A Margherita, a Filippo, a Giulia, a Giorgia… “È per rinascere che siamo nati” (Neruda)

C’è il life coach, c’è il mind coach e ci sono un sacco di altri coach!

Oggi vanno molto di moda e, dico la verità, mi incuriosiscono anche.

Ogni tanto, infatti, mi capita di leggere gli ambiziosi obiettivi di questi “coaching” ed un po’ di invidia per gli allenatori del pensiero positivo, mi sfiora.

I coach migliorano (dicono) il tuo modo di pensare, di essere e di fare; ti portano ad aiutare te stesso e gli altri; a riconoscere e gestire le emozioni ed a scoprire, utilizzare ed allenare le tue potenzialità inespresse.

Ma non finisce qui.

 

Promettono di migliorare la tua autostima e l’autoefficacia personale, ti fanno superare le conflittualità, migliorano il tuo atteggiamento mentale nei confronti degli ostacoli e… e potrei continuare con almeno una ventina di altri obiettivi.

 

 

Sto leggendo tutto questo quando mi arriva una foto: un mese fa è nata Giorgia (la mia seconda meravigliosa nipotina) e mio figlio mi ha appena spedito una sua immagine con Giulia (la sorellina di tre anni) che l’abbraccia.

Ogni volta che nasce una creatura nuova di zecca, mi sembra di toccare un po’ del Cielo da cui proviene ed un po’ del futuro verso cui sta andando.

Nascita, voce del verbo ricominciare. Non è forse vero che tutti noi nati siamo dei ricomincianti?

Come la piccola Giorgia anche a noi la vita, fin dalla sua alba, ci ha dato la possibilità di diventare terra fertile ai cambiamenti, purché disponibili a farci penetrare dagli embrioni di novità che si intrufolano in noi attraverso i gesti di tenerezza e gli sguardi sulla bellezza.

Un’alba che ridà il mistero ai nostri giorni…

Un abbraccio che ridona coraggio alla nostra anima…

Un libro che infarcisce di pensieri nuovi la nostra mente…

Una fatica condivisa che restaura un pezzetto di realtà che stava andando a pezzi…

Un perdono che si insinua tra la vendetta e la riconciliazione…

Un bacio che fa diventare “uno” due anime diverse…

Un lavoro che ridà dignità a chi lo accoglie…

Una rivoluzione che parte dal cuore invece che dai fucili…

Una lezione scolastica che scaccia l’ignoranza superficiale…

Un dialogo che costruisce ponti rari…

Tutto ciò che ci incanta, ci cambia. Tutto parte dall’abbraccio della tenerezza e dall’invasione della bellezza.

La bellezza e la tenerezza si abbracciano nei rari momenti di vita intensa, come quando si nasce, quando siamo innamorati o quando si muore, cioè ogni volta che siamo unificati, quando i nostri occhi sono impastati di lacrime e di luce (L. Verdi)

L’aggressività o la bruttura fanno morire, danno uno stop, arrestano, desertificano. La tenerezza e la bellezza fanno vivere, danno il via, creano, rianimano.

La bellezza è una forza viva che mescola in giuste proporzioni il finito e l’infinito.

La tenerezza è un tocco delicato che ci insegna ad accarezzare senza prendere.

E saprò accarezzare i nuovi fiori, perché tu m’insegnasti la tenerezza diceva Pablo Neruda.

E’ nella discrezione del “dietro le quinte” che la bellezza quotidiana e la tenerezza rigenerante srotolano il filo conduttore di ogni santo, regalato e misterioso giorno.

Ogni giorno dobbiamo vivere sapendo che in esso non vi è nulla di troppo, nulla di indifferente e di inutile, che dentro la vita c’è la sorgente che alimenta la sua creazione. Ogni giorno deve essere affrontato come un inizio, dove nulla è ancora deciso, dove ogni rischio è ancora aperto, dove ogni avventura è ancora indefinita. Bellezza e tenerezza … ingredienti di un’armonia interiore sempre rigenerata e rigenerante” (L.verdi)

La vita mi ha regalato quattro splendidi nipoti: chissà che un giorno non leggano questo post?

Io non sono capace di essere la coach di me stessa, figuriamoci se posso scrivere perle di saggezza ai miei quattro nipotini.

Io sono quella che la dieta la inizia sempre il lunedì (successivo) e che scrive post per incoraggiare soprattutto sé stessa.

Come oggi. Come ora.

 

“Cara Margherita, caro Filippo, cara Giulia, cara Giorgiabenvenuti nel mondo dei “ricomincianti”!

Oggi è il 9 dicembre 2017, sono le cinque del mattino ed io sto pensando a voi ed alla vita.

Voglio buttar giù, senza ordine, i pensieri che vorrei dirvi come se foste qui, accanto a me, nello studio dove voi venite spesso a farmi compagnia. 

Quando sorridete siete bellissimi! Sorridete il più possibile alle persone. Al postino, alla commessa, all’amico e a Babbo Natale. A tutti. Il sorriso costa meno della corrente elettrica ma illumina di più. E vi accorgerete che più sorridete e più la vostra anima sta meglio. Non aspettare di essere felice per sorridere. Ma sorridi per essere felice” (Edward L. Krame) 

 

Ogni volta che vi capita, rincarate la dose e ridete! Trovatevi amici che ridono, guardatevi film che fanno ridere e ridete anche di voi stessi (il più possibile!). Pochi minuti fa mi si è fulminata la lampadina dell’ abat-jour che ho sulla scrivania. Sono andata a cercarne un’altra nel mobile accanto al divano, ma lì c’era zio Andrea che si era addormentato avanti la tv. Silenziosamente ho cercato di trovare la lampadina, piano piano, senza svegliarlo. Ma, ad un certo punto, tutta rannicchiata e mezza contorta per prendere la scatola con le lampadine giuste, sono scivolata all’indietro come una cretina. Piano piano ho perso l’equilibrio e mi sono ritrovata lunga. E’ stato in quel momento che ho visto zio Andrea sbucare da dietro il divano e dirmi mezzo assonnato: “Maaa? Mamma…?” Non sono riuscita rispondergli perché mi sono messa a ridere come una scema. Ah ah ah!!! E più cercavo di non ridere per non svegliarlo del tutto e più non riuscivo a fermarmi. Sono scivolata fuori dalla stanza sentendo zio Andrea che sottovoce bofonchiava lungo sul divano: “Che disastro”.

“Ridere è il bisogno dell’anima” diceva Pablo Neruda

“Ridere ci avvicina alla grazia di Dio” scriveva Karl Barth.

Io penso che Dio ride tanto. 

 

Vi accorgerete che passerete un sacco di tempo a preoccuparvi (quasi sempre per cose che non accadranno mai) ed aver paura. E’ un sentimento ancestrale. Se vi capitasse (e vi capiterà) di avere paura o di preoccuparvi, non sentitevi i soli. Non siete i più insicuri del mondo; semplicemente siete umani. Ma voi dichiarate guerra alla paura. Mettetele paura! Non vi fate fregare da lei. A volte appare sotto diverse forme (come la vergogna, la gelosia, la collera, l’insolenza, l’arroganza…) e si nutre della mancanza di fiducia in noi stessi. Cacciatela. Spesso, nella vita, ci tarpiamo le ali da soli. Temiamo di non farcela. Ma se diamo retta alla paura non conosceremo mai la nostra altezza.

“Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò” (Dal film Dune)

 

Sappiate che in famiglia vi abbiamo amati tutti, prima ancora della vostra nascita. Ma siccome tutto l’amore che riceviamo nella vita, a volte non basta a nutrire il nostro continuo bisogno di sentirci protetti, ricordate che siete figli di Dio e che anche Lui vi è sempre vicino. “La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione” diceva Kahlil Gibran. Cercate quel Dio che ha creato gli uomini e non il Dio che gli uomini hanno creato. Alzate lo sguardo fino al Cielo appena potete. Lì c’è davvero un grande “Coach”!

Vi ricordare l’estate scorsa quando, ad agosto, prendevamo la macchina per andare in montagna a vedere le stelle? Il buio perfetto intorno a noi ed un cielo stellato sopra di noi. Per tutta la vita non vi dimenticate mai di guardare le stelle!

Se Dio ad Abramo ha detto “Guarda il cielo e conta le stelle se ci riesci” un motivo ci sarà. Vuol dire che ci fa bene rimanere a bocca aperta davanti ad un cielo stellato. Senza più parole. Solo con l’intima intuizione che lassù c’è scritto molto più di quel che vediamo.

Alda Merini ha scritto: “Lo sconforto non tiene mai conto del firmamento”. Se vi dovesse capitare di essere avviliti o stanchi, guardate il cielo e lasciatevi andare alla vertigine della fiducia in Dio.

Siete figli suoi.

Vi ama e vi protegge.

Quello che so per domani ha scritto Henry Dominque Lacordaire – è che la provvidenza sorgerà prima del sole

Viva la vita ed il suo Coach number 1!

 

 

 



















2 commenti su “A Margherita, a Filippo, a Giulia, a Giorgia… “È per rinascere che siamo nati” (Neruda)”

  1. Buongiorno Cristina,
    questo è un post molto intimo ma di riflessione per chiunque lo legga…un giorno verrà letto anche dai tuoi meravigliosi nipotini che apprezzeranno entusiasti (senza alcun dubbio) la stupenda e fantastica nonchè fantasiosa nonna che ha saputo mettere nero su bianco “pensieri sparsi” … dedicati e ricolmi di immenso amore per loro.

    Un abbraccio di bene Cristina e … a presto leggerti.

    1. Carissima Lella, ci stavo pensando proprio ieri mentre, sola, guidavo verso la scuola. Mi stavo chiedendo: ma questo post…ma quella parola…ma quello sguardo…ma quel… che fine fanno le cose che facciamo?
      Un giorno, quando capiremo quanto sono volati lontano certi nostri gesti e quanto orizzonte hanno visto certe nostre scelte, capiremo quanto sia stato importante il nostro passaggio sulla terra.
      Per ora: viva la vita!
      Un grande abbraccio!!!

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