L’aborto lascia una scia di lacrime; Dio le asciuga.

disperazione-620x325 Non riesco a passarle abbastanza fazzolettini per asciugare tutte le sue lacrime. Il suo dolore è travolgente ed i suoi occhi non riescono a smettere di stillare gocce di pianto che sfogano sofferenza intima e profonda.

 

tumblr_nanpheraai1teugkao1_1280Francesca sta cercando di spiegarmi, ma le sue parole escono interrotte da singhiozzi disperati. Siamo chiuse in un’aula vuota ed io spero che nessuno, per sbaglio, apra quella porta. Il pianto che vedo è troppo segreto per non avere il diritto di essere protetto da sguardi indiscreti.

Francesca è la mia dolcissima alunna del quinto anno piena di disperazione perché, poche settimane prima, ha abortito. Tra un singhiozzo e l’altro capisco la sua angoscia: si sente una fallita per non aver saputo difendere la vita che era in lei.

Piange…piange…piange…

Una sorella che è rimasta incinta pochi mesi prima di lei…una famiglia allo stremo per la preoccupazione e la cassa integrazione del papà… dei genitori oppressi dalle possibili chiacchiere malevole della gente “per bene”… ed infine lei, Francesca: una ragazza travolta dalla paura di non farcela. Tutto sembra aver remato contro questa nuova vita.

depositphotos_8981634-Sensitive-girlSono cinque anni che conosco questa meravigliosa ragazza. Bella, delicata e con il dono della sensibilità elevata alla massima potenza. Tutto vede, tutto scruta, di tutto si accorge.

Alla sua giovane età ha già fatto un profondo cammino introspettivo e molte sue insicurezze le ha individuate e messe al muro, con l’aiuto di una brava psicologa.

occchi_psFrancesca, quando interviene in classe, non lo fa mai a caso. La sua intelligenza acutissima nell’analizzare l’animo umano è, in certi momenti, cosi semplicemente geniale, da essere sempre di aiuto alle altre compagne di classe.

Francesca non intellettualizza niente: semplicemente vive, volendone capire i meccanismi.

Questa sua genuinità la rende così vera, che è impossibile non volerle bene. Continua a leggere L’aborto lascia una scia di lacrime; Dio le asciuga.

La perdita del coniuge ci fa nudi ed indifesi

Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili (Tarun Tejpal).

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Quando ho saputo che Marco, il marito di Beatrice, era giunto alla casa del Padre, ho provato una stretta al cuore. Dopo tanti anni quel che ricordo di Beatrice sono sempre due cose: le sue risate e la sua capacità di amare.

Friendship_by_rebela_wanted_amicizia_maschile_femminile_01Bella, intelligente, con due occhi azzurri splendenti spontaneità; è stata la persona che nel mio primo giorno di lavoro mi si è avvicinata con gentilezza. In quella sala insegnanti che io vivevo ancora come non mia, lei mi ha dato la sua mano per presentarsi. Rammento di essermi aggrappata al suo sorriso affettuoso, come un naufrago al salvagente. Allegra, autoironica, gioiosa, profonda, colta, sincera. Quante risate fatte insieme!

lacrimeEd ora?

Dove si sarà nascosta la voglia di ridere di Beatrice, ora che l’amore della sua vita ha concluso il suo passaggio sulla terra, lasciando una moglie innamorata.

In punta di piedi, le scrivo.

 

letteraCarissima Beatrice, ho saputo ora che Marco ti ha preceduta in paradiso. Non so quante lacrime avrai versate (e/o starai versando) ma, proprio perché le vedo impreziosite da un dolore profondo, non voglio scriverti belle parole. Non ne troverei qualcuna all’altezza. Ma un abbraccio, si. Quello ci tengo a mandartelo. Tutti noi arriviamo, prima o poi, alla scommessa finale. Quella per cui ci giochiamo la fondamentale domanda: è vero che siamo nati e non moriremo mai più? Farsi questa domanda mentre qualcuno ci abbraccia, credo che ci aiuti a togliere la risposta dagli scaffali della filosofia e della teologia per riporla lì dove deve stare: sulla nostra scrivania. Sui passi della nostra concreta vita. Sui fatti che ci piombano addosso provocando la nostra anima a reagire. Carissima Beatrice, che Dio benedica la tua anima fino a farle intuire con forza che siete vestiti di vita: tu e Marco. Che il Signore dell’universo apra gli occhi del tuo cuore, facendoti vedere la vicinanza invisibili di colui che la vita ti ha donato come marito. E che tu sia piena di felicità quando, un giorno, lo riabbraccerai ed insieme direte a Dio: “Grazie delle altre vite che sono nate dal nostro amore e di tutto quel che noi due abbiamo costruito insieme”. Hai sempre incoraggiato tante persone…hai aiutato tanti alunni…hai insegnato tante cose…che tutto il bene che hai fatto ti torni indietro inondandoti di coraggio e forza. Ti stimo tanto e ti voglio tanto bene! Un abbraccio ed un bacio! M. Cristina”

 La sera stessa Beatrice mi risponde e, ancora una volta, è riuscita a regalarmi il “senso del tutto”, con poche e vere parole. Continua a leggere La perdita del coniuge ci fa nudi ed indifesi

Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Sindone-tridimensionale“Buongiorno prof, ieri sera mi sono collegata al tuo blog e ho trovato la nuova riflessione riguardante la Sacra Sindone. Dopo averla letta sono andata a nanna e prima di addormentarmi mi è venuta in mente questa cosa: E se fossimo noi la sindone?

Non mi prendere per pazza ti prego… 

Ho pensato che se con il nostro amore lasciamo che Gesù risorga dentro di noi, forse LUI risorgendo potrebbe lasciare su di noi un’impronta…. Certo, non diventeremo mai come LUI, ma forse gli altri guardandoci potrebbero scorgere in noi un po’ di quello che è Lui…

Sicuramente sono ancora nel buio Cri, ma non ho smesso di camminare…
Un abbraccio!”

sindoneGabriella, sai qual è la cosa che più mi affascina della sindone? La luce. Quella luce piena di energia che ha portato “fuori” dal lenzuolo di morte, l’uomo che vi era stato deposto.

Un’esplosione di luce, dicono gli scienziati; quelle persone, cioè, che vivono sulla propria pelle quel che diceva Giovanni Paolo II La sindone è una provocazione per la nostra intelligenza”.

Gli studiosi, in questi ultimi anni, hanno affrontato la madre di tutte le curiosità: Come si è formata quell’immagine?”

xadinolfi_20150319082015979_jpg_pagespeed_ic_UZa6RAn_frIl prof. Aaron Upinsky, dello STURP, ha detto: Uno dei più grandi misteri della Sindone è come il cadavere, staccandosi dal tessuto, non lo abbia toccato. Egli è volato via senza alterarne minimamente le fibre, senza strapparle e senza modificare le macchie di sangue già esistenti… Un cadavere coperto di piaghe non potrebbe mai essere portato via dal lenzuolo senza alterarlo e senza lasciare tracce. Questo è un fatto decisivo e non contestato da nessuna scienza. Si spiega unicamente per la ‘dematerializzazione’ del corpo, che vola via dal lenzuolo non essendo più soggetto alle leggi della natura. Orbene, è proprio questo che i cristiani chiamano ‘Risurrezione’”.

Praticamente il cadavere si è come vaporizzato, emettendo una radiazione che avrebbe plasmato l’impronta. Ed è molto probabile che, al momento di produrre questa radiazione, il corpo fosse in levitazione.

La radiazione…la luce…l’energia…che cosa sarà stato mai?! Continua a leggere Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

Sindone-300x287   Il silenzio è perfetto, gli sguardi sono concentratissimi e l’emozione si tocca con mano: tutti gli studenti sono sempre pieni di stupore ogni volta che spiego la Sindone.

Quel testimone silenzioso ha colpito ancora. Le sue ultime ore di vita dedotte dal lenzuolo, provocano domande preziose.

Ma andiamo indietro nel tempo, a quel venerdì 3 aprile dell’anno 33 d.C. (sembra infatti che la datazione più avvalorata, sia proprio questa  http://www.uccronline.it/2012/06/07/gesu-e-morto-venerdi-3-aprile-33-d-c/ )

1. La sindone proviene da Gerusalemme.

sul-sudario-di-oviedo-lo-stesso-polline-trova-L-ILecwy-175x130Intanto è interessante osservare che i pollini non sono incollati sulle fibre e non sono coperti di colore, come accadrebbe se si trat­tasse di una pittura, ma sono liberi, al di sopra o fra le fibre del lino (l’immagine a sinistra riproducono gli stessi pollini trovati sia sulla Sindone che sul Sudario di Oviedo)

Ma poi è importante rammentare che la pollinologia, ingrandendo 36.000 volte le trame della Sindone, ha documentato sia il lungo viaggio mappafatto da questo telo, in duemila anni di storia (confermando che il famoso telo ha soggiornato in Palestina, in Turchia, in Francia e in Italia), sia la sua provenienza da Gerusalemme (per esempio il Zygophillum dumosum, si trova esclusivamente nei dintorni di Gerusalemme e al Sinai).

Ma oltre ai pollini, anche gli studi sulle tracce di un terriccio tipico anch’esso di Gerusalemme (sul ginocchio, il calcagno e il naso), hanno confermato la sua provenienza.  http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/la%20santa%20sindone%20e%20la%20scienza%20medica.htm

2. Sulla Sindone ci sono tracce di sangue (non di pittura), compresa l’aloe e la mirra

flagrum-flagellum“… e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano per terra» (Lc 27, 44). Luca, che era medico, riferisce questo fenomeno con realismo. La natura umana di Gesù, conoscendo nel presente ciò che stava per accadere, reagì con un terrore enorme ed una tristezza profondissima. Gli sembrava quasi di morire. Continua a leggere La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

“Quando Dio sarà tutto in tutti, egli sarà per noi al posto di tutto” (S. Agostino)

“Prof, io penso che il Ramadan non abbia senso se non lo si vive con il cuore. Cioè…libri--fortuna-dice--la-candela-rossa--candele_3336533voglio dire che, durante il giorno, la fame e la sete che provi, devono ricordarti che, nel mondo, ci sono persone che quei morsi li sentono tutto il giorno, senza poter sperare di mangiare poi la sera. Per questo mamma dice che dopo ogni Ramadan dobbiamo diventare migliori ed aiutare ancora di più gli altri”

 

safe_image“L’altro giorno, prof, ho incontrato una persona povera e gli ho lasciato l’euro che avevo in mano. Quando sono tornata a casa l’ho detto a mamma e lei mi ha risposto: «Non lo dire a me. Non occorre. E’ un gesto che deve rimanere tra te ed Allah. Lui sa ed è contento di tutto ciò che fai con amore»”

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“Prof, sa qual è la frase che più mi è rimasta impressa quando Benedetta è venuta a parlarci del buddismo? «Chi fa del male soffre in questo mondo e nell’altro. Chi fa del bene gioisce in questo mondo e nell’altro». Non le sembra tanto vera?”

 

 

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“Io invece mi sono scritto sul diario questo pensiero buddista: «Con la mancanza di collera si vinca la collera; con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l’avarizia, con la verità si vinca il menzognero» La trovo fantastica.”

 

 

candela“Prof, io penso che la risposta che Gesù ha dato a Ponzio Pilato contenga tutto il mistero del mondo! Quando leggo «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» mi viene facile sentire vicina un’altra Dimensione, quella Divina.”

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“Scusi, ma se Gesù dice: «Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» … allora vuol dire che Gesù stesso è la Verità… giusto?” 

 

Spesso, spessissimo, durante le mie lezioni di religione, di fronte alle tante domande dei ragazzi, mi viene una curiosità fortissima. Me la porto dietro anche quando esco da scuola e mi avvolge la mente nei momenti più disparati. Continua a leggere “Quando Dio sarà tutto in tutti, egli sarà per noi al posto di tutto” (S. Agostino)

Le nostre orme brillano di Cielo

2ep2dcp“Prof, io vivo con l’ansia perenne della morte. Ma non di soffrire, no… non ho paura di questo. La cosa che mi distrugge é la consapevolezza che un giorno tutto quello che avrò costruito nell’intera vita (per me o per chi altro sia), puff … sarà tutto finito. 

In un attimo: più niente.

 E allora mi domando: a cosa é servito tutto? A cosa sono servita io o le mie felicità, tristezze, paure?! Ho avuto sempre relazioni strane, instabili e forse si, anche sbagliate… ma nelle persone che ho potuto in qualche modo “conoscere” e anche in me stessa, in fondo, ho riscontrato una cosa: tutti vogliamo fare qualcosa, non di grande, ma ti caratteristico ed importante (!) per farci, in qualche modo, ricordare. Non ha importanza quanto tempo passiamo con qualcuno… tutti vogliamo essere ricordati per qualcosa. Ma ne vale davvero la pena?”

newborn baby in the arms of motherCara Manuela, dal momento in cui nasciamo, facciamo subito innamorare qualcuno di noi. In quello stesso istante, la vita già ci  ha premiato con la palma d’oro dell’unicità, facendoci abbracciare da qualcuno che ci sussurra: “Come te, nessuno mai!”

 

Da quell’attimo in poi, desideriamo per sempre nuotare in acque colorate di sfumature uniche ed originali dipinte da noi.

pag_-10-orme-sulla-battigiaPian piano, capiamo che il motivo della nostra nascita è impresso nella nostra anima e vogliamo che le orme del nostro cammino sulla terra siano utili, riconosciute, amate, ricordate.

Tutto questo è una meraviglia! E’ vita!

Se il primo respiro è caratterizzato da uno sforzo immane per far entrare l’aria nei 30577_425652180090_241384365090_5814933_1566203_npolmoni, gli altri respiri che seguiranno non saranno da meno.

Ognuno di loro farà entrare l’ossigeno del senso della vita dentro di noi, rendendo il nostro cervello attento alle scelte e predisponendo il nostro cuore a seguire ciò che illumina e non ciò che luccica soltanto. Continua a leggere Le nostre orme brillano di Cielo

Erode il grande: un prepotente con i giorni contati

HerodtheGreat2E’ l’aprile del 750 di Roma (= 4 a.C) e a Gerico re Erode il Grande, dopo sei mesi di lunga e dolorosa malattia, muore.

Il suo cadavere (già in vita eroso dai vermi!) fu trasportato con grandi onori all’Erodion, palazzo-fortezza che aveva fatto costruire lui stesso (nella foto sotto si possono vedere i resti di questa grande costruzione).

Giuseppe Flavio ci racconta che il funerale si svolse nel modo più splendido possibile: “Erode fu posto su di una lettiga d’oro tempestata di perle preziose e molteplici gemme di diversi colori e una coperta di porpora; anche il morto era vestito con un abito di porpora, portava un diadema sul quale era sistemata una corona d’oro, sul lato destro giaceva il suo scettro”.herodium01

E’ per quella corona che Erode fece la Strage degli Innocenti.

E’ per il potere che egli fece vendette e omicidi, con una crudeltà senza limiti. Per questo il popolo lo odiava e godeva di ogni disgrazia che si rovesciava sulla sua corte.

Erode, per tutta la sua vita, fu un crudele arrivista, senza scrupoli.

Da giovane fece uccidere Malico, l’uomo che aveva avvelenato suo padre Antipatro (43 a.C.).

Prise_de_Jérusalem_par_Hérode_le_GrandImprigionò suo fratello Fasael il quale, per la disperazione, si suicidò fracassandosi la testa contro il muro.

Non ebbe scrupoli nel far uccidere prima la moglie Mariamne I (29 a.C) ed anni dopo i due figli avuti da lei: Alessandro e Aristobulo (7 a.C.). Nel quadro accanto è proprio raffigurato l’omicidio di Aristobulo.

Non soddisfatto, cinque giorni prima della sua morte, fece giustiziare l’altro suo figlio Antipatro, avuto da Doris, una delle sue mogli.

Man mano che la morte si avvicinava, nessuno scrupolo di coscienza balenò nell’animo di questo crudele re. Anzi: progettò un’ultima feroce beffa. Egli sapeva che nessuno dei suoi sudditi avrebbe pianto la sua morte (anzi!) e questo non lo poteva sopportare. Allora ordinò alla sorella Salome di riunire a Gerico (dove lui si trovava ammalato e in fin di vita) tutti i potenti del regno, per farli ucciderli, appena lui fosse morto.

Giuseppe Flavio racconta così l’episodio: Continua a leggere Erode il grande: un prepotente con i giorni contati

L’amore fedele oltre la morte

Lo-Spazio-Dipinto__Il-Tempo-scopre-la-Verita_g   “Cara prof, è da tanto che non le scrivo e non so da dove iniziare … beh in questo anno passato con lei ho imparato tanto e sento di essere cambiata tanto… mi ricordo la prima volta che le ho scritto … ero diversa da quello che sono ora.

Ho imparato che non tutto è come ci sembra, non tutti sono quelli che ci sembrano di essere e soprattutto ho conosciuto persone davvero speciali come lei.

Lei mi ha sempre detto che mio padre mi sta vicino, anche quando non lo sento. Beh prof, mio padre è veramente accanto a me! E’ qui quando piango, quando sorrido e soprattutto quando ho bisogno di lui. Sembra che, più tempo passa e  più trovo pezzi di lui in qualunque cosa!

Certo, ci sono sempre quei giorni in cui non mi riesco a frenare e le lacrime vengono giù…. ma asciugandole mi dico che sono forte … forte davvero ….

La persona meno forte in questo momento è mamma; ogni giorno vedo il suo sorriso spegnersi. Mi fa paura … prof! Faccio di tutto per renderla felice per farla sorridere… ma delle volte lei sorride per far felice a me … lei sta male … lo sento … la sera quando dormo, piange e chiede aiuto a Dio … perché in fondo lei ci crede ancora in Lui e nel Suo amore.

Sa oggi sono uscita con lei a fare un giretto … lei vedendo una coppietta mi fa: “Tuo padre, se ci fosse ancora, chissà quante cose avremmo fatte ancora insieme…chissà come sarebbe andata”. Io, in quel momento, mi sono sentita morire. Ho sentito che tutto ciò che ho fatto non le è bastato … mi fa stare male … credo che mia madre sia caduta e non riesca più a rialzarsi!

Io senza i suoi sorrisi sono persa…

Prof mi fa male vederla cosi … mi uccide sta cosa …. perché un amore non può durare per sempre? Perché le persone che si amano non stanno insieme per sempre!?

1220178d1269532977-puo-esserci-amicizia-tra-uomo-e-donna-prince_student-thumb “Ti amo!” disse l’uomo alla donna.

“Ti amo anche io!” rispose la donna al suo uomo.

“Ti amerò per un mesetto sicuro!” riprese l’uomo.

“Io invece sono certa che ti amerò almeno per un anno!!!” gli disse la donna, tutta entusiasta ed innamorata. Continua a leggere L’amore fedele oltre la morte

Dio conta solo fino ad uno

2014-11-20 11.34.45“Mamma!”

“Prof, quando viene la sua amica siriana a scuola?”

“Mamma, è nata!”

“Prof, devo giustificare l’assenza…”

“Mamma, è bellissima!!!”

“Prof, le posso fare da assistente al computer?”

“Mamma, ora ti mando una foto!”

“Prooof!!!!”

Abbasso lo sguardo nel mio cellulare per leggere i messaggi di mio figlioalzo lo sguardo versi i ragazzi perché sta iniziando la lezione con loroabbasso lo sguardo verso il cellulare e vi leggo la nascita della mia prima nipotinaalzo lo sguardo verso gli studenti e vi vedo la mia professioneabbasso lo sguardo e realizzo che sono diventata nonnaalzo lo sguardo ed ho solo voglia di ridere ed abbracciare qualcuno!

k8220498“Ragazzi, vi devo dire una cosa…”

Siccome sorrido emozionata e sospetto anche di avere un’espressione un po’ da ebete felice, la classe si ferma incuriosita, aspettando il seguito della frase.

“Pochi minuti fa è nata Giulia, la mia prima nipotina ed io…”

k8220498

Non riesco a finire la frase perché tutta la classe esulta con un “yyhhheeaaaa!!!” I ragazzi battono le mani, divertiti e contagiati dall’euforia che ogni vita, nel secondo in cui si affaccia sulla terra, mette in tutti.

 

 

Cara Giulia, il giorno di Pasqua del 2014 ho saputo che c’eri; una goccia di vita scappata da Dio. Continua a leggere Dio conta solo fino ad uno

Fortuna, destino o Dio; chi ha salvato mio zio?

389561_246740188719356_1412829341_nProf, è proprio vero che la vita non smette mai di sorprenderti! Le voglio raccontare la storia di mio zio.

Ha 56 anni e ne ha passate di tutti i colori, ma la vita gli sorride ancora, proprio come lui sorride ad essa! È un tipo bizzarro, strano, simpatico, ma a volta anche lunatico. Alto secco, quasi pelle ed ossa, con qualche cicatrice ed un tatuaggio sul braccio, ricordo di una delle tante volte in cui il destino gli ha salvato la vita.

Si prof, parlo al plurale perché ha rischiato per ben tre volte di andarsene su in cielo. Anche se non ama parlarne, a volte saltan fuori parole che riguardano le sue esperienze ed io, incuriosita, ho sempre chiesto a mia madre (sua sorella) di parlarmene.

Sembra che zio ritenga me e mio fratello (due anni più piccolo di me) ancora immaturi per poter affrontare determinati discorsi. Un po’ mi secca questa cosa perché lui è lo zio al quale mi sento più legata e con il quale ho anche maggior confidenza! Non ha né moglie, né figli, né una compagna… vive con mia nonna (vedova da 15 anni) e ogni domenica pranziamo, ridiamo e scherziamo insieme.

389561_246740188719356_1412829341_nÈ molto presente, simpatico e anche protettivo; solare e con una gioia immensa di vivere; il minimo dopo le sue esperienze! Chiunque si sentirebbe orgoglioso di vivere dopo essere sopravvissuto ad un forcone conficcato nella trachea mentre lavorava il fieno in campagna! Poterne parlare dopo vent’anni, questa si che è una “gioia”!

E quindi una delle cicatrici che le dicevo, si trova proprio sul collo, poco sotto il pomo d’Adamo. A volte la guardo e ancora non mi capacito di come possa essere sopravvissuto; giuro! Forse non era ancora il suo momento.

Poi succede per la seconda volta, ma anche li se la scampa. Torna da lavoro come suo solito, parcheggia la sua auto affianco il portone di casa, inchiava la macchina, apre il portone e dopo i primi tre scalini, un boato lo fa tornare di corsa fuori. Cioè prof, questione di secondi, millesimi e mio zio sarebbe stato schiacciato come una sottiletta contro un muro. Muro! Proprio come è finita la sua auto a causa di un signore alla guida di un furgoncino rosso che ha avuto un colpo di sonno. Continua a leggere Fortuna, destino o Dio; chi ha salvato mio zio?