La vita è bella perché si paga cara…ogni giorno!

1387415551_masterchef-fotoLa scorsa settimana, mentre stavo stirando, guardavo distrattamente MasterChef Italia (la versione nostrana del talent show culinario Master Chef USA).

Il momento era delicato: si stava facendo il Pressure test (una prova a cui si sottopongono i concorrenti della squadra che ha perso la sfida in esterna).

Il clima era teso perché si trattava di preparare un piatto in pochissimo tempo e il concorrente che avrebbe cucinato il peggiore, sarebbe stato eliminato!

Ad un certo punto è arrivato il turno di Alberto, il concorrente più anziano della trasmissione. Cremonese, è un tipo originale, bravo ed umile allo stesso tempo.

Masterchef-alberto-naponiSimpatico ed intelligente ma quel giorno si vedeva lontano un miglio che non aveva proprio fatto un bel lavoro culinario.

Quando si presenta davanti ai tre giudici, basta il loro sguardo per capire che le cose si erano messe proprio male.

Avete presente quei primi piani televisivi, dai giudici al concorrente e viceversa insieme a quella musica di sottofondo che mette inquietudine?

Proprio in quel momento lì, con l’ansia dell’attesa del verdetto al massimo, il nostro Alberto, consapevole di aver fatto una schifezza (mi faceva una tenerezza con i suoi occhioni tristi ed oramai rassegnati al triste responso) ha detto quasi sottovoce: Continua a leggere La vita è bella perché si paga cara…ogni giorno!

MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (quarta parte) E poi, ad un tratto, l’amore scoppiò dappertutto; ero in Paradiso!

paradiso“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno. Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

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Caro Gianluca, siamo finalmente arrivati in paradiso!

Ma ho un problemino: non ho parole per spiegartelo. Però, a pensarci bene, questa potrebbe essere una cosa positiva. Anzi: positivissima!

Vuol dire che, per quanto io balbetti qualcosa, il Paradiso sarà sempre più bello di ciò che ti dirò!

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MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

mani“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno. Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

Ciao Gianluca…tutto bene?

Pronto per fare un salto in Purgatla_purificazioneorio? Giusto per capire che è meglio evitare di passarci, se possibile!

Sai cosa faccio? Per essere più chiara possibile andrò per punti, rispondendo a tutte le domande che in genere mi fanno quando vien fuori questo argomento.

Però prima ti voglio raccontare un aneddoto. Continua a leggere MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

2. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (seconda parte) L’inferno è la concreta e spaventosa possibilità del totale fallimento.

Come fosse morire 1 2006“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno (dei tempi dell’ITIS però). Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire). Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

Oberon-Studios-Inferno-68068Eccoci di nuovo a chiacchierare insieme. Gianluca!:)

Nella prima parte della mia risposta abbiamo parlato del Giudizio Particolare (e guarda che, nonostante sia una verità di fede, non tutti i cristiani lo conoscono ma lo scambiano per il Giudizio Universale); ora daremo un’occhiata all’Inferno.  

E’ stato Gesù stesso a consigliarci di farlo, perché ci rendessimo conto della spaventosa possibilità di essere per sempre lontani dall’Amore! Continua a leggere 2. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (seconda parte) L’inferno è la concreta e spaventosa possibilità del totale fallimento.

1. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (prima parte) Innazitutto raccoglieremo ciò che avremo seminato!

Fire heaven - The burning awakening“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno (dei tempi dell’ITIS però). Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?

Non mi chiedo cosa succede perché -purtroppo- credo che nessuno possa rispondere a questo. La mia domanda, piuttosto, è: una volta che la mia vita terrena cessa, ho davanti l’eternità immateriale? La fine della mia vita materiale corrisponde con l’inizio di qualcosa di infinito? La verità, forse, è che ho paura dell’eternità. Ho paura di non sapere cosa succederà una volta che tutto finirà. Ho paura di essere eternamente infinito. Ho paura di essere qualcosa che non sono io. Non so, forse sto divagando.

Non è che io sia lì, tutto il tempo, a pormi queste domande, però – qualche volta – mi capita di fermarmi a riflettere (quando vado a letto, quando mi sveglio, quando sono con la mia ragazza, o anche quando esco con gli amici), penso: “Ma tutto questo prima o poi finirà. E dopo cosa farò per l’eternità?”

So che, probabilmente, è una domanda alla quale non si può rispondere, perché nessuno può avere “la risposta certa e chiara”, però quando facevo le superiori ricordo che le sue lezioni mi ispiravano. Riuscivo a riflettere anche sulle cose scontate, a meditare su più cose, ad avere una più ampia veduta su di me in generale. È per questo, forse, che le sto scrivendo questa lettera; perché in fondo sono sempre stato soddisfatto delle sue risposte, di quello che ci diceva e di come ce lo diceva.

Continuerei a scrivere… ma mi rendo conto che sto rimarcando sempre lo stesso concetto e purtroppo non riesco ad essere più chiaro di così… forse, in realtà, non mi sono espresso neanche troppo bene, però spero che lei abbia comunque capito.

Immaginando che una “vera” risposta non ci sia, spero però che questa riflessione… o confessione – che dir si voglia – possa in qualche modo aiutare qualcun altro a capire quanto sia importante la nostra vita! Quanto importante sia ragionare sulle cose che facciamo e vivere al meglio delle proprie possibilità!

Le ho scritto tutto questo perché ricordo le lezioni alle superiori. Non le ho mai detto -forse- quanto siano state importanti per me e quanto io attendessi l’ora di Religione ogni volta… perché era un’ora diversa, un’ora importante per me!

Non la voglio annoiare ulteriormente su questo “problema esistenziale”, anche perché – ripeto – si tratta di attimi fuggenti e non di momenti prolungati di preoccupazione.

La ringrazio per aver letto tutto e per avermi dato attenzione, ancora una volta. Grazie prof!”

 

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Il suicidio: la tentazione estrema!

suicidaCara professoressa,
io sono la nuova arrivata della scuola e la ringrazio per la sua accoglienza.
Ho assistito a molte sue lezioni, ho letto tante sue risposte sul Blog e volevo chiedere aiuto pure io.
Prof, sono due lunghissimi anni che mi porto dentro queste cose. Anche nella mia classe lo sanno in pochi, perché mi vergogno; ho paura di quello che potrebbero pensare gli altri su di me.

Prof, io sono il tipo di persona che sorride sempre, anche quando tutto cade a pezzi. Mi nascondo dietro ad una falsa spensieratezza, faccio la stupida, recito la parte di quella che non capisce niente, solo per essere accettata e per nascondere quello che sono veramente.
Prima non ero così! Ero
una persona che sorrideva dal profondo e amava la vita; ora, prof, vivo solo di ricordi.

Sono stati proprio questi ricordi che mi hanno portato a tentare di farla finita ma, non so perché, sono stata sempre salvata . 

La sera in cui è morto mio padre non la dimenticherò mai: avevo paura quella sera, era una di quelle sere fredde di gennaio, le stelle ricoprivano il cielo …evidentemente lassù stavano aspettando l’ultima stella per finire l’opera d’arte!.

Quella sera, fino in ultimo, ho sperato che mio padre si salvasse ed invece, insieme a lui, se n’è andata anche la mia vita.

Tutta la mia infanzia ed i miei sorrisi sono , improvvisamente, diventati solo ricordi relegati nel passato!

Dopo  che mio padre se n’è andato, ci siamo trasferiti tutti da Milano per venire a vivere vicino ai nostri parenti, ma questo cambiamento ha provocato solo tanti dolorosi litigi..

Ho passato un anno tra psicologhe e pianti .

Stavo morendo prof; non per dire che ora so viva … ma dentro non vivevo più!Volevo solo riavere mio padre!

Nello stesso anno iniziai a guardarmi allo specchio, vedendomi grassa .

Odiavo me stessa.

Cercando su internet, trovai un sito dove delle ragazze proponevano dei metodi veloci per dimagrire: da settanta passai velocemente a cinquantasei chili. Ma io volevo continuare perché non ero mai abbastanza magra. Non riuscendoci ero sempre in guerra con me stessa!

Un giorno, mentre ero sola in casa. Mi misi a guardare le foto con mio padre: il dolore prevalse ed io mi sfogai con un pianto isterico. Decisi allora di prendere tutte le medicine di mamma…

Prof, ricordo solo di essermi svegliata all’ospedale, circondata da visi addolorati e preoccupati per me ed io mi sentivo una merda, una nullità, uno schifo.

Decisi di cambiare…almeno ho tentato.

Ma non è per niente facile.

L’estate scorsa l’ondata di dolore e, nel giorno del mio compleanno, iniziai a tagliarmi (ho ancora le ferite fanno male come se fosse ieri). Non so di preciso perché l’ho fatto; so solo che dopo sono stata bene (almeno apparentemente).

Poi di nuovo un trasferimento (di cui sono stata contenta perché nell’ultima città avevo solo amici falsi con due facce diverse, a seconda se parlano davanti o dietro a te).

Ed ora sono arrivata qui, da voi, stanca di sorridere. Mi verrebbe voglia di piangere ogni volta che lei, nelle sue lezioni, parla di vita!

Oggi, quando parlava della vita, avevo voglia di alzarmi in piedi e dirle che io, di questa vita, sono stanca!

Sono stanca di tutto e odio tutto(anche i miei risultati scolastici)…mi sento anche in colpa verso mia madre che sta facendo dei grandi sacrifici per offrirmi un futuro migliore…sono stanca di questa vita…non so più cosa fare, prof! Continua a leggere Il suicidio: la tentazione estrema!

Viva Halloween!

biscotti di halloween“Zia, guarda il dolcetto di Halloween che abbiamo fatto a scuola!” Guardo Margherita e penso che ad una bimba di sei anni non posso mica spiegare il furbo impatto commerciale che questa festa, trapiantata in Italia come un ciliegio  interrato in Siberia, ha avuto!

Penso invece al campionato che ho visto crescere in rete, in quest’ultima settimana: Ognissanti vs Halloween!

Non so se Halloween rechi con se tutto il satanismo del mondo (tanto le “zucche vuote”, se vogliono festeggiare satana, lo fanno anche senza l’ausilio di questa giornata).

Però due riflessioni sono fortemente radicate in me. Continua a leggere Viva Halloween!

Quando la vita e la morte bussano alla tua porta, contemporaneamente.

donna_incinta“Oggi, appena tornata da scuola, ero a pranzo seduta a tavola con la mia famiglia e all’improvviso ho sentito passare al telegiornale una notizia che mi ha fatto molto riflettere. Parlava di una coppia dove lei era rimasta incinta .. tutto sembrava andar bene ma, dopo una po’ (o già lo aveva, non ho capito bene) è arrivata la diagnosi di un tumore.

I medici hanno subito chiarito con la futura mamma che, curandosi con le chemio, il bambino non ce l’avrebbe fatta. Lei però ha voluto portare avanti la gravidanza, dando la sua vita per il figlio.  Il padre intervistato,  “sembrava tranquillo”. 

Ora io mi chiedo:  e se lei avesse scelto di fare la chemio, avrebbe fatto una scelta egoistica? Perché, anche se brutto da dire, un figlio si può sempre rifare ma una moglie non la puoi riavere indietro, giusto?

O è tutto sbagliato quel che dico e questo dubbio non si dovrebbe avere mai?

E il marito? Che parte ha in tutto questo? Come si può sentire? Potrebbe arrivare ad odiare il proprio/a figlio/a in caso la moglie morisse per darlo/a alla luce?

Grazie prof per la risposta che mi darà.”  Continua a leggere Quando la vita e la morte bussano alla tua porta, contemporaneamente.

Ciò che facciamo in vita, rieccheggia nell’eternità!

GladiatoreChi di voi non ricorda il grido del mitico Watch Later, il gladiatore diventato famoso soprattutto per due frasi gridate a squarciagola, ai suoi soldati:

1)      “Al mio segnale, scatenate l’inferno!!!”

2)      “Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità!!!”

Io sono stata costretta a prendere in prestito la sua seconda frase (per la prima, è solo questione di tempo, ma ci arriverò) per rispondere alla domanda di un mio alunno del 5° A Geometri: “Ma alla fine, nella Bibbia, cosa c’è scritto realmente sull’aldilà? No, perché…io dico…siccome la Chiesa se ne inventa tante! Prendiamo ad esempio la storia che dopo morti si va subito in paradiso o all’inferno…ma non deve venire la fine del mondo, prima?” Continua a leggere Ciò che facciamo in vita, rieccheggia nell’eternità!

La fortuna non esiste…Dio sì!

Locandina.jpegTutta la mia scuola è stata tappezzata, dai miei studenti, con le locandine di questo incontro. Non è che siano santi od asceti; è che quando mi chiamano a presentare un evento cittadino esterno alla scuola, li coinvolgo facendo l’annuncio pubblico: ”Chi vuole, può darmi una mano e partecipare!!!” Devo dire che da sola non mi ci sono mai ritrovata (anzi!) ed ogni volta, veder lavorare insieme con l’insegnante di religione, musulmani ed atei, cattolici ed agnostici, ortodossi e mo’ ce devo pensà (religione molto in voga in una certa età), è sempre una meravigliosa meraviglia!

Stamattina, mentre stavo uscendo da un incontro con il mio preside (dove ero andata proprio per fargli vedere questo blog, nato in sordina ma diventato “grande” nel giro di poche settimane), mi arriva una telefonata: Proof!!!!! Venga all’aula accoglienza! Stiamo provando “Strada facendo”! Venga a sentirci!!!” 

Già dal piano sopra, si sentivano le loro bellissime voci: Stradaaa facendooo vedraiii che non sei più da solaaa!!!” Continua a leggere La fortuna non esiste…Dio sì!