Dio dona semi divini in abbondanza!

self-portrait-as-an-artist-1888“Prof, questo libro me lo deve assolutamente prestare: voglio fare la tesina su Van Gogh!”

Quando gli studenti mi chiedono di prestare loro un mio libro, mi sento come una surfista che sta cavalcando l’onda perfetta.

wallpaper_van-gogh-de-zaaierHo appena finito una lezione dove, per spiegare l’inizio del quarto capitolo del vangelo di Marco, ho proiettato il famoso quadro di Vincent van Gogh “Il seminatore”.

L’opera è stata fatta in soli 11 giorni; tra il 17 ed il 28 giugno 1888 (circa due anni prima di still_life_flower_oil_painting_pittura_art-9suicidarsi). Pittore con un animo travagliato, sempre alla ricerca di Dio, rivelò il suo cuore nascosto facendo scintillare luce ovunque e, per riuscirci, si spostò in Provenza alla ricerca di una calda luminosità solare da trasferire nelle sue opere.

Van Gogh conobbe un furore creativo e una forza di concentrazione incredibile! In meno di cinque anni non solo fece centinaia di quadri, ma vinse e oltrepassò se stesso, attraversando l’inferno della sua vita e della sua follia, dipingendo la luce ed i colori della vita.

Tra gli alti e i bassi del suo animo, nel giugno di quel 1888 Vincent fece questo magnifico dipinto ad olio per “proclamare” il vangelo, con i colori! Il nostro pittore, infatti, aveva tentato varie volte di predicare le cose di Dio con le parole, ma senza grandi risultati. La teologia l’aveva studiata, il papà (pastore protestante) gli aveva aperto un cammino vocazionale, la lettura de “L’imitazione di Cristo” lo aveva guidato, ma il tentativo di predicare Dio, era sempre fallito. Continua a leggere Dio dona semi divini in abbondanza!

Dio conta solo fino ad uno

2014-11-20 11.34.45“Mamma!”

“Prof, quando viene la sua amica siriana a scuola?”

“Mamma, è nata!”

“Prof, devo giustificare l’assenza…”

“Mamma, è bellissima!!!”

“Prof, le posso fare da assistente al computer?”

“Mamma, ora ti mando una foto!”

“Prooof!!!!”

Abbasso lo sguardo nel mio cellulare per leggere i messaggi di mio figlioalzo lo sguardo versi i ragazzi perché sta iniziando la lezione con loroabbasso lo sguardo verso il cellulare e vi leggo la nascita della mia prima nipotinaalzo lo sguardo verso gli studenti e vi vedo la mia professioneabbasso lo sguardo e realizzo che sono diventata nonnaalzo lo sguardo ed ho solo voglia di ridere ed abbracciare qualcuno!

k8220498“Ragazzi, vi devo dire una cosa…”

Siccome sorrido emozionata e sospetto anche di avere un’espressione un po’ da ebete felice, la classe si ferma incuriosita, aspettando il seguito della frase.

“Pochi minuti fa è nata Giulia, la mia prima nipotina ed io…”

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Non riesco a finire la frase perché tutta la classe esulta con un “yyhhheeaaaa!!!” I ragazzi battono le mani, divertiti e contagiati dall’euforia che ogni vita, nel secondo in cui si affaccia sulla terra, mette in tutti.

 

 

Cara Giulia, il giorno di Pasqua del 2014 ho saputo che c’eri; una goccia di vita scappata da Dio. Continua a leggere Dio conta solo fino ad uno

La mia migliore amica ed io

amiciziaProf, lo scorso anno è morta la migliore amica di mamma. Al funerale, sua nipote (un anno più piccola di me), mi si avvicina e mi abbraccia forte…con il passare del tempo, mi sono affezionata a lei… io tengo molto all’amicizia e se uno diventa speciale, divento anche (un po’) gelosa… circa un mese fa, mi viene a dire (per messaggio) che lei si era stufata della nostra amicizia… mi scrive anche delle motivazioni (tra cui il fatto che ci stavamo legando troppo, secondo lei)…ora io mi chiedo: perché le persone si stufano di essere amiche?

Io non sono stata troppo opprimente, o almeno penso. L’ho sempre aiutata, riuscivo a farla stare meglio (per come diceva lei) e mi ha sempre confidato ogni suo segreto.

Il problema è che la sera prima, ci scrivevamo come migliori amiche e la mattina dopo non mi rispondeva (o se lo faceva, rispondeva male). Rabbia dolore, incomprensione, delusione…dentro di me è passato di tutto. Se ci ripenso, ogni tanto mi viene da piangere.

Lei, in seguito, mi ha cercato…mi ha detto che ci teneva alla nostra amicizia…mi ha chiesto scusa…ma tutto tramite il cell di un’altra e facendo finta che fosse quell’altra persona. Ma io mi chiedo: “Perché dire tutto quello che provi nei miei confronti, con il cellulare di un’altra persona? Non faceva prima a scrivermi con il suo?

prove La lettera che mi ha scritto Eleonora è molto più lunga e molto più particolareggiata della versione che ho messo nel blog. Sembra di leggere un romanzo. Io ho tolto gran parte dei particolari per tutelare la sua privacy, ma ho lasciato lo “trave portante” della storia, che potrebbe essere intitolata: “la mia migliore amica ed io”.

Se si chiede ad un adolescente qual è la cosa più importante per lui/lei, quasi sempre si avrà come risposta : “L’amicizia”!

Il motivo? Lo riassumo in tre ragioni. Continua a leggere La mia migliore amica ed io

Fortuna, destino o Dio; chi ha salvato mio zio?

389561_246740188719356_1412829341_nProf, è proprio vero che la vita non smette mai di sorprenderti! Le voglio raccontare la storia di mio zio.

Ha 56 anni e ne ha passate di tutti i colori, ma la vita gli sorride ancora, proprio come lui sorride ad essa! È un tipo bizzarro, strano, simpatico, ma a volta anche lunatico. Alto secco, quasi pelle ed ossa, con qualche cicatrice ed un tatuaggio sul braccio, ricordo di una delle tante volte in cui il destino gli ha salvato la vita.

Si prof, parlo al plurale perché ha rischiato per ben tre volte di andarsene su in cielo. Anche se non ama parlarne, a volte saltan fuori parole che riguardano le sue esperienze ed io, incuriosita, ho sempre chiesto a mia madre (sua sorella) di parlarmene.

Sembra che zio ritenga me e mio fratello (due anni più piccolo di me) ancora immaturi per poter affrontare determinati discorsi. Un po’ mi secca questa cosa perché lui è lo zio al quale mi sento più legata e con il quale ho anche maggior confidenza! Non ha né moglie, né figli, né una compagna… vive con mia nonna (vedova da 15 anni) e ogni domenica pranziamo, ridiamo e scherziamo insieme.

389561_246740188719356_1412829341_nÈ molto presente, simpatico e anche protettivo; solare e con una gioia immensa di vivere; il minimo dopo le sue esperienze! Chiunque si sentirebbe orgoglioso di vivere dopo essere sopravvissuto ad un forcone conficcato nella trachea mentre lavorava il fieno in campagna! Poterne parlare dopo vent’anni, questa si che è una “gioia”!

E quindi una delle cicatrici che le dicevo, si trova proprio sul collo, poco sotto il pomo d’Adamo. A volte la guardo e ancora non mi capacito di come possa essere sopravvissuto; giuro! Forse non era ancora il suo momento.

Poi succede per la seconda volta, ma anche li se la scampa. Torna da lavoro come suo solito, parcheggia la sua auto affianco il portone di casa, inchiava la macchina, apre il portone e dopo i primi tre scalini, un boato lo fa tornare di corsa fuori. Cioè prof, questione di secondi, millesimi e mio zio sarebbe stato schiacciato come una sottiletta contro un muro. Muro! Proprio come è finita la sua auto a causa di un signore alla guida di un furgoncino rosso che ha avuto un colpo di sonno. Continua a leggere Fortuna, destino o Dio; chi ha salvato mio zio?

La madre di tutte le battaglie: riuscire ad essere se stessi!

p055_0_00_01“Prof, ma come cavolo si fa a superare la paura di far vedere il proprio carattere? Quello vero, intendo!”

Sono in chat con un mio alunno che mi chiede un consiglio su un libro da leggere quando, all’improvviso, mi fa questa domanda a bruciapelo.

Io gli rispondo: “Ti riferisci alla paura che si ha quando gli altri vedono le nostre debolezze e si accorgono di come siamo realmente?”

occhi-azzurri-geneE Stefano :“Sì prof. Io ci penso da una vita. Ha notato come sono cambiato rispetto all’anno scorso? Credo l’abbiano notato un po’ tutti…Beh, diciamo che mi sono avvicinato al mio obiettivo: riuscire ad esprimermi senza problemi, fregandomene del parere altrui…Senza stressarmi troppo su cosa pensano o non… Tenendo conto solo dei pareri che possono aiutarmi e che possono aumentare il mio coraggio.”

Stefano è un ragazzo di cui ho tantissima stima. Ed vero che è cambiato molto in questi anni delle superiori; anche nel consiglio di classe i miei colleghi lo hanno riconosciuto all’unanimità.

E’ silenzioso, non ama mettersi al centro dell’attenzione; ma quando lo fa, riesce a dare il meglio di sé.

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Me lo ricordo quando faceva il primo anno; un bambino sia fisicamente che psicologicamente. Ora me lo ritrovo con atteggiamenti pacati a risoluti, riservato eppure disposto a scendere in campo per mettersi alla prova. E’ proprio un ragazzo in gamba.

a volte vorrei essere me stessoEd anche lui (proprio come tutto il resto dell’umanità) sta lottando contro la “madre di tutte le battaglie”: riuscire a spogliarsi di qualsiasi maschera per essere se stesso.

D’altra parte che se ne può fare il mondo di un ragazzo che si accontenta, che reprime le sue sensazioni, che decide di spezzarsi le ali e non volare alto.

Il mondo non sarà mai completo senza i doni di Stefano, eppure soltanto lui può scegliere se condividerli o no. Continua a leggere La madre di tutte le battaglie: riuscire ad essere se stessi!