QUEL “SÌ” CHE HA EMOZIONATO L’UNIVERSO!

Ha detto sì!!!🥰
E tutto il paradiso ha esultato di gioia!
Ha detto sì!!!🥰
E Dio ha abbracciato Dio, in Maria!
Ha detto sì!!!🥰
E la Parola è diventata un bambino!
Ha detto sì!!!🥰
E la Luce è entrata nelle tenebre!

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8 dicembre: Immacolata Concezione!

Dio non è sceso sulla terra come un Ufo e non è arrivato con effetti speciali: è semplicemente (si fa per dire) arrivato tra noi come fanno tutti i bambini di questo mondo: attraverso una madre.❤️

Una sua creatura è diventata sua madre.
La ragazzina che lo ha accolto nel suo utero, dandogli proprio il suo DNA, era un’adolescente ebrea di nome Maria.
L’Onnipotente è entrato in lei.
❤️

La purezza di Dio l’ha attraversata, rimanendo in lei.
Colui che è senza peccato, è cresciuto per nove mesi grazie al nutrimento di una madre concepita, a sua volta, senza peccato.
❤️
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Santi e poeti

Diceva Goethe: «Cos’altro è il genio se non quella forza creatrice da cui scaturiscono azioni ben accette a Dio e alla natura, e che proprio per questo hanno seguito e durata?»🌺
Sto leggendo “L’altra verità”, il diario personale dell’immensa Alda Merini sui suoi dieci anni in manicomio.
Una creatura geniale con il dono di scrivere parole creatrici di bene, anche quando ha avuto a disposizione solo l’inchiostro del dolore.
Lei si è fatta regalo per tutti noi, posando su carta la sua anima di santa e poeta (lei si diceva “poeta” e non “poetessa” ed io continuo volentieri sulla stessa sua linea evocativa).
Mi sento smisuratamente grata al Cielo per far nascere, ogni tanto, figlie “strane” ed incomprese dai più, perché possiedono quella mistica disposizione a valicare il piano della piatta superficialità, vedendo l’”oltre” che c’è in tutte le cose.
Alda è una di queste figlie.🌺
Investita dall’Alto con quell’energia divina che dona occhi nuovi e un cuore amante della Vita, ha raccontato tutto di ciò che incontrava.
Ed anche noi, fortunati lettori, è come se fossimo investiti dal suo stesso fuoco interiore, spesso chiamato ispirazione o creatività o illuminazione o (e questo è l’ultimo tassello che io più amo) profezia! 💙
C’è un inedito di Alda Merini pubblicato nel quinto anniversario della morte (avvenuta a Milano il 1° novembre 2009, festa – guarda caso – di “Tutti i santi”), intitolato “Santi e poeti” e datato 2 dicembre 1948.
Alda ha solo 17 anni e se oggi lo possiamo leggere è solo perché una sua amica carissima, Marisa Tumicelli, un giorno che era nella soffitta di Alda, scorse dei fogli sparsi sul pavimento del tutto dimenticati, come fossero un tesoro nascosto ai più.
Alda donò quei fogli ritrovati per caso alla sua amica che, per anni, li custodì come perle rare.
Poi li affidò a don Marco Campedelli, sacerdote veronese, burattinaio e liturgista, grande amico e confidente della Merini che, nel 2015, li fece conoscere a tutti noi attraverso una raccolta pubblicata in un libro di Scripta Editore (a cura di Roberto Fattore, Luca Bragaja, Marisa Tumicelli e, appunto, Marco Campedelli).
Dicevo: sto leggendo “L’altra verità”.🌺💙
Ieri sera mi sono addormentata con, tra le dita, alcune pagine del libro.
Stamattina volevo regalare a chi di voi vorrà, la lettura di alcune righe sante di questa poeta.
Perché se tra terribili elettroshock, tra cinghie che la legavano per giorni ad un letto, tra puzzo di urina ed urla di terrore, lei è riuscita a guardare il mondo con sguardo di Cielo, allora c’è speranza per tutti noi!🌺
Buona lettura.🥰

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IL CIELO CHE CAMBIA…

Per me guardare il cielo è stato sempre come cogliere tra le sue luci colorate e in cambiamento, stralci di nostalgia provenienti da un mondo invisibile.
Agli occhi.
Eppure presente come una Presenza.🥰

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OGNI TRE GIORNI…

In questo periodo, ogni anno, faccio la mia personale Via Crucis guardando le puntate di “Amore Criminale” (https://www.raiplay.it/programmi/amorecriminale ) e cercando di mettere nelle mie ossa il dolore femminile di donne drammaticamente uccise.
Lo faccio per non fermarmi alle statistiche, per conoscerle, per far sì che la loro morte non sia stata inutile, per capirne il “perchè”!
Però se anche voi doveste fare questa Via Crucis al femminile, preparatevi!
In quelle storie raccoglierete lacrime e speranze, disperazione e amori appena nati, omertà e grida di denuncia…
Guardare “Amore criminale” significa entrare nella vita quotidiana della violenza patriarcale e conoscere tanta ingiustizia nuda, cruda e stupida!
E poi conoscerete tante storie vere.
Donne che denunciano e denunciano e denunciano (sì, molte lo fanno) ma senza grandi risultati (per esempio guardatevi la storia di Francesca https://www.raiplay.it/…/Amore-Criminale-Storie-di… ).
Donne che raccontano, ma non vengono ascoltate.
Donne che si chiudono, tanto nessuno domanderà mai loro niente.
Donne giovanissime che hanno così paura della solitudine da preferirvi un fidanzato giovane e già terribilmente violento (https://www.intemirifugio.it/fidanzato-violento-ed…/ )
Eppure le donne potrebbero far finire questa mattanza.

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Adele Bloch-Bauer, la musa di Gustav Klimt.

Questa è la storia di Adele Bloch-Bauer, la musa di Gustav Klimt. ❤️
Adele Bloch-Bauer era una bellissima donna, che aveva sposato a diciotto anni, Ferdinand Bloch, più vecchio di lei di diciassette anni.
Insofferente ai limiti che il rigido ambiente dell’aristocrazia viennese le imponeva e tormentata dall’impossibilità di avere figli, la giovane aristocratica aveva sviluppato una natura malinconica e complessa che aggiungeva attrattiva e mistero alla sua persona.
Adele associava ad un fascino non comune il dono di un’intelligenza brillante che l’aveva portata ad apprendere da autodidatta il francese e l’inglese, ad appassionarsi allo studio della musica, della filosofia e della cultura classica. Insieme con il marito, aveva deciso di dedicarsi ad un’intensa attività di mecenatismo che la portava ad entrare in contatto con i più celebri intellettuali del periodo.
Klimt conobbe la donna durante alcuni ricevimenti che la famiglia Bloch-Bauer dava regolarmente. L’idea di ritrarla fu di suo marito Ferdinand che, nel 1903, commissionò a Klimt un quadro a figura intera avente per soggetto Adele, e che sarebbe dovuto essere un dono per i genitori di lei.
Egli sviluppò una vera e propria passione per il soggetto, arrivando a ritrarlo più di una volta: per tale motivo, si parla spesso della Bloch-Bauer come della musa ispiratrice del secessionista viennese. Si è perfino ipotizzato che i due fossero amanti, anche se nelle lettere del pittore non vi sono tracce di una relazione con la donna.
Nel 1925, quando era ancora giovane, Adele venne colpita da una forma violentissima di meningite, e morì in pochi giorni lasciando Ferdinand vedovo.
Nelle sue ultime volontà, la donna chiese al marito di donare tutte le opere di Klimt, compreso il ritratto, alla Galleria del Belvedere.
Ma nel 1938 il quadro è uno dei tesori artistici trafugati dai nazisti alle famiglie ricche di Vienna: l’opera cambia titolo e prende il nome di “Woman in gold” per nascondere l’origine ebraica del soggetto che sarebbe stata evidente dal cognome.
Ferdinand Bloch è costretto a scappare in Svizzera, alla sua morte, nel 1945, l’uomo lascia tutti i suoi beni ai suoi eredi, compreso il celebre ritratto della moglie.

Quel crocifisso a san Damiano

Me lo ricordo perfettamente.
Era martedì 6 luglio ed io ero in giro per Masada (dico solo 40 gradi e non aggiungo nient’altro🥵).
Una persona stava cercando di fare una salita su roccia insieme a me e mi diceva: “Ti ricordi quando a novembre siamo venuti ad Assisi con te, Cri?”
“Certo”
“Ecco; ti volevo dire che quel giorno, ad Assisi, avevo chiesto un aiuto per il mio lavoro. Avere una famiglia numerosa ed un lavoro precario era la mia preoccupazione insopportabile. Quel giorno ad Assisi io pregai per questo: un lavoro. Poco dopo, tornati da quel viaggio, come un sogno, firmai il mio contratto a tempo indeterminato con … E’ stato come un arcobaleno tra la pioggia. Io l’ho visto come una risposta alle mie preghiere di quel giorno ad Assisi”
“Come sono contenta!!! Felice che tu abbia un lavoro sicuro. Io non so se sia un caso o no, ma certo che la vita è un gran bel sogno ad occhi aperti ed anche gli incubi hanno una fine. Oltre che un fine”.
E così, filosofeggiando un po’ tra le rocce di Masada, scherzammo anche sul fatto che stavamo nella terra di Gesù ed a lui era capitato sempre il nr.33.
Camera n.33.
Poltrona in aereo n.33
Biglietto d’entrata n.33
………
Nessuno di noi saprà mai con assoluta certezza il mistero che c’è dietro gli eventi della nostra vita.
Certo è che ieri, a san Damiano, ho fatto notare un commovente crocifisso di cui quasi nessuno ne conosce la storia.
Tutti vanno sempre nella chiesa “principale” per vedere il famoso crocifisso bizantino che ha “parlato” a san Francesco (e che comunque è una copia perché l’originale è nella basilica di s. Chiara) e quasi nessuno fa caso ad un altro crocifisso che è nella cappellina antecedente all’entrata della chiesa di san Damiano.
E’ un crocifisso con una storia molto affascinante!❤️

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2 NOVEMBRE : CHE IL PARADISO CI ILLUMINI! 

Chiudo gli occhi.
Cerco la Luce.
Padre nostro che sei nei Cieli,
dona la gioia eterna a tutti coloro che abbiamo amato!❤️

Apro gli occhi.
La luce del sole mi assale.
Creatore della vita,
splenda sul viso di tutti coloro che ci hanno amati, la Tua Luce amorosa! ❤️

Richiudo gli occhi.
La Luce mi scalda.
Dona ai fratelli che hanno lasciato la terra, il riposo sereno che asciuga ogni lacrima! ❤️

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1 NOVEMBRE: FESTA DEI POETI DELLA VITA 💙🌺

Oggi è la festa dei poeti della vita.
Quelli che hanno scritto versi armoniosi nei loro anni passati sulla terra.
Non versi perfetti.
No.
Versi di testarda vitalità amorosa.
Sono caduti e si sono rialzati.
Sono caduti ancora e si sono rialzati ancora.
Hanno provato e riprovato, pur di essere felici, fiorendo.
Hanno scritto parole di speranza, senza nemmeno accorgersene tanto.
Hanno sorriso quanto potevano e hanno pregato senza proferir parole.
Hanno creduto nella Luce, pur circondati da nuvole grigie.
Hanno amato i loro sogni, senza chiuderli mai in un cassetto.
Hanno riso ogni volta che ne capitava l’occasione.
Hanno piantato fiori, pur se nessuno li avrebbe visti mai.
Hanno alleviato dolori e curato ferite.
Hanno indossato ciabatte malconce e strascinato i piedi stanchi,
ma mai si sono fermati.
La Luce era ormai entrata dentro di loro.
Più luminosa del sole, più potente di un tuono, più eterna di ogni tempo.

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NELLA NOTTE, SIAMO BACIATI DALLA TUA LUCE

Signore delle stelle,
quando ho paura, io le fisso e penso a Te.
Tu mi stai dicendo: “Guardale! Sono così luminose proprio grazie al buio”.
Allora capisco.
Verrà pure la notte.
Ma comunque andrà, noi sempre brilleremo, grazie a Te! ❤
Signore del sonno,
grazie per gli occhi che si chiudono e che mi fanno distrarre dal mondo.
Tu mi stai sussurrando: “Riposati e dormi in pace. Io ti proteggerò durante la notte ed arriverai sana e salva a domani mattina ed a tutte le mattine che io ho contato per te.” ❤

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