“Gesù ha detto: “chiedete e vi sarà dato”, “bussate e vi sarà aperto”, “cercate e troverete” ma come mai io sono anni che mi raccolgo in assidua preghiera chiedendo cose che poi non arrivano? È possibile che il Signore non mi ascolti o non voglia aiutarmi? Io concludo sempre le mie preghiere con: “sia fatta la tua volontà” ma le cose che io chiedo sono la base stessa della vita…due cose senza le quali la vita non avrebbe senso…capisco che i piani del Signore spesso sono diversi dai nostri così come i Suoi tempi sono diversi dai nostri, ma davvero a volte non dico di avere dei dubbi ma tendo a perdermi…”
Caro Stefano, io ogni volta che cerco di capire il misterioso atto del pregare, vado in tilt.
Tendo a perdermi come te. Mi sento disarmata.
Intuisco che il mio cervello non è lo strumento adatto per capirci qualcosa.
E’ come voler sentire il sapore dello zucchero col naso.
Per quanto ci sforziamo, non è possibile comprendere quel che succede durante un momento di preghiera.
E’ un contatto misterioso tra la creatura ed il suo Creatore.
La bellissima frase “Prega non fino a che Dio ti ascolti, ma fino a che tu ascolti Dio” risulta spiritualmente profonda a tutti noi ma, nella pratica, ci sganciamo con grande difficoltà da quella specie di speranza faidate basata sul “Ti prego Signore, fai la mia volontà”
Søren Kierkegaard diceva che “La preghiera non cambia Dio, ma cambia colui che prega”.
Pregare è un atteggiamento (del cuore, della mente e del corpo) che ci fa sentire, sempre e comunque, abbracciati da Dio e protetti dalla Sua Volontà. Continua a leggere Prega non fino a che Dio ti ascolti, ma fino a che tu ascolti Dio