Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Sindone-tridimensionale“Buongiorno prof, ieri sera mi sono collegata al tuo blog e ho trovato la nuova riflessione riguardante la Sacra Sindone. Dopo averla letta sono andata a nanna e prima di addormentarmi mi è venuta in mente questa cosa: E se fossimo noi la sindone?

Non mi prendere per pazza ti prego… 

Ho pensato che se con il nostro amore lasciamo che Gesù risorga dentro di noi, forse LUI risorgendo potrebbe lasciare su di noi un’impronta…. Certo, non diventeremo mai come LUI, ma forse gli altri guardandoci potrebbero scorgere in noi un po’ di quello che è Lui…

Sicuramente sono ancora nel buio Cri, ma non ho smesso di camminare…
Un abbraccio!”

sindoneGabriella, sai qual è la cosa che più mi affascina della sindone? La luce. Quella luce piena di energia che ha portato “fuori” dal lenzuolo di morte, l’uomo che vi era stato deposto.

Un’esplosione di luce, dicono gli scienziati; quelle persone, cioè, che vivono sulla propria pelle quel che diceva Giovanni Paolo II La sindone è una provocazione per la nostra intelligenza”.

Gli studiosi, in questi ultimi anni, hanno affrontato la madre di tutte le curiosità: Come si è formata quell’immagine?”

xadinolfi_20150319082015979_jpg_pagespeed_ic_UZa6RAn_frIl prof. Aaron Upinsky, dello STURP, ha detto: Uno dei più grandi misteri della Sindone è come il cadavere, staccandosi dal tessuto, non lo abbia toccato. Egli è volato via senza alterarne minimamente le fibre, senza strapparle e senza modificare le macchie di sangue già esistenti… Un cadavere coperto di piaghe non potrebbe mai essere portato via dal lenzuolo senza alterarlo e senza lasciare tracce. Questo è un fatto decisivo e non contestato da nessuna scienza. Si spiega unicamente per la ‘dematerializzazione’ del corpo, che vola via dal lenzuolo non essendo più soggetto alle leggi della natura. Orbene, è proprio questo che i cristiani chiamano ‘Risurrezione’”.

Praticamente il cadavere si è come vaporizzato, emettendo una radiazione che avrebbe plasmato l’impronta. Ed è molto probabile che, al momento di produrre questa radiazione, il corpo fosse in levitazione.

La radiazione…la luce…l’energia…che cosa sarà stato mai?! Continua a leggere Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

La provvidenza in tempi di caos

Carosello-caffè_buongiorno_3  Di solito mi scriveva quasi tutti i giorni. Un messaggio veloce su whatsApp, un buongiorno affettuoso via email…

Poi, all’improvviso, più niente.

Chiara mi aveva contattata la prima volta IMG-20141214-WA0009sul Blog e poi ne era nata una bella amicizia. Una donna profonda ed intelligente, con un cammino spirituale originale alle sue spalle (più di questo non dico per tutelare la sua privacy). Mi ha spesso aiutata mandandomi il messaggio giusto al momento giusto (non so come facesse; evidentemente Dio ci dirige più di quanto noi intendiamo).

Il silenzio di questi ultimi tempi lo avevo notato ma – pensavo – è Pasqua, ci sono tanti impegni liturgici e parrocchiali, io sono stata per un periodo in Francia…

6La Settimana Santa invece, mi arriva un suo audio messaggio su whatsApp. “Strano – penso io – non lo ha mai fatto”. Ascolto e non avrei mai immaginato. Chiara ha una malattia agli occhi che potrebbe scrivere “cecità” nel suo futuro. Sono stata io a chiederle per poter capire ancora meglio, altrimenti Chiara non mi avrebbe raccontato un gran che, perché il suo intento non era parlare di sé ma parlare a me.

fjb34g_e94lmm_fsChiara a cui piace leggere e scrivere…Chiara a cui piace scegliere in rete le immagini e le riflessioni più belle da proporre agli altri…

Il Sabato Santo mi ha detto: “Tento di fare quel che posso…faccio cose piccole…sono al centralino…ascolto le persone …per il resto, per ora, sono fuori gioco…ma io voglio continuare a sentirmi abbracciata a Lui…voglio amare come posso…mi affido!”

Ci sono delle volte in cui si impara tanto da una semplice frase. Decine di libri letti, decine di lezioni ascoltate, decine di prediche settimanali e poi…wow! Una semplice frase ti insegna più di tutto questo. Continua a leggere La provvidenza in tempi di caos

La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

Sindone-300x287   Il silenzio è perfetto, gli sguardi sono concentratissimi e l’emozione si tocca con mano: tutti gli studenti sono sempre pieni di stupore ogni volta che spiego la Sindone.

Quel testimone silenzioso ha colpito ancora. Le sue ultime ore di vita dedotte dal lenzuolo, provocano domande preziose.

Ma andiamo indietro nel tempo, a quel venerdì 3 aprile dell’anno 33 d.C. (sembra infatti che la datazione più avvalorata, sia proprio questa  http://www.uccronline.it/2012/06/07/gesu-e-morto-venerdi-3-aprile-33-d-c/ )

1. La sindone proviene da Gerusalemme.

sul-sudario-di-oviedo-lo-stesso-polline-trova-L-ILecwy-175x130Intanto è interessante osservare che i pollini non sono incollati sulle fibre e non sono coperti di colore, come accadrebbe se si trat­tasse di una pittura, ma sono liberi, al di sopra o fra le fibre del lino (l’immagine a sinistra riproducono gli stessi pollini trovati sia sulla Sindone che sul Sudario di Oviedo)

Ma poi è importante rammentare che la pollinologia, ingrandendo 36.000 volte le trame della Sindone, ha documentato sia il lungo viaggio mappafatto da questo telo, in duemila anni di storia (confermando che il famoso telo ha soggiornato in Palestina, in Turchia, in Francia e in Italia), sia la sua provenienza da Gerusalemme (per esempio il Zygophillum dumosum, si trova esclusivamente nei dintorni di Gerusalemme e al Sinai).

Ma oltre ai pollini, anche gli studi sulle tracce di un terriccio tipico anch’esso di Gerusalemme (sul ginocchio, il calcagno e il naso), hanno confermato la sua provenienza.  http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/la%20santa%20sindone%20e%20la%20scienza%20medica.htm

2. Sulla Sindone ci sono tracce di sangue (non di pittura), compresa l’aloe e la mirra

flagrum-flagellum“… e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano per terra» (Lc 27, 44). Luca, che era medico, riferisce questo fenomeno con realismo. La natura umana di Gesù, conoscendo nel presente ciò che stava per accadere, reagì con un terrore enorme ed una tristezza profondissima. Gli sembrava quasi di morire. Continua a leggere La sindone: unica testimone dell’attimo della resurrezione

E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare

Quando ascolto le sue parole, mi sento capita, sento che qualcuno riesce a blogdiattualita_5ef6c68824806ea598869b91cc4bab2b1percepire il mio dolore dalle parole che pronuncio, perché ultimamente nessuno lo fa, nessuno è in grado di poter sentire il mio silenzio e la mia sofferenza, e io mi sento sempre più sola; perfino quando sono con le persone che mi vogliono bene! La ringrazio per le sue parole, che non mi fanno sentire più sola, e questo per me è molto importante. INFINITAMENTE GRAZIE!

Innanzitutto ti voglio subito tranquillizzare: tutti (chi più, chi meno) gli adolescenti (ma anche non) si sentono soli ed incompresi. So che il detto mal comune, mezzo gaudio è una magra consolazione, però aiuta a non sentirci i brutti anatroccoli della situazione.

Molti hanno difficoltà a comunicare con gli altri e la camera spesso diventa il rifugio da tante frustrazioni emotive.

alexE se proprio la devo dire tutta, molti non sono neanche capaci di comunicare con se stessi. Qualcuno lo chiama analfabetismo emotivo.

In pratica si è incapaci di decifrare i propri sentimenti e le proprie emozioni e l’incapacità di leggere nel proprio animo, provoca solo un impulso all’azione, spesso svincolato dal proprio vissuto interiore.

Che significa in concreto?

Che facciamo una cosa (per esempio stare in silenzio) ma ne vorremmo fare un’altra (per esempio sfogarci); che urliamo un sentimento (“Non me ne frega niente di te!!!”) ma ne proviamo un altro (“Ti prego, non mi lasciare!!!”) e così via.

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Tutto questo ci isola, aumenta il senso di inadeguatezza, abbassa la nostra autostima e fa riaffiorare antiche ferite.

 

 

 

Boom! Si scoppia! Dentro di noi c’è il finimondo!

buongiornojpgIl dolore si fa avanti e noi ci sentiamo incompresi. Ed effettivamente lo siamo.

Anzi: spesso siamo un mistero di emozioni anche per noi stessi.

E’ per questo che nella mano dell’adolescente ci sono vere e proprie bombe a mano pronte, lì lì, per esplodere. Hanno vari nomi: tossicodipendenza, anoressia, bulimia, depressione…

Ma allora che facciamo? Ci lasciamo andare alla tristezza angosciante? Ma no! Continua a leggere E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare

Quando la fede è nel buio

slide_11Buongiorno prof, come avrei voluto che tu fossi una mia prof! Forse ora non starei così…forse avrei trovato da tempo il mio cammino e ora nel momento della tempesta mi affiderei al Signore con più fiducia e meno timore…

Invece sono terrorizzata e quel che è peggio è che chi continua a passare le notti leggendo pregando e piangendo è una mamma che deve aiutare il suo bambino ma non trova la forza. È stato un anno difficile legato ad alcuni problemi di salute che hanno afflitto alcune delle persone a me più care tra cui anche il mio bimbo. È stato un anno anche prezioso per la nascita del mio secondo bimbo che invece mi guarda e guarda al futuro sorridendo cercando a suo modo di dare alla sua mamma un po’ di forza. Io faccio di tutto per cercare di galleggiare in queste acque, cercando di rassegnarmi alla volontà di Dio, di sperare, di pregare…

Leggendo preghiere, letture e il tuo splendido sito che mi dà la forza di andare avanti giorno dopo giorno…ma l’acqua mi sovrasta e mi toglie il respiro…mi sento molto figlia in cerca di aiuto, ma poco madre …perché mi manca la forza x affrontare …. Sia le piccole che le grandi croci che la vita ci mette davanti.

Io che ho sempre avuto una vita facile tutta in discesa ora mi trovo davanti ad una salita enorme e impossibile …leggo che il Signore è sempre al nostro fianco e non ci chiede di più di quanto possiamo dare… Ma mi accorgo di non avere fiducia a sufficienza per andare avanti e questo mi spaventa ancora di più perché mi fa capire che la mia fede vacilla e senza quella io sono finita…

Come posso fare? Scusami tanto per la mia maleducazione. Non mi sono nemmeno presentata. Io sono Chiara. Non ci conosciamo, ma sento che ho tanto bisogno del tuo aiuto. Grazie per tutto ciò che hai già scritto sul tuo blog. Mi hai comunque già molto aiutata senza saperlo. Un abbraccio grande, Chiara

Carissima Chiara,

Dream (5)leggendo la tua lettera mi sembrava di rivivere il periodo difficilissimo che mi ha costretta a partorirmi di nuovo. Questo è il motivo per cui ti rispondo pubblicamente: sono infatti convinta che sia più utile condividere le nostre debolezze che non i nostri successi.

Intendiamoci: l’obiettivo del nostro camminare è la vittoria, la meta, il podio, e proprio il primo posto del podio!

Un primo posto “personalizzato”, fatto apposta per noi, che non si conquista quindi sbaragliando gli altri, ma vincendo i nemici che sono dentro di noi.

uid_11d6f30bb7c_580_0[1]E di nemici che remano contro la nostra felicità ne abbiamo tanti. Uno di questi è l’angoscia.

L’angoscia bussa alla nostra porta e, con efficacia paziente, ci piega (facendoci vedere solo la terra e mai il Cielo), ci squarcia l’anima (convincendoci che il nostro futuro sarà per sempre monocromatico e, ovviamente, nero) e ci immobilizza togliendoci ogni energia di vita. Continua a leggere Quando la fede è nel buio

Erode il grande: un prepotente con i giorni contati

HerodtheGreat2E’ l’aprile del 750 di Roma (= 4 a.C) e a Gerico re Erode il Grande, dopo sei mesi di lunga e dolorosa malattia, muore.

Il suo cadavere (già in vita eroso dai vermi!) fu trasportato con grandi onori all’Erodion, palazzo-fortezza che aveva fatto costruire lui stesso (nella foto sotto si possono vedere i resti di questa grande costruzione).

Giuseppe Flavio ci racconta che il funerale si svolse nel modo più splendido possibile: “Erode fu posto su di una lettiga d’oro tempestata di perle preziose e molteplici gemme di diversi colori e una coperta di porpora; anche il morto era vestito con un abito di porpora, portava un diadema sul quale era sistemata una corona d’oro, sul lato destro giaceva il suo scettro”.herodium01

E’ per quella corona che Erode fece la Strage degli Innocenti.

E’ per il potere che egli fece vendette e omicidi, con una crudeltà senza limiti. Per questo il popolo lo odiava e godeva di ogni disgrazia che si rovesciava sulla sua corte.

Erode, per tutta la sua vita, fu un crudele arrivista, senza scrupoli.

Da giovane fece uccidere Malico, l’uomo che aveva avvelenato suo padre Antipatro (43 a.C.).

Prise_de_Jérusalem_par_Hérode_le_GrandImprigionò suo fratello Fasael il quale, per la disperazione, si suicidò fracassandosi la testa contro il muro.

Non ebbe scrupoli nel far uccidere prima la moglie Mariamne I (29 a.C) ed anni dopo i due figli avuti da lei: Alessandro e Aristobulo (7 a.C.). Nel quadro accanto è proprio raffigurato l’omicidio di Aristobulo.

Non soddisfatto, cinque giorni prima della sua morte, fece giustiziare l’altro suo figlio Antipatro, avuto da Doris, una delle sue mogli.

Man mano che la morte si avvicinava, nessuno scrupolo di coscienza balenò nell’animo di questo crudele re. Anzi: progettò un’ultima feroce beffa. Egli sapeva che nessuno dei suoi sudditi avrebbe pianto la sua morte (anzi!) e questo non lo poteva sopportare. Allora ordinò alla sorella Salome di riunire a Gerico (dove lui si trovava ammalato e in fin di vita) tutti i potenti del regno, per farli ucciderli, appena lui fosse morto.

Giuseppe Flavio racconta così l’episodio: Continua a leggere Erode il grande: un prepotente con i giorni contati

L’amore fedele oltre la morte

Lo-Spazio-Dipinto__Il-Tempo-scopre-la-Verita_g   “Cara prof, è da tanto che non le scrivo e non so da dove iniziare … beh in questo anno passato con lei ho imparato tanto e sento di essere cambiata tanto… mi ricordo la prima volta che le ho scritto … ero diversa da quello che sono ora.

Ho imparato che non tutto è come ci sembra, non tutti sono quelli che ci sembrano di essere e soprattutto ho conosciuto persone davvero speciali come lei.

Lei mi ha sempre detto che mio padre mi sta vicino, anche quando non lo sento. Beh prof, mio padre è veramente accanto a me! E’ qui quando piango, quando sorrido e soprattutto quando ho bisogno di lui. Sembra che, più tempo passa e  più trovo pezzi di lui in qualunque cosa!

Certo, ci sono sempre quei giorni in cui non mi riesco a frenare e le lacrime vengono giù…. ma asciugandole mi dico che sono forte … forte davvero ….

La persona meno forte in questo momento è mamma; ogni giorno vedo il suo sorriso spegnersi. Mi fa paura … prof! Faccio di tutto per renderla felice per farla sorridere… ma delle volte lei sorride per far felice a me … lei sta male … lo sento … la sera quando dormo, piange e chiede aiuto a Dio … perché in fondo lei ci crede ancora in Lui e nel Suo amore.

Sa oggi sono uscita con lei a fare un giretto … lei vedendo una coppietta mi fa: “Tuo padre, se ci fosse ancora, chissà quante cose avremmo fatte ancora insieme…chissà come sarebbe andata”. Io, in quel momento, mi sono sentita morire. Ho sentito che tutto ciò che ho fatto non le è bastato … mi fa stare male … credo che mia madre sia caduta e non riesca più a rialzarsi!

Io senza i suoi sorrisi sono persa…

Prof mi fa male vederla cosi … mi uccide sta cosa …. perché un amore non può durare per sempre? Perché le persone che si amano non stanno insieme per sempre!?

1220178d1269532977-puo-esserci-amicizia-tra-uomo-e-donna-prince_student-thumb “Ti amo!” disse l’uomo alla donna.

“Ti amo anche io!” rispose la donna al suo uomo.

“Ti amerò per un mesetto sicuro!” riprese l’uomo.

“Io invece sono certa che ti amerò almeno per un anno!!!” gli disse la donna, tutta entusiasta ed innamorata. Continua a leggere L’amore fedele oltre la morte

Giorno e notte, Dio ci abbraccia.

6168321-lgCara Prof… mio nonno sta male. E’ ancora giovane per andarsene e in questo periodo e cambiato tanto; è dimagrito un sacco ed il colore della sua pelle è diverso.

Alcuni medici hanno detto “Arriverà massimo a 3 o 6 mesi di vita”.

A raccontarmi tutto è stata mia madre e piangere davanti a lei è stato bruttissimo. Farmi vedere debole è stato stranissimo perché so che lei ci sta male, e io non voglio.

Certe volte mi sono chiesta: “Ma se Dio è la vita, perché ce la toglie?”

Poi però ho pensato che non è colpa sua… che lui veglia sempre su di noi ma, magari, qualche volta gli sfugge quello che potrebbe succedere in futuro.

Ho perso due dei miei amici in passato e la depressione aveva preso il sopravvento in me. Mi ero ripromessa che non sarei mai più entrata in un cimitero dopo la loro morte, ma non è stato così. Sono li quasi tutti i giorni e ancora mi porto dentro quel dolore.

Penso sempre a come sarà la vita senza mio nonno.

Sapere che, prima o poi, ricadrò in quel buco nero, mi spaventa sempre di più. Ricominciare a chiudermi dentro casa, star sempre a piangere senza motivo, pensar sempre a cose negative… mi spaventa.

Sentire tua madre che dice ” Se non esci ti porto da uno psicologo” ed essere criticata ogni giorno, è bruttissimo.

Ho paura di cosa sia la morte e degli effetti che provocherà sulle persone ma, soprattutto, su di me.

Che accadrà quando entrerò in casa e non ci sarà più lui a dirmi “Ciao bellissima nipotina”?

Come mi sentirò vedendo mia nonna guardare il vuoto?

Come sarà vedere lui, in una fotografia, invece di vederlo con i miei occhi.

Non penso di reggere la botta anche questa volta perchè ogni giorno, ogni santo giorno, piango senza che nessuno lo sappia.

Quindi mi chiedo, dove è Dio? Lui dov’è quando io ne ho bisogno? Quando io ho bisogno di forza e di credere in Qualcuno, Lui dov’è?

Sembra che Lui non ci sia mai stato per me, anche se so che è sempre vicino a me. Ho l’impressione che Dio non ci sia mai… perché sto male tutti i giorni e non ho mai sentito quella sensazione di felicità.

Grazie mille per avermi ascoltata prof!

Carissima Marta, mi spiace tanto che tu stia così male. A scuola sei sempre 10463493031180sorridente e credo che nessuno immagini il tuo “dietro le quinte”.

Tu hai il dubbio dei dubbi: Dov’è Dio quando io sto male?”

Tutti ci dicono che Dio ci è vicino, ma non sentirLo è davvero disarmante. Chi ci darà le armi giuste per combattere la tristezza, la sensazione di vuoto, il senso d’abbandono che ci divora il cuore?

Dove potremo rifugiarci dal dolore che sembra ci insegua sempre?

Dove sei Dio?

Se ci sei, batti un colpo!  Continua a leggere Giorno e notte, Dio ci abbraccia.

Anoressia? Ragazze affamate d’amore

anoressia Buonasera prof., sono Davide e vorrei continuare la lezione di stamattina. Premetto che mentre le scrivo mi stanno tremando le mani perché sto parlando di una ragazza a cui voglio un bene enorme: mia sorella.

All’inizio dell’inverno del 2013 decise che era ora di perdere qualche chilo. Siccome era “qualche” chilo non andò dal dietologo ma cominciò semplicemente ad eliminare i carboidrati. Ma siccome, dimagrendo, riceveva i complimenti di tutti (“Ma come stai bene!” “Ma quanto sei carina!”), lei ci prese gusto e continuò la “sua” dieta. Arrivò a perdere dieci …poi quindici chili.

In casa ci accorgevamo che c’erano tante cose che non andavano. Si vedeva che centellinava il cibo, quasi avesse paura di mettere in bocca qualche caloria in più. Ci diceva che non faceva più la dieta per dimagrire, ma io mi accorgevo che correva e si muoveva in modo forsennato per il timore di re-ingrassare. Però mi sembrava così serena che volevo convincermi che fossi io a crearmi dei problemi.

Oggi mia sorella pesa poco più che quaranta chili e quando si confida con me mi fa paura! Lei si fida di me perché fin da piccoli siamo stati un fratello ed una sorella unitissimi. Così a me è chiarissimo quanto sia perfetta e drammatica la sua finzione. E’ come se si fosse creata una spaccatura tra ciò che lei prova e ciò che di lei appare.

Oramai, fosse per lei, non mangerebbe più. Per mangiare deve sforzarsi.

depressioneNon parliamo poi di quel che le passa per la testa. Si sente sola, non ce la fa più, è convinta che nessuno si preoccupi per lei, che la sua vita fa schifo e niente sta andando come lei avrebbe voluto. Crede di essere brutta ed anche il mio parere di fratello maschio non conta niente. Ciò che le dico le entra da un orecchio e le esce dall’altro.

E’ così piena di complessi che io credo non riesca più a riconoscersi quando si guarda nello specchio. Crede che la sua vita sia inutile come lei ed è convinta (ma a questo punto lo sono anche io) che il suo problema sia nel cervello. Dice di essere cambiata. Vede tutto nero ed è convinta che la sua vita sia destinata ad andare sempre peggio. Dice che vorrebbe qualcuno che la amasse per quello che è, che la facesse star bene.

Io vorrei far leggere i suoi messaggi a mamma e papà ma  loro sono tendenzialmente ansiosi ed ho paura che se venissero a sapere quel che passa nella mente di mia sorella, riuscirebbero solo a peggiorare la situazione.

Mia sorella vorrebbe sentirsi amata ma, contemporaneamente, si è chiusa a riccio e non permette a nessuno di avvicinarla. Ha paura di essere poi abbandonata o di rimanere delusa perché, secondo lei, solo questo fino ad ora ha provato. Io non so come aiutarla. Che faccio?

Io ho paura e credo che lei abbia già capito di “cosa” io abbia paura. Che posso fare?”

japan-autumn-leavesCaro Davide, stamattina a scuola, il tuo sguardo attento e concentrato non mi era sfuggito.

Sei un ragazzo fuori dal comune perché non tutti i fratelli sanno “ascoltare” le proprie sorelle. E visto che sai osservare e capire, avrai certamente intuito che l’anoressia è una malattia dell’amore. Non è una mia personale convinzione ma un dato acquisito da chi ha molta esperienza in questo campo. Continua a leggere Anoressia? Ragazze affamate d’amore

La mia mamma mi è vicina, la sento.

occhi20uomoE’ appena iniziata la ricreazione ed io mi dirigo nell’aula dove dovrò tenere la lezione successiva. Entro e vedo Michele sul suo banco, da solo. Mi saluta sorridente. In aula non c’è nessuno ed è strano che lui sia rimasto in classe: in genere lo vedo sempre in mezzo alla mischia.

Così mi avvicino, mi metto seduta vicino a lui e chiedo: “Come va? Come stai?”

Lui sorride un po’ malinconico mentre mi risponde il suo “bene”.un-soffione

A Michele è morta la mamma un po’ di tempo fa e, nonostante siano passati alcuni (pochi) anni, la nostalgia e la mancanza sono due compagne di viaggio che non lo abbandonano mai.

Una mia amica a cui è morta la madre poco tempo fa, mi ha detto: “Mi avevano avvertita che quando ti muore un genitore ti senti solo al mondo, ma non credevo che 4cd3facd3e15a31eaf0d7c704_0fosse così vero. Quando un genitore se ne va, con lui se ne vanno anche le tue radici più forti e ti senti davvero solo al mondo. Anche se hai cinquant’anni, dei figli, tanti amici… ti senti solo”

Non oso immaginare, quindi, cosa possa provare un adolescente a cui è venuta a mancare la radice portante della sua vita.

 

Michele mi guarda e continua: Continua a leggere La mia mamma mi è vicina, la sento.