Siamo infinitamente piccoli in un universo infinitamente grande!

«Ma quand’anche su tutto il globo terrestre, in un determinato momento, non vi fosse che un solo essere umano a guardare le stelle e ad amarle, questo basterebbe a rendere la vita una cosa grande e bella»

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Il suo amore per me non finisce mai!

Signore,
che crei amando e ami creando,
davvero tu mi guardi con amore?❤
Signore,
che adori innamorarti di ogni tua creatura,
davvero mi accarezzi la pelle? ❤
Luce d’amore,
suono di vita,
alfabeto eterno,
Trinità luminosa,
musica che penetra nelle mie ossa,
grazie!❤

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Venerdì 18 settembre 1942… Etty scrive

Sto scrivendo la vita di Etty.

Lo sto facendo soprattutto dando voce alle sue parole.

Etty, Etty…

Sto leggendo il tuo Diario integrale, sono arrivata a pag. 795 e ho capito una cosa.

E’ una cosa che aveva compreso anche santa Bernadette Soubirous, quando diceva: “Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi”.

Cara Etty, raccontandomi tutte le tue fragilità e le tue modalità per superarle, mi stai raccontando me.

Anzi; ci stai raccontando “noi”.

Oggi posterò quello che tu hai raccontato la mattina di venerdì 18 settembre 1942. Quel giorno hai ancora poco più di un anno di vita. Non lo sai con precisione temporale, ma lo immagini. Auschwitz è sempre più vicino e tu ti stai preparando.

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“SCENDO DAL CIELO SULLA TERRA, PER FARE DELLA TERRA UN CIELO”

Sto guardando la puntata di Ulisse dedicata alla Giordania (la potete rivedere in questo link: https://www.raiplay.it/video/2023/09/Ulisse-il-piacere-della-scoperta—Petra-e-i-tesori-della-Giordania-32a41729-cec7-4f8a-8d19-27fe8245308e.html )
e sono al 28esimo minuto circa, quando Alberto Angela è nel punto del Giordano dove si presume sia stato battezzato Gesù da Giovanni Battista.
Il punto preciso, ovviamente, non si conosce. Ma quel punto del Giordano è interessante perché lì intorno l’archeologia ha scoperto almeno otto chiese (che tra l’altro operavano anche in epoca islamica, simbolo di tolleranza dell’epoca), cinque fonti, un monastero e delle vasche battesimali (in una ancora oggi i pellegrini possono immergersi).
Ma in tutta questa storia, la cosa che più mi colpisce è il fatto che Gesù si sia fatto battezzare nel punto più basso della terra.
Forse non è un caso.
Il nome “Giordano” significa “che scorre sempre più giù”.
Forse la Parola di Dio è scesa proprio nel Giordano per raccontarci che non si allontanerà mai da nessuna nostra “bassezza” (geografica o umana).

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VOLEREMO CON TE! 

Signore, fai volare alto Luca, che è appena tornato dal Pronto Soccorso per la sua ennesima crisi di panico ❤

Signore, fai sperare in Te Rita, che ha appena saputo di essere incinta e la sua azienda sta licenziando.❤️

Signore, dona nuove forze a Michael, che è stato lasciato dalla sua ragazza ed è convinto che la sua vita non avrà più senso.❤️
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Se un giorno…

Se un giorno la sofferenza mi impedirà forse perfino di pregare…

Se un giorno la paura mi toglierà ogni parola ed io mi metterò muta davanti a Te…

Se un giorno sarò capace solo di sussurrare un “aiutalo” e niente più…

Quel giorno Tu sarai vicino a me più che mai.
Io non sentirò le tue carezze, probabilmente.
E magari non avrò neanche tanta fede da smuovere le montagne.
Ma Tu non mi abbandonerai.
Non conterai i miei peccati, ma le mie lacrime.
Non farai caso alla mia preghiera sconclusionata, ma guarderai l’amore che muoverà la mia anima.
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MARIA, FAMMI BRILLARE ED IL DRAGO ROSSO NON TEMERÒ 

Maria, tu sei vestita di sole ed io ne sono felice!
Ora capisco perché amo così tanto il sole: la sua luce mi narra l’abito con cui Dio ci vestirà tutti quanti!
Lo intuisco.
Lo sento.
Ma il tuo abito sarà il più bello di tutti perché in paradiso, ad ogni tuo passaggio, ci farà brillare tutti! 😍

Maria, stasera guardo la luna e so che i tuoi piedi la sfiorano.
Guardo le stelle e ne immagino dodici come corona su di te.
Poi guardo le mie gambe stanche e mi chiedo se tu sei qui, seduta accanto alla mia debolezza.
Sono certa che tu non sei lontana.
Vedo la luna, vedo le stelle e vedo anche te.
Qualcosa vedo con gli occhi e qualcosa con la fede.🙏🌟

Maria, noi donne sappiamo cosa sono le doglie del parto.
Tu sei incinta.
Urli di dolore.
Sei in pieno travaglio e quell’enorme drago rosso vorrebbe divorare il tuo bambino.
Che lotta c’è tra il bene e il male!
Che dramma c’è nell’universo!
Che battaglia c’è in ogni cuore d’uomo!💗
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LE STELLE CI RICORDANO CHE SIAMO DESTINATI A FARE UN VIAGGIO DIVINO

⭐
San Lorenzo.
La notte.
La luna.
Le stelle.
I desideri.
Oggi, da qualche parte, leggerete quasi certamente una frase famosa di Van Gogh che però, tolta dal suo contesto, ne viene fuori svilita nel suo profondo significato.
Proviamo a capirla meglio, con l’aiuto proprio di Vincent?
Stasera guarderete le stelle in modo…in modo…meglio. Ecco!
Non l’ho scritto in italiano corretto, ma va bene lo stesso.
La frase che tante volte avrete letto (o leggerete oggi, mi ripeto) è:
“Io dichiaro di non saperne nulla, ma da sempre vedere le stelle mi fa sognare”.
Ora, letta così, questa frase, ma che bischerata è?
Una cosa a metà tra lo sdolcinato e l’incompiuto.
“Io dichiaro di non saperne nulla”; ma di cosa non sa nulla?
Qualcuno ha cambiato furbescamente un po’ la frase facendola diventare leggermente filosofica: “Non so nulla con certezza”. Sa così tanto di Socrate!
E invece…
Noi oggi andremo un po’ a sbirciare tra le lettere di Vincent.
Una lettera in particolare.
E’ la notte tra il 9 e il 10 luglio 1888 e lui sta scrivendo all’amato fratello Theo. Non sa che vivrà ancora per soli due anni e 20 giorni. Ma sa che quel cielo gli racconta un “oltre”.
Quella notte gli scrive una meravigliosa lettera e noi oggi abbiamo l’onore di poterla leggere, conoscendo le domande e le possibili risposte che solo un artista con una spiritualità geniale, poteva ipotizzare. ❤

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Stasera non sapevo dove guardare.😍
Il cielo ha dato spettacolo.
Gratuitamente.
Giravo lo sguardo come fossi in un parco-giochi di colori e di luce.
E poi c’era quella sensazione strana…
Non so se capita anche a voi.
In pratica guardi qualcosa di bello, sapendo che ti sta già scivolando via dalle mani.
Vorresti trattenere colori e luce.
Ma sai che non è possibile.
Vorresti memorizzare ogni particolare, per sempre.
E sai che è impossibile anche questo.
Fotografi sapendo già che nessuna foto renderà giustizia alla realtà.
È un misto di meraviglia e nostalgia.

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L’anima resta dove si incanta!

Stamattina stavo guardando questo pezzettino d’alba.
Mi attraeva la coltre di nebbia in basso e la luce del giorno in alto, con quei piccoli alberi appoggiati sopra la terra.
Li guardavo…li guardavo…
Mi sembrava ci fosse tutto l’universo in quel gioco di luce e ombre, di acqua e pini.
Perché il bello di questa foto è che è solo un particolare.
Un piccolo sussurro nel canto immenso dell’alba che stamattina si presentava ai nostri occhi.
Forse non ci avrei nemmeno fatto caso, se non mi fossi fermata.

Poi sono rientrata in casa per dare un’occhiata alla posta e … ho letto questa email🥰!

Elisa (la chiamerò così qui nel post) mi ha scritto una bellissima email da cui “rubo” una manciata di righe.❤️

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