Elogio delle nostre bellissime lacrime!

“Prof, perché non possiamo mostrare le nostre emozioni, piangere se vogliamo farlo, senza paura che qualcuno ci giudichi? Sono due volte che scoppio a piangere dopo le sue lezioni e non so quanto volte sono stata sul punto di farlo.

E’ inutile che mi mostro sempre sorridente, se dentro ho come un fuoco che arde e non mi fa respirare.

Ho toccato ultimamente troppe volte quello che definiscono “il fondo del barile”, rialzandomi ogni volta, ma ho paura che tra poco non riuscirò più a farlo da sola. Si, da sola, perché per adesso non sono mai rimasta sola: i miei amici sono stati sempre lì, a sostenermi.

Circa una settimana fa però, ho litigato con un mio amico (che definirlo cosi è quasi un’offesa). Lo definirei più una colonna portante della mia vita. Da quel giorno non riesco più sfogarmi e sto scoppiando dentro.

Ora mi sento come se fossi seduta in quel barile, al buio, con la luce dall’alto che mi acceca, sola…Non sa quanto sarei voluta venire alla riunione per lo spettacolo, ma avevo paura di scoppiare a piangere.

Avevo bisogno di sfogarmi. Ho preso quelle sante cuffiette e ho cominciato ad ascoltare la canzone “Arcobaleno”, quella della mia prima fuga dalla classe in lacrime…

Non so perché sto scrivendo proprio a lei e sto ignorando tutti i messaggi e chiamate che mi stanno arrivando.

Prof. grazie di essere la nostra (e non mi sbaglio a dire “nostra” perché è veramente un sostegno per molti, forse anche per persone che non conosce ma che, attraverso il suo libro, hanno capito che grande persone c’è dietro) spalla sulla quale piangere ❤”

 

Tesoro, qualche volta è un bene che io sia subissata da lettere e non possa rispondere subito. Perché nel frattempo, tante lacrime si asciugano e tante angosce si trasformano in tranquillità.

Io non so, carissima Federica, se questo sia il tuo caso. Però lo spero. Ti vedo a scuola sempre apparentemente tranquillaFin dal primo anno ti ho osservata, senza farmi accorgere da te. Il tuo misterioso ed elegante sguardo da sfinge, mi ha sempre piacevolmente incuriosita.

E la tua uscita improvvisa dall’aula con le lacrime che ti rincorrevano, è stato un evento meraviglioso. Io ho continuato a fare lezione senza commentare, ma è stato bellissimo vedere il tuo cuore!

Ogni tanto, mi capita di vedere la commozione entrare in aula. Gli argomenti che affrontiamo sono “fatti della stessa sostanza dei sogni” (ho vergognosamente rubato questa frase che amo troppo) che ognuno di noi si porta appresso dalla nascita.

Ed aggiungo pure che è anche un gran bello spettacolo vedervi commossi e con il cuore teso come una corda di violino.

Cara Federica, più passa il tempo e più amo le lacrime. Quelle di gioia e quelle di tristezza; quelle di commozione e quelle di rabbia, quelle di…

Tutti ci vogliono convincere che dovremmo vivere con gliocchi secchi”. La fragilità e la verità contenute nelle lacrime, vengono bandite in questo nostro mondo perennemente in overdose di apparenza.

Eppure tutti gli uomini e le donne, piangono.

Lo fanno da sempre.

E mi dispiace per chi le nasconde, perché convinto che ci sia da vergognarsi nel presentarsi agli altri così come siamo.

Le lacrime non sono mica sempre bagnate di dolore o di collera. Possono essere intrise di gioia, di sobria ebbrezza, di pace… Possono essere un urlo sommesso, una richiesta di aiuto o una protesta. Possono scaturire da una gioia intima, da una ferita causata da un amore tradito, o può nascere da una pace (con se stessi, con gli altri, con le creature che ci attorniano) che ci sorprende e ci ubriaca.

Le lacrime sono più facili da versare che da spiegare ha scritto Marthy Rubin. Come si fa a spiegare quel luogo segreto da cui emergono gocce scritte con il nostro alfabeto più intimo?

Federica, tu in questi anni, con la tua silenziosa affidabilità, sei diventata, pian piano e senza neanche accorgertene, il punti di riferimento per tanti.

Lo hai fatto senza volerlo fare.

Ti sei fatta avanti quando c’era da far qualcosa, in modo quasi invisibile. Eppure tutti ti abbiamo vista e stimataQualcuno mi ha anche raccontato come tu sei stata capace di accogliere le lacrime degli altri, alleviando dolori con un solo abbraccio.

Sei una fantastica creatura ed in te vedo rispecchiata la frase di Victor Hugo: Gli occhi che piangono di più, sono anche quelli che vedono meglio”

Chi vive, come te, in una marea di sensibilità e di intelligenza intuitiva, non può aspettarsi di vivere una vita tranquilla. Ma certamente non vivrai una vita vuota.

Lo sai che gli umani sono le sole creature le cui lacrime possono essere provocate dai propri sentimenti? Ma perché? Questa è la grande domanda della moderna “psicologia del pianto”.

Tra le tante teorie, ce n’è una che a me piace tanto: le lacrime avrebbero lo scopo di innescare legami sociali e connessioni umane.

Mentre la maggior parte degli animali nasce completamente formata, gli umani vengono al mondo vulnerabili e fisicamente non equipaggiati per affrontare qualcosa da soli.  Quindi il pianto segnala a se stessi o ad altre persone che c’è qualche importante problema che è almeno temporaneamente oltre la propria abilità di affrontarlo (Jonathan Rottenberg, ricercatore sulle emozioni e professore di psicologia all’Università della Florida del Sud – http://www.stateofmind.it/2016/11/psicologia-del-pianto/).

Le lacrime nate dalle nostre emozioni sono cariche di proteine (a differenza, per esempio, di quelle che scendono quando tagliamo le cipolle). Questa differenza chimica fa scendere molto più lentamente quelle gocce rese, per questo, più viscose. Lentezza e viscosità regalano quindi ancor più visibilità al pianto delle creature umane.

Le lacrime rendono visibile la nostra fragilità ed attiva l’empatia e la compassione. Nel nostro cervello, infatti, le aree che si innescano quando vediamo qualcuno che piange, sono le stesse che si attivano quando piangiamo noi. Insomma: ci specchiamo nell’altro!

Se ci pensiamo bene, è una grande chances umana quella di essere capaci di piangere e di reagire al pianto altrui. Tu, Federica, sei portatrice sana di questa chances!

Ma lo sei, perché sei una ragazza che non conosce l’ambiguità.

François de La Rochefoucauld ha scritto: “Ci sono lacrime che, dopo aver ingannato gli altri, spesso ingannano anche noi stessi.”

Tu non corri questo pericolo.

Sei vera come il tuo sguardo limpido.

Sei desiderosa di cose buone come il tuo cuore.

Anche Gesù ha pianto tante volte.

Papa Francesco, nelle Filippine, incontrando una donna che piangeva, ha esclamato semplicemente: “Impariamo a piangere… se non imparate a piangere non potete essere buoni cristiani!”.

 

Chi desidera essere avvisato dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere "mi piace" nella pagina facebook "In te mi rifugio"  https://www.facebook.com/intemirifugio o iscriversi alla mailing list.  

La pagina Facebook dedicata al libro è:https://www.facebook.com/intemirifugio.it/   

14915612_1002423623217969_4965364228076507795_nAcquistare il libro “IN TE MI RIFUGIO” è semplice! O in una qualsiasi libreria (se ancora non ce l'hanno, basta ordinarlo: “In te mi rifugio”, Casa Editrice Shalom, codice del libro: 8745, il costo è 7 euro) 

O chiamando direttamente la Casa Editrice Shalom (Numero Verde 800 03 04 05) – tenendo conto che per ordini inferiori a 12 euro si pagano le spese di spedizione  http://www.editriceshalom.it/it/catalog/product/view/id/12479/s/in-te-mi-rifugio-riflessioni-sulla-vita-e-sulla-fede-in-punta-di-mouse/category/1500/

O su IBS https://www.ibs.it/in-te-mi-rifugio-riflessioni-libro-maria-cristina-corvo/e/9788884044211 

O su Amazon https://www.amazon.it/rifugio-Riflessioni-sulla-punta-mouse/dp/8884044219 

20161216_154739Il libro "Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio" è in vendita nel sito
http://www.if-press.com/It/Libro/7/22/Nei_luoghi_di_Francesco_per_incontrare_Dio 

 

2 commenti su “Elogio delle nostre bellissime lacrime!”

  1. Cara Cristina,
    buon pomeriggio e come sempre … BRAVISSIMA e COMPLIMENTI!
    Eh sì, il tuo è proprio un dono, un talento che “spendi” e “investi” nei migliori dei modi, tra le righe dei tuoi scritti si evidenziano, senza alcun dubbio, la tua conoscenza, i tuoi approfondimenti, la tua sensibilità, il tuo rispetto, la tua coerenza nonchè la tua spiritualità nel trattare argomenti di ogni genere e spesso “delicati” senza, peraltro, mai infrangere la libertà di pensiero altrui.

    Sai Cristina, non ho mai capito perchè, al di là delle motivazioni, dovremmo vergognarci di piangere, le abbiamo in dotazione come tutto il resto del nostro corpo…il Creatore ha pensato a tutto…anche a delle semplici, salutari e preziose “lacrime” … un abbraccio di bene cara.

  2. Ciao Lella!!!
    Mio marito, alla prima parte del tuo scritto, risponderebbe così: “Beh, visto che in quanto a cucinare è un disastro, almeno facciamola scrivere dignitosamente!” ah ah ah

    Per quanto riguarda la nostra difficoltà nel piangere di fronte agli altri credo che, di fondo, ci sia la nostra paura del giudizio degli altri.
    In altre parole, come Adamo ed Eva, continuiamo a metterci quella benedetta foglia di fico per nascondere agli altri che siamo nudi.
    Ma lo siamo.

    Un abbraccio!!!

Lascia un commento