Dicendo “grazie” tu crei amore. (Daphne Rose Kingma)

Mi capita quasi sempre così.

Non so perché.

Non capisco se sia semplicemente un caso o se ci sia di mezzo un collegamento poetico creato dalla vita.

Fatto sta che ogni volta che sono in ospedale per le mie avventure settimanali, ricevo dei messaggi belli.

Anche giovedì è accaduto.

Ma questa volta ho chiesto il permesso alla scrivente, di pubblicarlo.

Io l’ho letto tutto d’un fiato.

Chi mi scrive è una mia ex alunna.

L’ho vista crescere come un fiore timido e poi sbocciare come una donna dolce e grintosa insieme.

E’ un messaggio su WhatsApp.  Con le sue abbreviazioni e la punteggiatura frettolosa. Ma mi sembrava bello porgervelo proprio così come io l’ho visto. Vero in ogni minimo dettaglio. Autentico come l’originale.

Buona lettura!

 

 

In una serata un po’ noiosa di questa estate, io e una mia amica, *******, decidiamo di andare a guardare le stelle. Tra una chiacchiera e un’altra, mi chiede “senti, io in realtà la risposta già ce l’ho però voglio sentirla da te. Posso farti una domanda? Ma perchè tutti continuano a dirti che sei come il sole e tu stessa ti identifichi con esso?” 

Così ho iniziato a spiegarle tutta la mia teoria stramba sulla gratitudine, colonna portante della mia esistenza e forza genuina di ogni giorno. Le spiegavo la gratitudine e guardavo le stelle, il mio cuore in quel momento scoppiava di gioia perchè aveva già capito che quel momento sarebbe stato magico. 

Dicevo semplicemente che è facile guardare il buio nella notte, ma è per pochi far caso a quello spiraglio di luce (che c’è sempre) che poi diventerà raggio fino a divenire giorno. Dicevo che è semplice piangersi addosso per quel traguardo non raggiunto, ma è per pochi gioire per quelli finora conseguiti. Cosí come è semplice essere tristi per l’amicizia o l’amore perso, ed è per pochi essere grati per aver camminato per un tratto insieme o per le altre persone ancora presenti nel nostro cammino. 

È semplice camminare a testa bassa, ma è per pochi alzare lo sguardo e guardare le stelle, il tramonto, il fiore che sboccia, l’impronta del cagnolino lasciata sull’asfalto.  

In pratica, ciò che lei chiama “luccicanza” io la chiamo da sempre gratitudine. 

E mi piace pure tanto come parola perchè nella mia testa si potrebbe scomporre come Gratis-tu. Quacosa di gratis per te. Un dono, un regalo. Per te, proprio per te. 

A parte questi giochi di parole, da quel momento in poi vedo la mia amica più serena e questa cosa mi riempe il cuore. 

Inoltre, essendo educatrice dei ragazzi dell’acg ha anche deciso di dedicare delle riunioni proprio su questo tema, nella speranza che qualche ragazzo possa captare e far sua questa bellezza infinita che abbiamo davanti gli occhi. 

Come se non bastasse, non è finita qui! 

Diciamo che questo 2020 sia per me che per ******* non è iniziato nel migliore dei modi. 

Tra università, problemi in famiglia, problemi con noi stesse e ragazzi che hanno deciso di lasciarci (per una strana casualità nello stesso periodo), facciamo un po’ fatica a trovare quello spiraglio di luce. 

Proprio lunedì decidiamo di studiare insieme, come spesso facciamo. 

Tra un libro e un altro, decidiamo di fermarci un attimo e andare a prendere un the. Solitamente non usciamo mai perchè abbiamo paura di perdere troppo tempo, ma lunedì abbiamo scelto di andare al bar a prendere un tè. 

Per disgrazia o forse per fortuna, tutti i bar del corso erano chiusi. Ma tu pensa, non usciamo mai e quando lo facciamo sono tutti chiusi. Ne troviamo uno aperto, l’unico. Il bar ********, tra il comune e ************. 

Prendiamo il nostro tè, e mentre stiamo per pagare la titolare inizia a parlarci chiedendoci che studiavamo e quant’altro. Inizia poi a darci consigli e soprattutto inizia tutto un discorso sul non mollare mai, sull’ottimismo, sulla gratitudine. 

Io e ********** ci scambiavano sguardi intensissimi. 

Siamo uscite da quel bar lunedì diverse da come siamo entrate. 

Non è solo una nostra stramba teoria questa, c’è qualcuno strambo come noi che guarda la vita con gli occhi colmi di bellezza in ogni momento. 

E io credo proprio, che anche lei con la sua “luccicanza” faccia parte del team sole. 

Non smetta mai di splendere, il mondo ha ancora bisogno di persone come noi, come lei!

 

Il mondo ha abbastanza belle montagne e prati, cieli spettacolari e laghi sereni.

Dispone di un numero sufficiente di lussureggianti foreste, campi fioriti e spiagge di sabbia.

E’ pieno di stelle e di promesse di nuove albe e tramonti ogni giorno.

Ma ciò di cui il mondo ha più bisogno è gente che apprezzi e ringrazi per questo.
(Michael Josephson)

 

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