Autore: cristina
Anche fossi cresciuta storta, Tu mi sorreggerai sempre!
“BENEDETTO L’UOMO CHE CONFIDA NEL SIGNORE E IL SIGNORE E’ LA SUA FIDUCIA”
Eccomi Signore! Anche attraversassi l’arsura del deserto, io avrò fiducia in te. Non lo faccio perché sono brava, ma perché solo Tu sei morto per me. Tu conosci le mie debolezze, le mie mancanze, le mie ferite, Le mie contraddizioni, le mie domande, i miei dubbi… Con te posso anche non nascondere niente, perché Tu hai dato la vita per me. Nessun altro l’ha fatto.
“È COME UN ALBERO PIANTATO LUNGO UN CORSO D’ACQUA, VERSO LA CORRENTE STENDE LE RADICI”
Sarò il tuo albero, Signore del vento! Le mie radici seguiranno la tua brezza ed io smetterò di voler essere l’organizzatrice totale della mia vita. Tu mi aiuterai ad aver pazienza con me stessa, e nella mia debolezza ti ascolterò meglio. Le mie ferite saranno le feritoie dove il tuo Amore passerà. Perché Tu sei morto per me e nessun altro l’ha fatto. Continua a leggere Anche fossi cresciuta storta, Tu mi sorreggerai sempre!
Buongiorno a tutti i semi della terra!
San Giuseppe, fammi sognare!
La Luce, c’è!
Il monte Tabor. Circa duemila anni fa. Un fiore di luce esplode nel deserto e tre uomini lo vedono. Ed è una meraviglia. E’ un volto illuminato da “dentro” e Pietro, Giacomo e Giovanni l’ammirano. E non vorrebbero più guardare da altre parti.
Roma. 6 aprile 1520. Venerdì Santo. Raffaello Sanzio, dopo quindici giorni di agonia, sfinito dalla febbre e dai ripetuti e inutili salassi, muore nel giorno del suo 37esimo compleanno. Poco prima di ammalarsi aveva iniziato la famosa “Trasfigurazione” che, purtroppo, non riuscì a terminare nella sua parte inferiore (poi finita da Giulio Romano).
Ma la parte superiore, sì!
Quella l’aveva finita e quella volle davanti a sé, mentre sorella morte si avvicinava a lui.
Vasari ricorda che “gli misero alla morte, nella sala ove lavorava, la tavola della Trasfigurazione che aveva finita per il cardinal de’ Medici: la quale opera, nel vedere il corpo morto e quella viva, faceva scoppiare l’anima di dolore a ognuno che quivi guardava”.
Per oggi guardiamo “La trasfigurazione” di Raffaello come fosse la prima volta. Guardiamola come la guardò lui. Era giovane, ricco, bello e costretto ad abituarsi a morire di lì a poco. Ebbe solo pochi giorni per abitarsi all’idea di lasciare tutto. Ma come si fa ad abituarsi alla morte? Raffaello si fece portare nella sua camera l’ultima pittura che stava realizzando: “La trasfigurazione”. Continua a leggere La Luce, c’è!
Abbiamo farfalle bianche e luce, intorno a noi
La vita mi ha regalato delle amiche fidatissime. ❤
Sono amiche a cui potrei anche dire di aver fatto il peggio del peggio, sapendo con certezza che non mi lascerebbero mai da sola. Ne ho le prove! Ma, soprattutto, le amo per una caratteristica: con loro posso parlare di tutto ma, soprattutto, di Cielo. E così loro mi raccontano, mi insegnano, mi incoraggiano…insomma: mi aiutano a volare alto e vedere con amore anche ciò che amore non è. ❤
Ieri una di queste super creature, mi ha raccontato due fatti che io cercherò di condividere mantenendo, come al solito, la privacy. Continua a leggere Abbiamo farfalle bianche e luce, intorno a noi
La gravità
Quest’opera è di Lorenzo Quinn, artista che ama diffondere messaggi di amore e fraternità.
Questa scultura si chiama “Gravità” ed a me affascina tanto. Con alluminio e bronzo, su base di marmo nero, ha scolpito una poesia. Perché le poesie si possono scrivere in tanti modi e con tanti materiali. Qui vedete scritta una poesia sull’equilibrio. Continua a leggere La gravità
Dio dalla pelle di luce, illumina anche la mia
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Fammi uscire in una notte, dal deserto.
“Quanto tempo ci hai messo per far uscire gli israeliti dall’Egitto, Signore? Una notte.
Quanto tempo ci hanno messo gli Israeliti per togliersi l’Egitto dalla testa? Quarant’anni.
Tu ci liberi in un attimo. Ma noi, Signore, continuiamo a ragionare da schiavi. Continua a leggere Fammi uscire in una notte, dal deserto.