Storia vera di un quadretto appeso in casa!

Lui è Giorgio (lo chiamerò così), il medico che con l’ozonoterapia mi ha salvata un po’ di anni fa da un’artrosi importante (se qualcuno volesse delucidazioni, volentieri condividerò le informazioni).

Ieri, come tutti i mesi, sono andata da lui per fare la mia terapia. Con il suo permesso condivido, entusiasta per il mistero degli eventi della vita, una sua storia familiare. 

I suoi nonni materni erano una bella coppia con tre bambini piccoli. Vivevano in un paesino collinare: lui falegname e lei maestra del paese. Ad un certo punto, però, arriva una tremenda epidemia di colera.

C’è bisogno che vi descriva il panico? A voi che, come me, state attraversando una pandemia mondiale? Ma anche no!

Ad un certo punto un piccolo alunno di questa appassionata maestra, si ammala di colera. E la maestra che fa? Va a casa sua a fargli lezioni ricche di protezione per il suo futuro. La maestra non voleva che quel bambino rimanesse indietro rispetto ai suoi compagni.

Talvolta l’amore e la passione si alleano così tanto, che non ci permettono più di amare con i conti finanziari a portata di mano: “Rischio – non lo faccio” e “Non rischio – lo faccio”.

Ed è stato così che la maestra si è ammalata di colera, si è aggravata ed è morta.

Il marito resta solo con tre bambini piccoli (di cui la più grande è la mamma del mio medico, una bimbetta di quattro anni e mezzo). La povertà diventa miseria e quell’inverno, per scaldare i suoi bambini, quel falegname dovrà bruciare anche il legno che lui teneva nella sua bottega per lavorare.

Tempi duri. Durissimi.

Un giorno non ne può più. E’ solo. Sta pensando. Non sa più come fare a sfamare i suoi bambini.

Davanti a lui c’è la porta di casa e sopra il ritratto di san Giuseppe. Quante volte gli ha chiesto aiuto! Ma niente. In preda allo sconforto ed alla rabbia, prende un martello che è lì vicino e lo scaglia sul quadro appeso al muro. “Ma dove sei?” Buuum! Il quadro cade.

Ma, proprio in quel momento, qualcuno bussa alla porta. Il falegname apre e si trova davanti ************, l’autorità più ricca del paese. Il signore che possedeva un’immensa villa sulla collina. Il falegname si scusa per il quadro a terra. Non si aspettava questa visita. Ma quel signore arriva subito al punto: “Ho deciso di cambiare tutte le finestre e le porte della mia casa. Me lo farebbe lei questo lavoro?” Continua a leggere Storia vera di un quadretto appeso in casa!

Ascoltaci!

Caro san Giuseppe, ho una cosa urgente da chiederti!????
Ho messo sotto la piccola statua che ho in casa, un bigliettino con il nome di una persona.
Lo so che tu non sei una statua, ma proprio per questo ti scrivo e ti parlo.
Tu sei l’uomo che ha fatto parte della foresta che cresce in silenzio.????????
Tu sei il ragazzo che ha protetto e nutrito la Parola di Dio, senza che alcuno ti dicesse “grazie”.????????

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Sono una donna abbracciata da Te!

Sono così felice di essere nata donna!????
Signore Gesù, eccomi qui davanti a Te,
a prendere su di me il tuo sguardo d’amore.❤️
Per ogni volta che ho sofferto da morire e perdevo sangue di dolore convinta di non farcela,
grazie perché mi hai guarita come l’emoroissa e mi hai chiamata “figlia” come hai fatto con lei. ❤️????????(Mc 5,25-34)

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Una poesia di Michelangelo ci racconta il suo stupore sull’Amore!

Vita talentuosa.

Mondo interiore vulcanico.

Scritti poetici sconosciuti ai più.

In tutta la sua vita non ne pubblicò nemmeno uno!

Di trecento componimenti, mai un frammento divenne pubblico.

Ottantanove anni di vita e mai una condivisione con il mondo.

Nessuno sa bene il perché.

Quello che sappiamo è che Michelangelo scrisse poesie praticamente per tutta la vita, coprendo un arco di tempo che all’incirca va dal 1503 al 1560.

Scrisse canzoni, sonetti, quartine isolate e madrigali, ma anche epigrammi, aforismi e terzine sciolte.

Aveva uno stile frenetico. Iniziava a scrivere, poi si fermava, correggeva, riprendeva i testi o, a volte, li abbandonava definitivamente.

Così che a noi ci restano scritti incompiuti, riveduti, corretti e interrotti.

Scriveva sia nella fretta che nella calma, sia su fogli di brutta che su frammenti marginali di un cartoncino dove c’era la bozza della sua scultura.

Era un artista totale!

Creare era la sua esigenza continua.

La ricerca della bellezza era il suo ossigeno.

L’elevazione spirituale equivaleva al cogliere la perfezione del mondo e farne un’opera.

La poesia era il suo mondo più intimo. Fino alla sua morte. Poi ci pensò il nipote, Michelangelo Buonarroti il Giovane, nel 1623, a fare la prima pubblicazione.

Ne vogliamo leggere una di queste poesie? Continua a leggere Una poesia di Michelangelo ci racconta il suo stupore sull’Amore!

La memoria della luce

Quando dobbiamo attraversare circostanze difficili…
Quando ci capitano condizioni avverse che sembra arrivino con il gusto di schiacciarci…
Quando giungono i nuvoloni grigi ed intorno a noi si fa buio a gran velocità…
Dovremmo scacciare il prima possibile quel senso di repulsione o di rabbia che istintivamente (e, in parte, anche giustamente) proviamo.
Lo so, lo so, non è facile.
Come fare?
C’è uno strumento necessario per farcela ed è la “MEMORIA DELLA LUCE”.
Ognuno di noi dovrebbe curare la sua “memoria luminosa” personale perchè, se questa ci manca, i momenti difficili diventano un inferno insuperabile.
Solo il rammentare bene il passaggio della Luce nella nostra vita, ci aiuta ad attraversare il buio pesto. ❤

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Signore delle stelle che raccogli dietro di me

Buonanotte Signore delle stelle.⭐
Anche oggi ho perso pezzi di speranza.
Capita Signore.
Ma tu li hai raccolti tutti alle mie spalle.
Lo so che non mi lascerai nell’angoscia. ????

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Storia vera di un volo misterioso avvenuto in un cimitero

“Prof, come sta?”

Iniziano sempre così le lettere ed i messaggi che gli studenti (ed ex) mi mandano. Poi, in genere, mi lasciano con lo stupore addosso, per quello che leggo. Alunni contro prof: 1 a 0.

Ogni tanto, questi loro racconti, li posto.

Con il loro permesso.

Con quel sesto senso che mi dice: “Potrebbe servire a qualcuno, sapere!”

Ma, soprattutto, con quel piacevole patto sottinteso con cui ci lasciamo alla fine dei cinque anni trascorsi a scuola: “Se ci dovesse accadere qualcosa che ci sembra abbia fragranze di Cielo, ce lo racconteremo. Perché l’avventura della ricerca spirituale, continua. Per tutta la vita”. 

Quello che state per leggere è uno di questi colloqui.

Il racconto è vero come i vostri occhi che ora stanno leggendo.

Sull’accaduto ho delle foto che mi sono state inviate. Qualcuna ne pubblico, dopo aver nascosto quegli elementi che potrebbero non tutelare la privacy.

Buona lettura! Continua a leggere Storia vera di un volo misterioso avvenuto in un cimitero

La cosa migliore per essere felici, è imparare a fare qualcosa!

“Allora come va?” le chiedo al telefono.
“Va meglio. Molto meglio!”
Elisa (la chiamerò così) è malata di Covid ma dovrebbe essere oramai in via di guarigione.
Il peggio è passato.
E’ stata malissimo!
Ha avuto bisogno di ossigeno (ma non è stata intubata).
Ha avuto tutto il corpo sconquassato, le sue tempie sono state piene di spilli, le sue gambe sono state molli come ricotta, il suo corpo è stato tremante sotto i colpi della febbre alta, i suoi polmoni sono stati devastati da una polmonite tremenda… ma ce l’ha fatta.
E’ ancora da sola.
Non ha nessuno in casa con sé.
Il resto della sua famiglia è ammalata e isolata.
Una storia tremenda.
Un mese horribilis.
Una prova non ancora finita ma, intanto, le finestre della sua casa le ha riaperte e la luce non le è più accecante.☀
Elisa, anni fa, ha dovuto superare una tremenda depressione.
Poi, dopo anni di terapie e medicine, ne è venuta fuori, semplicemente “facendo”.
Ha individuato la sua passione sconosciuta: creare con le stoffe.
In altre parole: cucire.
In quei mesi me la ricordo: ogni mercatino di stoffe era il suo, ogni corso di cucito…pure!
Per me ha fatto di tutto (anche perché io non so cucire neanche un bottone e potete immaginare quanto io l’ammiri!).
E’ diventata bravissima!????????
Borse, segna-libri, pantaloni, fiocchi per le nascite, portaoggetti, maglie, bomboniere, vestiti…
Ovunque si poteva introdurre con la sua fantasia, lei ci andava con entusiasmo.
Ieri mi diceva: “Sai che ho fatto Cri? Avevo uno scatolone pieno di pezzetti di stoffa nella mia stanza del cucito” L’ho preso e…”
“Ma chi? Te? Da sola e senza forze?”
“Sì, sì, sì!!!” mi ha risposto super orgogliosa di avercela fatta.
“E poi?”

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Elogio degli alberi “storti”

Quant’è affascinante quest’albero storto!❤
Lo so, cresciamo a suon di colpi di perfezione e di giudizi.
Ci convinciamo che i vincenti siano quelli diritti.
Li vedi vincenti, belli, sicuri di sé, perennemente giovani e senza mai lacrime.
Eppure guardate quest’albero: la luna sarebbe stata ugualmente bella senza il suo abbraccio?????
Dagli “storti” nessuno si aspetta nulla.
Tutt’al più sono da aiutare.
I “dritti” ci sono per questo.
E se invece provassimo a rovesciare il mondo?
Provate!

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Anche fossi cresciuta storta, Tu mi sorreggerai sempre!

BENEDETTO L’UOMO CHE CONFIDA NEL SIGNORE E IL SIGNORE E’ LA SUA FIDUCIA”

Eccomi Signore! Anche attraversassi l’arsura del deserto, io avrò fiducia in te. Non lo faccio perché sono brava, ma perché solo Tu sei morto per me. Tu conosci le mie debolezze, le mie mancanze, le mie ferite, Le mie contraddizioni, le mie domande, i miei dubbi… Con te posso anche non nascondere niente, perché Tu hai dato la vita per me. Nessun altro l’ha fatto.

“È COME UN ALBERO PIANTATO LUNGO UN CORSO D’ACQUA, VERSO LA CORRENTE STENDE LE RADICI”

Sarò il tuo albero, Signore del vento! Le mie radici seguiranno la tua brezza ed io smetterò di voler essere l’organizzatrice totale della mia vita. Tu mi aiuterai ad aver pazienza con me stessa, e nella mia debolezza ti ascolterò meglio. Le mie ferite saranno le feritoie dove il tuo Amore passerà. Perché Tu sei morto per me e nessun altro l’ha fatto. Continua a leggere Anche fossi cresciuta storta, Tu mi sorreggerai sempre!