Ognuno di noi, ha l’amore che si merita?

lumaxart_graduation_conceptProf , volevo farle una domanda.  Secondo lei, ognuno di noi ha l’amore che merita?

Lo so che è una domanda stupida e penso di sapere quale sia più o meno la sua risposta, ma ho bisogno comunque di sentirla. 

Carissima Beatrice, ti ho pensata tanto in questo mese perché ho tentato yh2ocaparbiamente di convincermi che l’amore possa essere anche “meritato”. In effetti non è mica un segreto che la gentilezza, la generosità, la fedeltà … attirano risposte amorevoli nei nostri confronti!

Mi sono venuti in mente anche un sacco di esempi a conferma dell’idea che l’amore non è escluso dalla legge della dinamica di Newton che afferma che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria”. In fondo impariamo a fare un’azione invece che un’altra o a scegliere bene le parole prima di pronunciarle, proprio perché sappiamo che ogni opzione ci porterà ad un destino diverso.

Giornata-Mondiale-della-Gentilezza-634x396Fin da piccoli capiamo che per avere amore ed attenzione, dobbiamo fare qualcosa.

Essere obbedienti, sorridere con educazione, prendere un bel voto a scuola, passare la merenda al compagno, ringraziare con gentilezza…tutte cose che ci fanno conquistare tanta positività intorno a noi.

Ma…eh, lo so, ora arriva un bel “ma”!

Ma quanto impegno (pagato spesso con i sensi di colpa) ci vuole, per riuscire a sentirci meritevoli di amore?

E una volta meritevoli, quanto astio dobbiamo sciogliere per liberarci dalla delusione dell’amore non ripagato? Continua a leggere Ognuno di noi, ha l’amore che si merita?

E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare

Quando ascolto le sue parole, mi sento capita, sento che qualcuno riesce a blogdiattualita_5ef6c68824806ea598869b91cc4bab2b1percepire il mio dolore dalle parole che pronuncio, perché ultimamente nessuno lo fa, nessuno è in grado di poter sentire il mio silenzio e la mia sofferenza, e io mi sento sempre più sola; perfino quando sono con le persone che mi vogliono bene! La ringrazio per le sue parole, che non mi fanno sentire più sola, e questo per me è molto importante. INFINITAMENTE GRAZIE!

Innanzitutto ti voglio subito tranquillizzare: tutti (chi più, chi meno) gli adolescenti (ma anche non) si sentono soli ed incompresi. So che il detto mal comune, mezzo gaudio è una magra consolazione, però aiuta a non sentirci i brutti anatroccoli della situazione.

Molti hanno difficoltà a comunicare con gli altri e la camera spesso diventa il rifugio da tante frustrazioni emotive.

alexE se proprio la devo dire tutta, molti non sono neanche capaci di comunicare con se stessi. Qualcuno lo chiama analfabetismo emotivo.

In pratica si è incapaci di decifrare i propri sentimenti e le proprie emozioni e l’incapacità di leggere nel proprio animo, provoca solo un impulso all’azione, spesso svincolato dal proprio vissuto interiore.

Che significa in concreto?

Che facciamo una cosa (per esempio stare in silenzio) ma ne vorremmo fare un’altra (per esempio sfogarci); che urliamo un sentimento (“Non me ne frega niente di te!!!”) ma ne proviamo un altro (“Ti prego, non mi lasciare!!!”) e così via.

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Tutto questo ci isola, aumenta il senso di inadeguatezza, abbassa la nostra autostima e fa riaffiorare antiche ferite.

 

 

 

Boom! Si scoppia! Dentro di noi c’è il finimondo!

buongiornojpgIl dolore si fa avanti e noi ci sentiamo incompresi. Ed effettivamente lo siamo.

Anzi: spesso siamo un mistero di emozioni anche per noi stessi.

E’ per questo che nella mano dell’adolescente ci sono vere e proprie bombe a mano pronte, lì lì, per esplodere. Hanno vari nomi: tossicodipendenza, anoressia, bulimia, depressione…

Ma allora che facciamo? Ci lasciamo andare alla tristezza angosciante? Ma no! Continua a leggere E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare

L’obiettivo è essere felici nonostante il vento contrario

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Mi piacerebbe scappare e fuggire lontano, dove nulla si conosce, per poter lasciare alle spalle tutto ciò che ho avuto e depositarlo in un angolo; partire per poter cominciare una nuova vita! Un nuovo modo di vivere. Conoscere una nuova lingua da zero, nuove persone, nuovi paesaggi, con la speranza che si trovi un posto dove ti senti bene, a casa.

 

Sai Sara cosa mi dicono le tue parole?

Mi dicono: “Non ne posso più di non essere felice.

Sono stanca di dover soffrire perché non mi sento capita.

cambiare_vitaTroppo e troppi mi hanno ferita ed io sono stanca di star male.

Vorrei resettare la mia vita, come si fa con un computer.

Cambiare aria, vita, compagni di viaggio…

La nave su cui sto viaggiando non mi piace. Rivoglio indietro il biglietto e cambiare tragitto, cabina, nave…tutto”.

Ti confiderò una cosa: anche a me è capitato di desiderare questa scappatoia.

Quando l’urlo interiore gridava Basta! a causa delle troppe delusioni, l’illusione più subdola si faceva avanti. Il suo suggerimento era sempre quello: “Scappa da questa nave che non ti fa viaggiare tranquilla!” 

kabarévoltaire-3Qualche volta vorremmo scappare perché i nostri errori ci sembrano oramai troppo grandi per poterci permettere di vivere bene con gli altri. Abbiamo l’impressione di aver bruciato ogni possibilità di stima e fiducia verso di noi ed il giudizio altrui (vero o ingigantito dalla nostra mente) è diventato come una cappa soffocante.

51yq10VacELQualche volta vorremmo andarcene, perché gli altri ci feriscono così tanto da rendere debole ogni piastrina addetta a fermare l’emorragia di felicità.

La felicità esce, piano piano e noi, nell’estremo tentativo di trattenerla, vorremmo allontanarci da tutto ciò che ci circonda, nella speranza di trovare ambienti finalmente ricchi di proteine serene e vitamine vitali.

Qualunque sia il vero motivo, l’illusione della fuga è lì, a portata di mano.  Continua a leggere L’obiettivo è essere felici nonostante il vento contrario

Sulla santità e sull’eterna giovinezza

Tutti-i-santi “Salve Maria Cristina, si ricorda di me? È un po’ che non ci sentiamo, eppure di nuovo la vita mi riporta qui, a scriverle..” Era più di un anno che non lo sentivo, ma questo ragazzo, da subito, mi era rimasto impresso. Con il suo permesso, voglio farvi leggere un piccolo passaggio della sua email. 

“Ultimamente sta procedendo il mio percorso con il mio padre spirituale. Vedo con sempre maggiore chiarezza quella Luce che squarcia le Tenebre. Ad esempio sto capendo che la vera domanda circa la vocazione non è tanto “che lavoro voglio fare”, ma “chi voglio essere”. Questo per me ha avuto un’unica risposta fondamentale: essere un santo (complici le letture di varie straordinarie e bellissime agiografie), cioè amare Dio e i fratelli, con tutto quello che nella creatività dello Spirito possa voler dire nella mia vita! Come questo poi si possa sposare con un mestiere è secondario; importantissimo, ma secondario (anche se rimane sempre lì come dubbio a cui dover dare una risposta… ma una cosa alla volta!) …” “Essere un santo”.

Wow! Santo.

santi-medici-960x440Qualche volta, tra devozioni e tradizionalismi, abbiamo reso così malridotta questa parola, che non mi pare vero che un ragazzo si sia fissata come meta, la santità.

Quando giro per le chiese, vedere le statue con quei colli torti, quegli sguardi un po’ trasognati e quelle braccia con croci e gigli, mi mette una sensazione che va dall’angoscia alla malinconia. E’ anche per questo che, da anni, mi sono appassionata alla vita dei santi.

573_001Tutto è’ iniziato come una specie di sfida personale, per riuscire a vedere la distanza che c’è tra l’immagine edulcorata del santo e la sua realtà.

E la gara è sempre vinta dalla realtà, perché si dimostra anni luce più bella (per fascino, grinta e lotta spirituale) rispetto al santino che gira di mano in mano. E’ solo leggendo le loro vite che ti rendi conto di come, i santi, non siano i meno difettosi ma solo i più coraggiosi.

Ogni santo è nato peccatore ed ha lottato affinché le radici della propria vita, dal terreno desertico in cui erano immerse, potessero spingere i rami fino al Cielo.

220px-Bernadette_soubirous_1_publicdomainC’è una frase di Santa Bernadette Soubirous che mi ha sempre rincuorata: “Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi”. Credo voglia dire che mettere i santi sul piedistallo del perfezionismo ce li fa sentire irraggiungibili; riportarli nella loro vita reale ce li fa sentire fratelli e compagni dello stesso viaggio.

Sto scrivendo questo post proprio oggi che ho avuto l’ennesima prova dell’immensa distanza che c’è tra me e la santità. Ad un certo punto volevo cancellare tutto, per quanto mi sentivo sovrastata dalla montagna delle mie contraddizioni.

Poi ho pensato che forse era proprio questo lo stato d’animo giusto per parlare di santità: sentirsi fortemente bisognosi dell’aiuto di Dio. Continua a leggere Sulla santità e sull’eterna giovinezza

Dio ha creato solo noi, nell’universo?

quanti_alieni_ci_sono_nell_universo__3912“Chi ce lo dice che nell’universo non ci siano altre forme di vita? E nel caso venisse scoperta un’altra forma di vita intelligente, come si porrebbe la Chiesa? E Gesù? Se fosse vero che non siamo soli, Lui cosa sta facendo?”

 

Quante volte mi sono sentita porre queste domande dai ragazzi e così, quando Chiara me le ha scritte su WhatsApp, ho pensato: “E’ ora di affrontare la questione!” 

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Se fate parte del popolo che si è commosso di fronte alla dolcissima nostalgia di ET mentre pronunciava tristemente la frase: “E.T… Casa… Telefono”, questo è il post che fa per voi!

 

 

 

183924_184493181592479_100000953956750_406669_738530_nSe siete di quelli che, guardando il cielo e immaginando la grandezza dell’universo, si sono persi spesso e volentieri in mille supposizioni su quel che potrebbe essere e succedere al di là del proprio naso, questo post è fatto su misura per voi!

 

Ovviamente stiamo entrando nel mondo delle supposizioni, senza nessuna pretesa di dare totale credito ad una tesi o ad un’altra. Eppure, pur non potendo avere certezza assoluta dell’esistenza di altre forme di vita intelligente, possiamo però affermare che questo non sarebbe un problema per chi ha fede in Dio.

TYP-431601-4369427-etIl Dio in cui crediamo, infatti, non è certamente un Dio dal braccio corto che crea solo il minimo indispensabile, altrimenti ci sarebbe bastato il sistema solare o, al più, la galassia entro la quale siamo. Questa tendenza divina a largheggiare in anni-luce e in bellezza creativa, avrà avuto come scopo solo la nostra nascita? Continua a leggere Dio ha creato solo noi, nell’universo?