevolmente “violentare di Desiderio di Lui” perché vedeva tutte lemie debolezze.
      Non te lo dico per umiltà o per fare un bel discorso di spiritualità.
      E’ proprio così…
      Poi queste lotte interiori lasciano naturalmente un segno e credo che anche Dio le apprezzi.
      Meglio lottare con Lui come Giacobbe che essere tiepidi ed insignificanti (leggi cosa dice dei tiepidi Dio, nel libro dell’Apocalisse!).
      Io quando leggo scritti come i tuoi, sento proprio chiaramente che se Dio non fosse già presente in quell’anima, nessuna lotta per conoscerLo, esisterebbe.

  5. Bellissima la storia della tua conversione ,rende onore (così come la conversione di Frossard) all’Eucarestia
    Dove correvi tu a pregare ogni mattina?non in un luogo qualsiasi,ma in chiesa,perchè lì c’era Lui.Cosa ha convertito Frossard?L’Eucarestia,non le insistenze degli amici,non un qualche faticoso percorso di ricerca,ma,semplicemente,la Sua presenza.SE pensa che danno ha fatto Lutero con la sua “riforma” privando alcuni nostri fratelli dei sacramenti ……

    1. Ciao Germana, sulla tua ultima frase io ci farei un piccolo monumento alla grande voglia di Dio di esserci vicini. Dei protestanti apprezzo tante cose ma MAI lo diventerei: sentirei troppo a mancanza di questa roccia chiamata “eucaristia”!

  6. Ciao ragazze! Che bello sentirvi! 🙂
    Dopo avervi letto, sono stata ancor più felice!
    Oggi stò decisamente meglio: ma non è merito mio, è merito di Dio: ne sono certa!
    Ieri, dopo l’ennesimo pianto, la mia attenzione è caduta sulle sofferenze di Maria e di Gesù e ho pensato a tutte quelle storie di rinascita che ho letto nella Bibbia ed anche alle testimonianze di persone trovate qui nel blog.
    Ho sentito qualcosa dentro di me che non so definire.
    Non so come, ma mi sono sentita abbracciare anch’io da Dio: finora la mia testa non ha fatto altro che dirmi che Dio non mi amava, perché sennò non si spiegavano tutte queste sofferenze.
    Invece, oggi, mi sono alzata avvolta da un dolce senso di pace!
    E per la prima volta in vita mia, con cuore sincero, posso dire che se la volontà di Dio è quella che io patisca ancora per un pò, lo farò. Accetto tutto, sono disposta e pronta a tutto!
    Le vostre parole arrivano a completamento di quel che ho avvertito in Spirito: sono come un balsamo; finora avevo guardato con occhio torvo i miei dubbi e le mie paure; mi dicevo di non essere una buona cristiana e di non avere abbastanza fede. Per cui aggiungevo abbattimento alle mie sofferenze. Ma già il fatto di cercare Dio e di pregare, nonostante tutto, mi riempie il cuore di gioia e gratitudine: questa è fede; è speranza di un avvenire migliore e mai e poi mai potrei abbandonare Dio! Se guardo indietro, a tutto il Cammino fatto, come potrei? Mai avrei immaginato nella mia vita di poter considerare la Bibbia un libro importante per me, così come tornare a messa e partecipare a tutti i sacramenti, o come la recita del Santo Rosario. 🙂 Ho fatto passi da gigante e sono sicura che presto potrò spiccare il volo anche io; anche tu, Germana: non temere! 😉
    A proposito di guida: è da un pò che sento il bisogno di cambiare parrocchia e/o guida.
    Giusto giusto il prete che mi faceva da guida è stato spostato in un’altra parrocchia. Non so se seguire lui nell’altra parrocchia o restare lì o cambiare entrambe.. 🙂
    Lo capirò man mano.
    Ps mi trovo bene in questo blog: è la prima volta che partecipo “attivamente” alle discussioni: ho dovuto vincere la mia timidezza.. 🙂 ma mi trovo bene proprio perché riesco a parlare delle mie debolezze, mettere a nudo la mia anima e capire che non sono sola, né l’unica.. Mi sento capita… 🙂
    Ps del Ps: Bernadette aveva ragione 😉
    Buon weekend e soprattutto una Santa Domenica a voi e alle vostre famiglie.

  7. A proposito di conversione: quando 6 anni fa, dopo una crisi spirituale dovuto alla precedente vita spirituale, iniziai ad incamminarmi con Cristo, non facevo altro che leggere le conversioni di tante altre persone.
    Più che altro mi colpì la “velocità” delle varie storie che trovavo: anche perché nei loro racconti queste persone sottolineavano anche cambiamenti sostanziali di vita, ossia Dio faceva grazie dopo aver fatto preghiere di un certo tipo o essersi rivolti a certi santi.
    Per cui, mi aspettavo anch’io qualcosa di così “prodigioso”: soluzione a tutti i miei problemi più grossi, accanendomi in preghiere, novene e rosari vari, etc, per ottenere ciò che chiedevo.
    Per cui, fino a qualche giorno fa, l’approccio della mia preghiera, o il semplice frequentare la Chiesa, o a qualche evento, era “mirato” ad ottenere qualche beneficio.
    Ecco perché più volte mi sono allontanata da Dio, durante questi lunghi anni: perché la mia preghiera, alla fine, anche se non esplicitamente, era stata sempre solo una richiesta.
    Oggi ho “capito”: ho un approccio diverso… La mia preghiera è come dire: “Fai tu”.”

  8. Ciao Cristina,ciao Tania …quanta roba!!
    Cara Cristina,anch’io ammiro molto i protestanti “per certi aspetti”;all’inizio della mia conversione ero tentata (tentata è proprio il termine giusto) di assistere al loro culto,mi colpivano la libertà di preghiera ed il rapporto personale con Dio che sembravano avere,di contro mi sentivo “legata” dalla liturgia cattolica:Per fortuna non ho ceduto ed ho scoperto il Rinnovamento Carismatico,dove ho capito cosa sia la preghiera ispirata dallo Spirito;non posso fare a meno,ancora una volta ,di ammirare la “ricchezza” della Chiesa che accoglie e promuove una varietà infinita di carismi.
    Cara Tania,la conversione è un percorso,non un risultato.CI saranno momento in cui proprio mentre pensi di aver capito tante cose scivolerai su una buccia di banana e ti renderai conto di non aver capito nulla o quasi,cadrai nello sconforto ed il cammino ricomincerà!Anch’io sono stata vittima della “novenite” ossia preghiera di richiesta continua.Ad un certo punto ho avuto un “crollo” non sono più riuscita a fare preghiere di richiesta (almeno non con quella insistenza).Mi sono sentita però più libera,una bellissima sensazione

  9. Anche io stò provando una bella sensazione da quando non chiedo più con insistenza. Ho notato che quando facevo le richieste, poi mi assaliva l’ansia. Invece, ora mi sento leggera! 🙂

  10. A distanza di tempo, e dopo aver letto la storia anche sul libro, una domanda mi sorge spontanea: Non avevi un po’ di “paura” ad uscire così presto la mattina per recarti in chiesa? E tuo marito? Se ne accorgeva? Cosa ti diceva? ???? ps grazie per le belle parole che hai scritto per me sotto il link di Editrice Shalom. Buonanotte e che Dio ci benedica! ????

Lascia un commento