Il suicidio: la tentazione estrema!

suicidaCara professoressa,
io sono la nuova arrivata della scuola e la ringrazio per la sua accoglienza.
Ho assistito a molte sue lezioni, ho letto tante sue risposte sul Blog e volevo chiedere aiuto pure io.
Prof, sono due lunghissimi anni che mi porto dentro queste cose. Anche nella mia classe lo sanno in pochi, perché mi vergogno; ho paura di quello che potrebbero pensare gli altri su di me.

Prof, io sono il tipo di persona che sorride sempre, anche quando tutto cade a pezzi. Mi nascondo dietro ad una falsa spensieratezza, faccio la stupida, recito la parte di quella che non capisce niente, solo per essere accettata e per nascondere quello che sono veramente.
Prima non ero così! Ero
una persona che sorrideva dal profondo e amava la vita; ora, prof, vivo solo di ricordi.

Sono stati proprio questi ricordi che mi hanno portato a tentare di farla finita ma, non so perché, sono stata sempre salvata . 

La sera in cui è morto mio padre non la dimenticherò mai: avevo paura quella sera, era una di quelle sere fredde di gennaio, le stelle ricoprivano il cielo …evidentemente lassù stavano aspettando l’ultima stella per finire l’opera d’arte!.

Quella sera, fino in ultimo, ho sperato che mio padre si salvasse ed invece, insieme a lui, se n’è andata anche la mia vita.

Tutta la mia infanzia ed i miei sorrisi sono , improvvisamente, diventati solo ricordi relegati nel passato!

Dopo  che mio padre se n’è andato, ci siamo trasferiti tutti da Milano per venire a vivere vicino ai nostri parenti, ma questo cambiamento ha provocato solo tanti dolorosi litigi..

Ho passato un anno tra psicologhe e pianti .

Stavo morendo prof; non per dire che ora so viva … ma dentro non vivevo più!Volevo solo riavere mio padre!

Nello stesso anno iniziai a guardarmi allo specchio, vedendomi grassa .

Odiavo me stessa.

Cercando su internet, trovai un sito dove delle ragazze proponevano dei metodi veloci per dimagrire: da settanta passai velocemente a cinquantasei chili. Ma io volevo continuare perché non ero mai abbastanza magra. Non riuscendoci ero sempre in guerra con me stessa!

Un giorno, mentre ero sola in casa. Mi misi a guardare le foto con mio padre: il dolore prevalse ed io mi sfogai con un pianto isterico. Decisi allora di prendere tutte le medicine di mamma…

Prof, ricordo solo di essermi svegliata all’ospedale, circondata da visi addolorati e preoccupati per me ed io mi sentivo una merda, una nullità, uno schifo.

Decisi di cambiare…almeno ho tentato.

Ma non è per niente facile.

L’estate scorsa l’ondata di dolore e, nel giorno del mio compleanno, iniziai a tagliarmi (ho ancora le ferite fanno male come se fosse ieri). Non so di preciso perché l’ho fatto; so solo che dopo sono stata bene (almeno apparentemente).

Poi di nuovo un trasferimento (di cui sono stata contenta perché nell’ultima città avevo solo amici falsi con due facce diverse, a seconda se parlano davanti o dietro a te).

Ed ora sono arrivata qui, da voi, stanca di sorridere. Mi verrebbe voglia di piangere ogni volta che lei, nelle sue lezioni, parla di vita!

Oggi, quando parlava della vita, avevo voglia di alzarmi in piedi e dirle che io, di questa vita, sono stanca!

Sono stanca di tutto e odio tutto(anche i miei risultati scolastici)…mi sento anche in colpa verso mia madre che sta facendo dei grandi sacrifici per offrirmi un futuro migliore…sono stanca di questa vita…non so più cosa fare, prof!

amore-abbraccioCarissima e dolcissima Aisha, quanto picchia duro la vita sulle vostre giovani vite! Emigrazione, morte del papà, poca armonia familiare: è tanto! E’ troppo per una giovane vita come la tua. Vorrei  abbracciarti e consolarti e dirti le parole più giuste, dedicate al tuo cuore troppo ferito.

Ora ci provo, ma prima ci tengo a dirti cinque cose:

  1. 1. sei capitata in una bella classe e sono certa che vi troverai  l’accoglienza che meriti: dai solo l’opportunità, ai tuoi compagni/e, di conoscerti un po’ meglio;

2. durante la mia ora, sentiti libera di dire quello che realmente senti e pensi! Puoi anche urlare piangendo, noi ti “ascolteremo” ancora più in silenzio e con rispetto;

3. continua a  scrivermi ed a raccontarmi: su di me potrai sempre contare;

4. sono felice che tu partecipi al Progetto che faccio quest’anno con la scuola; scoprirai nuove amicizie e tante tue nuove capacità;

5. tvtb!

Quando gli eventi della vita ci schiacciano inesorabilmente, avremmo voglia di gridare: “Fallo! Schiacciami definitivamente e facciamola finita con questa agonia!!! Non ne posso più!”

amore-gatto-cane1Siamo esseri umani bisognosi di fiducia,affetto  e sostegno, non c’è niente da fare! Abbiamo incisa questa esigenza nel nostro DNA interiore e l’assenza di amore, sicurezza  e protezione ci distrugge piano piano.

Proprio come sta succedendo a te, dolce Aisha … e come capita a tanti, purtroppo. 

Ma ora ascoltami bene: quando nelle ostriche perlifere, un qualsiasi corpo estraneo vuole  penetrare dentro la conchiglia per distruggerla,  l’animale secerne una certa quantità di madreperla , imbrigliando in un duro involucro sferico, il corpuscolo estraneo: è così che nasce quella cosa meravigliosa che noi chiamiamo “perla”.

Nella vita di ognuno di noi succede la stessa cosa: quando una prova dolorosa o un corbis-csm105298_717022evento pericoloso, penetra nella nostra vita, cercando di distruggerci, noi abbiamo la possibilità di secernere la nostra madreperla personale per difenderci e per far nascere qualcosa di meravigliosamente bello, assolutamente insperato prima di quella prova!

Se ci lasciamo andare, avrà vinto il buio, l’angoscia, la depressione, la morte interiore (e a volte, non solo interiore, purtroppo).

In ogni momento della nostra vita, noi scegliamo (coscientemente o meno) se secernere la madreperla o arrenderci al dolore.

Tu Aisha, stai per secernere la tua madreperla!!!

Lo farai ogni volta che non permetterai ai tuoi brutti pensieri di avere l’ultima parola…

Lo farai ogni volta che, leggendo un bel  libro, guardando uno splendido film o ascoltando la vita di qualcuno, riprenderai  la speranza attraverso il coraggio di altri, allargando così il tuo sguardo, verso coloro che hanno già vinto prove difficili …

Lo farai ogni volta che, sforzandoti di confidarti con la tua mamma o con una parente a te vicina, riassaporerai la solidarietà familiare …

Lo farai ogni volta che, riuscendo a distinguere le vere dalle false amicizie, ti butterai  su rapporti autentici  e sinceri  …

Lo farai ogni volta che, sentendo il bisogno di un abbraccio, correrai il rischio di chiederlo…

Lo farai ogni volta che riuscirai ad alzare lo sguardo per dire, con tutto il tuo cuore pieno di insicurezza, rabbia e dolore: “Padre!!! Se ci sei, io sono qui in attesa del tuo abbraccio! Non abbandonarmi perché io ho paura!!!”

Anna Marchesini (una bravissima attrice italiana, malata seriamente da tanto tempo), in una recente intervista ha detto:

«Sono ghiotta, sono obesa di vita;  ne sono così interessata e appiccicata,  che me ne interessa anche la morte»

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Pensa che lunedì scorso, in un incontro cittadino in cui dovevo fare una riflessione spirituale, ho iniziato proprio con questa frase (la riscrivo perché è troppo bella!): «Sono ghiotta, sono obesa di vita; ne sono così interessata e appiccicata, che me ne interessa anche la morte».

diavolo s micheleQuesta frase sarebbe da stampare e da portarla sempre  nel portafoglio, per tirarla fuori all’occorrenza e ricordarci che siamo spiriti guerrieri!

Coraggio Aisha! Tu sei la mia dolcissima studentessa guerriera, che vincerà il buio!

E tra un po’ di anni, mi scriverai una bellissima lettera dove mi racconterai il tuo cammino interiore; un viaggio intimo che servirà , a sua volta, a  far uscire la madreperla da altre persone che ti leggeranno!

 

 

In questi anni che staremo insieme, capirai bene che la fame anoressica è una fame d’amore!Bilancia

Scoprirai che l’autolesionismo è “Un urlo rosso sangue” che chiede affetto (come spiega bene Marilee Strong nel suo libro)!301108

Vedrai che la vergogna dei propri vergona_vincere la timidezzasentimenti è il nemico più subdolo e silente che noi possiamo avere, perché ha il potere di limitarci ed isolarci! E’ una sensazione negativa e dolorosa perché ci fa sentire fondamentalmente “sbagliati” e “non amabili”. Questo provoca un profondo rifiuto di se stessi , facendoci dimenticare la madreperla che abbiamo in noi.

Per questo la vergogna ci induce a “nascondere” e “mascherare” ciò che percepiamo come cose brutte di noi stessi. Ci sentiamo impresentabili e diventa angosciante solo l’idea che qualcuno ci possa “smascherare”.

Ecco allora che “fare bella figura”, “essere all’altezza”, diventa fondamentale e accade che “sbagliare” o “non riuscire” perdono il naturale significato dell’esperienza (da cui sempre si impara!) e diventano l’ennesima prova della nostra incapacità ed inadeguatezza.

Insomma: un isolamento infernale creato da noi stessi!

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Oramai è certo; la vergogna è correlata ai disturbi alimentari, alle fobie e alle ansie.

Carissima Aisha, non a caso tu hai trovato la bellissima classe dove ti trovi!

Non a caso ci siamo incontrate anche noi due!

Non a caso hai scritto questo tuo (bellissimo, nonostante tutto) messaggio!

E non a caso stamattina, due mie colleghe, mi hanno fermato nel corridoio per farmi leggere la frase di un libro alla cui presentazione ieri avevano assistito a Roma. L’ho fotografata per riscriverla per te!

candelawq5“Quando ormai è tutto finito

La speranza

Sappi che ancora c’è qualcuno

Lontano,

che t’ama”

(tratto dal libro “Quella notte a Roma; biografia di Luigi Di Sarro)

Carissima Aisha, ora ti dico la cosa più importante: tu sei amata tantissimo da Dio! Lo so: qualcuno potrebbe ironicamente sorridere di fronte a questa frase, ma tu non farlo! Riflettici e pensaci bene: avrai tempo la tua vita intera per capirlo.

Io potrò aiutarti, le psicologhe ti potranno supportare, le amiche ti sosterranno, la famiglia ti amerà…ma tutto questo ha la sua radice nella Vita e in Chi l’ha Creata!

E così ritorniamo alla Marchesini: aiutiamoci vicendevolmente a diventare ghiotti di vita, togliendoci perfino la paura (comprensibile e naturale) della morte! 

Dio c’è, ti ama ed ha preparato il paradiso dove tuo padre ti riabbraccerà per sempre!

Dio c’è, ti ama e (sapendo contare solo fino ad uno) ha lasciato scritto questa dichiarazione di amore proprio per te! Imparala a memoria, ripetila  nel tuo cuore, pronunciala la sera prima di addormentati, scrivila sul tuo diario e chiediGli ogni giorno (OGNI GIORNO!) di proteggerti, perché tu hai bisogno di Lui!

bambino per mano a un adulto“Non temere, perché io ti ho riscattato,

ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.

Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,

i fiumi non ti sommergeranno;

se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,

la fiamma non ti potrà bruciare;

poiché io sono il Signore tuo Dio,

il Santo di Israele, il tuo salvatore.

… tu sei prezioso ai miei occhi,

perché sei degno di stima e io ti amo”.

(Isaia 43)

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Un grandissimo abbraccio, mia dolcissima perla!

 

 

 

 

 

 

 

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